Alzi la mano chi, almeno una volta in gravidanza, ha giurato: “Dormire nel lettone con mamma e papà? Mai e poi e mai! La nostra intimità non la tocca nessuno”. Le ultime parole famose. Dopo una serie di nottate a far su e giù dal letto per le poppate o le coliche, molte di voi si saranno già ricredute e hanno aperto le porte del proprio lettone al nuovo arrivato.
Altre di voi invece avranno scelto il co-sleeping (cioè dormire nel lettone) fin dall’inizio, magari supportate dal pediatra. Sì perché alcune scuole di pensiero sostengono che dormire con mamma e papà ha diversi effetti benefici per il piccino, oltre che per le mamme che allattano, che non devono far altro che scoprire il seno, far attaccare il bimbo e riaddormentarsi.
Altri medici invece sono contrari perché alcune evidenze scientifiche dimostrano che il co-sleeping possa essere corresponsabile della Sids, la “morte in culla” (andate a leggere il nostro articolo sulla Sids). E c’è anche chi ritiene che, dormendo con i genitori, il bambino possa prendere delle abitudini scorrette, addirittura dei veri e propri “vizi“. Un po’ esagerato. Prima o poi ogni bimbo dormirà nel suo letto e nella sua stanza. E ben prima di diventare maggiorenne!
Avvolto dal calore e dal respiro dei genitori, un neonato dorme più serenamente e, stando a contatto costante con la mamma, si sentirà più sicuro e protetto. Un famoso pediatra americano consiglia a chi vuol far dormire il bambino con sé di farlo subito, da quando si torna a casa dall’ospedale, così da soddisfare immediatamente il bisogno di affetto del piccolo. Ed evitare qualche crisi di pianto sconsolato.
Avete paura di schiacciare il bambino mentre dormite? Sappiate che è un rischio praticamente inesistente perché, subito dopo il parto, il vostro sonno diventa fisiologicamente più leggero. E pensate alla comodità di avere il bimbo già nel vostro letto: l’allattamento nelle ore notturne è più semplice e vi sveglierete più riposate.
Se però non vi sentite tranquille, potete trovare un compromesso: tenetelo un po’ in mezzo a voi e poi spostatelo nella sua culla quando si è addormentato, sempre vicino a voi.
La scelta deve essere condivisa da entrambi i genitori e, soprattutto, non va fatta solo per inerzia o per stanchezza, per non alzarsi dal letto la notte. La motivazione che deve spingervi in un senso o nell’altro è solo l’amore.