Contents
- Terzo mese: a quante settimane corrisponde
- Terzo mese di gravidanza: cosa succede alla mamma
- Terzo mese di gravidanza: cosa succede al bambino
- Sintomi del terzo mese di gravidanza
- Terzo mese di gravidanza e aborto spontaneo
- Terzo mese di gravidanza: quali esami fare
- Terzo mese di gravidanza: consigli utili
- La nona settimana di gravidanza
- La decima settimana di gravidanza
- L’undicesima settimana di gravidanza
- La dodicesima settimana di gravidanza
La fine del primo trimestre è un traguardo molto atteso dalle future mamme. Nella maggior parte dei casi, dopo il terzo mese di gravidanza le nausee spariscono (o quantomeno si riducono), in generale ci si sente un po’ meglio e – cosa più importante di tutte – diminuisce il pericolo di un aborto spontaneo. Questo mese quindi viene considerato una sorta di passaggio ad un periodo più sereno della gestazione. Anche se ovviamente le eccezioni ci sono sempre. Vediamo insieme cosa c’è da sapere.
Terzo mese: a quante settimane corrisponde
Il terzo mese di gravidanza va da 8+6 (8 settimane e 6 giorni) a 13+1 (13 settimane e un giorno). All’inizio della 14esima settimana comincia il secondo trimestre di gravidanza.
Terzo mese di gravidanza: cosa succede alla mamma
Arrivata a questo punto della gravidanza, potrebbe essere spuntato il primo accenno di pancino. Sembra che ciò accada più precocemente dal secondo bambino in poi, anche se non ci sono certezze scientifiche su questo aspetto. I vestiti indossati fino a questo momento iniziano a stare un po’ strettini e si sente la necessità di indossare qualcosa di molto più comodo. L’abbigliamento premaman può essere molto carino.
Che dice la bilancia? Potrebbe già esserci stato un aumento di peso, provocato dalla fame più intensa. Oppure potreste anche essere dimagrite. Questo avviene quando la nausea impedisce di mangiare o, ancor peggio, quando ci sono più episodi di vomito in una giornata. Mai sentito parlare di iperemesi gravidica? È un disturbo molto fastidioso, anche se fortunatamente non molto diffuso. Si parla di iperemesi gravidica quando il vomito è molto ostinato, si presenta tante volte al giorno e spesso richiede il ricovero in ospedale per reidratare la gestante. A volte rimane anche dopo il terzo mese di gravidanza. Le più sfortunate se lo portano dietro fino al parto.
L’utero continua ad ingrossare, così come il seno. Il volume del sangue aumenta e questo può comportare qualche mal di testa. Per i rimedi farmacologici è sempre opportuno sentire il parere del ginecologo. Le medicine compatibili con la gravidanza ci sono, ma non vanno mai prese facendo di testa propria.
Terzo mese di gravidanza: cosa succede al bambino
Il piccolo cresce costantemente. Tutti gli organi si stanno formando e continueranno a farlo durante il corso di tutta la gravidanza. In questo periodo è importantissimo non esporsi a sostanze nocive che possono avere conseguenze negative sullo sviluppo fetale. Anche alcuni farmaci rientrano in questa categoria.
Ovviamente non potete ancora sentirlo, ma si muove tanto nella pancia. Alla fine del terzo mese di gravidanza peserà intorno ai 12-15 grammi. La parte più grande è la testa, cosa che lo fa somigliare ad un girino. Il suo sesso è già definito, ma è molto difficile che possa già essere riconoscibile all’ecografia. Dovete avere un pochino di pazienza…
Sintomi del terzo mese di gravidanza
Considerando che i sintomi di gravidanza sono molto soggettivi, durante il terzo mese potrebbero verificarsi:
- nausea, spesso accompagnata da vomito (intorno alla decima settimana c’è il picco di ormone beta Hcg che poi lentamente scende).
- Disturbi digestivi (ad esempio, bruciore di stomaco).
- Stanchezza.
- Insonnia.
- Gengive arrossate e sanguinanti (colpa degli estrogeni).
- Battito cardiaco accelerato.
- Seno dolente (sui capezzoli potrebbero spuntare i tubercoli di Montgomery, piccole protuberanze).
Come sempre, i sintomi variano da donna a donna. Alcune ad esempio hanno capelli lucidi e splendidi, altre invece secchi e opachi. Alcune hanno una pelle di seta, mentre altre si riempiono di brufoli e impurità. Tutto dipende da come il corpo reagisce ai cambiamenti ormonali.
Terzo mese di gravidanza e aborto spontaneo
Il primo trimestre è quello considerato più “difficile”. Statisticamente è quello in cui più spesso si verifica un’interruzione spontanea di gravidanza. I motivi alla base di un aborto spontaneo sono molti, ma nella stragrande maggioranza dei casi, all’origine di questo evento c’è un problema di tipo genetico. E – purtroppo o per fortuna – la Natura provvede da sé.
