Contents
Quello che succede è all’incirca questo: il vostro bambino ha sempre dormito come un ghiro, belle tirate notturne anche di svariate ore, pisolini al mattino e al pomeriggio, addormentandosi senza fatica e senza “tragedie”, regalandovi momenti di puro relax. All’improvviso lo scenario cambia. E voi vi sentite catapultate in un incubo: mille risvegli, pianti senza fine, sonnellini dimenticati, nottate in bianco a passeggiare su e giù per il corridoio. E tutto questo senza che il piccolo abbia nessun fastidio apparente. Ma che sta accadendo? È la cosiddetta regressione del sonno o sleep regression, una fase che periodicamente attraversano molti piccoli gettando nello sconforto i genitori.
A tutti i bambini capita la regressione del sonno?
Tranquillizziamoci subito. Non tutti i bimbi sperimentano la regressione del sonno, che è un fenomeno che può presentarsi in varie età: le più classiche – mese più, mese meno – sono 4, 9, 12, 18 e 24 mesi. E niente panico: non è neanche detto che i bambini le passino tutte, ma magari soltanto una o due. È inoltre incoraggiante sapere che, esattamente come sono venute, le sleep regressions poi se ne vanno: spesso durano appena qualche giorno (anche se a noi pare un’eternità), altre volte si arriva ad alcune settimane. Armiamoci quindi di santa pazienza e vediamo come affrontarle.
Perché si verifica la regressione del sonno?
Innanzitutto spieghiamo perché avviene la regressione del sonno, che è frequentissima tra i bambini, soprattutto i più piccini. Il motivo fondamentale è che, a partire da circa 4 mesi, il sonno dei neonaticambia perché muta il loro cervello. A questa età il sonno dei piccoli diventa simile a quello degli adulti, alternando cioè fasi profonde ad altre più leggere, e questo è un cambiamento che durerà per sempre. Mentre quando sono appena nati dormono molto profondamente, da questa età in poi le cose sono differenti.
Quindi, anche se sembra paradossale e voi non sapete più come coprire le occhiaie che avete dopo diverse notti in bianco, se il vostro bambino passa attraverso la regressione del sonno è un buon segno perché vuol dire che il suo cervello funziona benissimo! Fate attenzione infatti a quando si verificano le sleep regressions: sono tutti periodi che coincidono con importanti progressi o fasi di sviluppo. E la cosa non è affatto casuale.
Cosa succede con la sleep regression?
Cosa accade in concreto quando si verificano questi apparenti passi indietro nella routine della nanna dei bimbi? Succede che, nel passaggio dal sonno profondo a quello leggero, il bambino può svegliarsi e questo può accadere più volte nell’arco di una notte, praticamente ad ogni passaggio dal sonno profondo a quello leggero. Il risultato è che il piccolo piange e si dispera perché sperimenta una cosa nuova che non aveva mai provato prima, è più agitato, si sveglia spesso e può faticare ad addormentarsi. Può accadere anche di giorno con i pisolini del mattino o del pomeriggio.
Quando si verifica la regressione del sonno?
Come detto, la regressione del sonno può verificarsi a diverse età e, in genere, si associa a momenti in cui il bambino sta imparando qualcosa di nuovo. Ad esempio, a 4 mesi scopre il suo corpo, le manine e i piedini, a 9 potrebbe rotolare e gattonare, a 12 camminare, a 18 a dire le prime parole. La regressione del sonno si accompagna quindi ad una nuova abilità del bambino ed ecco perché quindi segna dei passaggi fondamentali per la sua maturazione fisica e mentale.
4 mesi
A 4 mesi la regressione dura circa 2-3 settimane ed è provocata dal ritmo del sonno che diventa simile a quello degli adulti, il processo che abbiamo spiegato più sopra. A questa età il cervello è molto attivo, così come il bambino! Per esempio, impara a rotolare dalla posizione supina a quella prona ed è una grandissima scoperta. A volte la regressione del sonno dei 4 mesi coincide con uno scatto di crescita, in cui il piccolo chiede più spesso di stare in braccio o di mangiare, come se… non si saziasse mai.
9 mesi
Non è detto che questa regressione del sonno si presenti esattamente al nono mese di vita. Potrebbe esserci anche all’ottavo o al decimo. Non ci sono calendari precisi. È comunque un periodo di grande fermento durante il quale il bambino potrebbe imparare a gattonare oppure a stare in piedi da solo. Quindi, ha tantissime cose da fare, altro che nanna! Questa regressione è quella che mette più a dura prova i genitori perché potrebbe durare anche 4-6 settimane, con tanti risvegli. C’è da considerare che a quest’età potrebbero esserci anche fastidi legati ai primi dentini.
12 mesi
Questa regressione del sonno può variare da pochi giorni a diverse settimane con difficoltà ad addormentarsi. Perché accade? Perché a questa età il bambino vorrebbe fare tutto tranne che dormire! Intorno al primo compleanno comincia a muovere i primi passi, quindi c’è grandissima voglia di esplorare il mondo e di sperimentare. A quest’epoca può iniziare il rifiuto del riposino mattutino o pomeridiano. Dovete insistere: è ancora un po’ troppo presto per abbandonare questa sanissima abitudine.
18 mesi
È il momento di grandi cambiamenti nel linguaggio e nelle abilità motorie. I bambini si sentono più sicuri nel camminare e vogliono essere più indipendenti. Ed ecco quindi i problemi col sonno. Paradossalmente però c’è anche una forte ansia da separazione dai genitori, che potrebbe comportare qualche difficoltà in più ad addormentarsi, soprattutto se mamma o papà non sono nei paraggi.
24 mesi
A questa età non vorrebbero dormire mai! Andare a letto la sera diventa un “dramma” e i risvegli di notte possono essere numerosi. Intorno ai 2 anni le novità sono all’ordine del giorno. In genere, è l’età in cui si comincia a togliere il pannolino (a noi sembra banale, ma per