Dopo il terzo mese di gravidanza però le possibilità che si verifichi un aborto spontaneo si riducono. Non si può dire che scompaiano del tutto: è un’eventualità che persiste per tutta la gestazione e le motivazioni per cui accade sono le più disparate (da un distacco di placenta ad un’infezione). Dopo la 24esima settimana non si parla più di aborto spontaneo, ma di morte fetale intrauterina.
Terzo mese di gravidanza: quali esami fare
Se non l’avete già fatta, entro la decima settimana va fatta la prima visita ostetrica, insieme alla visita ginecologica. In questa circostanza, viene datata la gravidanza e stabilita la data presunta del parto, si controlla l’impianto dell’embrione e si prendono alcune prime misure.
Tra le settimane 11 e 13 viene proposto l’ultrascreening. Come suggerisce il nome è un test di screening per calcolare il rischio di insorgenza di alcune patologie, tra le quali la sindrome di Down. L’esame consiste nella translucenza nucale (che misura la plica nucale del bambino) e un prelievo di sangue (Free Beta-HCG e PAPP-A). Non dà certezza diagnostica, ma una probabilità che il piccolo sia affetto da malattie.
Su indicazione medica (ad esempio se l’ultrascreening dà un rischio elevato), si può eseguire la villocentesi. Consiste nel prelievo, attraverso un ago nell’addome, di villi coriali, cioè di placenta. Consente di diagnosticare varie patologie genetiche come le trisomie 18 e 21. Per le donne con un rischio aumentato, la villocentesi è esente dal pagamento del ticket. Insieme all’amniocentesi (che consiste nel prelievo di liquido amniotico, ma ha lo stesso scopo), è una metodica invasiva. Se fatta però da mani esperte i rischi sono veramente bassissimi.
Un’alternativa priva di qualsiasi pericolo è la ricerca del Dna fetale nel sangue materno. Attraverso un prelievo ematico si fanno dei test per valutare il rischio di anomalie cromosomiche. Anche se l’attendibilità è parecchio alta, questo test non dà certezza diagnostica. Quello che invece dice con sicurezza è il sesso del nascituro.
Terzo mese di gravidanza: consigli utili
- Ascoltate i segnali del corpo. Se siete molto affaticate, compatibilmente col vostro stile di vita, cercate di riposare. Siete ancora nel primo trimestre, quello più “delicato”, quindi vanno assecondate le esigenze del proprio fisico.
- Fate una leggera attività fisica. A meno che non ci siano precise controindicazioni da parte del ginecologo (minaccia d’aborto, precedenti parti prematuri, particolari patologie), un po’ di movimento vi farà benissimo. Deve essere moderato, ma costante. Gli sport ideali? Il nuoto, lo yoga, la ginnastica dolce. A ogni futura mamma il suo preferito.
- Smettete di fumare. Se non lo avete già fatto, è il momento di farlo. È vero: alcuni medici sostengono che 4-5 sigarette al giorno non sono dannose in gravidanza. Ma perché rischiare? È quasi superfluo dire che la stessa cosa vale per gli alcolici.
- Non dimenticate l’acido folico. È fondamentale per prevenire i difetti del tubo neurale.
- Mangiate in maniera sana e corretta. Fin dai primi mesi è basilare scegliere gli alimenti migliori, evitando il “cibo spazzatura” e prediligendo i prodotti tipici della stagione in corso. Se partite in sovrappeso, fatevi seguire da un nutrizionista, in modo da organizzare la vostra dieta senza ingrassare troppo.
- Indossate vestiti comodi. Se il giro vita si allarga, cercate di portare abiti comodi, che non stringano troppo. Sostenete il seno con un reggiseno per la gravidanza e scegliete sempre tessuti naturali (soprattutto in estate). Quelli sintetici potrebbero irritare o provocare fastidiose allergie.
La nona settimana di gravidanza
Dalla nona settimana di gravidanza, nel vostro utero non c’è più un embrione, ma un feto a tutti gli effetti. E il suo cuore galoppa molto più velocemente di un adulto. Sarà così per tutta la gestazione.
La decima settimana di gravidanza
In questo periodo potreste sentirvi un vero… “schifo”. Tutta colpa dell’ormone beta Hcg che, durante la decima settimana di gravidanza, raggiunge il suo picco. Poi le cose dovrebbero migliorare (anche se il condizionale è d’obbligo).
L’undicesima settimana di gravidanza
Nell’undicesima settimana di gravidanza l’utero raggiunge e supera le dimensioni di un pompelmo. Comincia così il via vai più frequente dal bagno per la pipì. Meglio se vi abituate: è un sintomo destinato ad accentuarsi.
La dodicesima settimana di gravidanza
Ci siamo quasi: la dodicesima settimana di gravidanza è l’ultimo scampolo del primo trimestre. Tra poco potrai vivere questa meravigliosa avventura in modo più sereno. E probabilmente ti sentirai anche meglio dal punto di vista fisico.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.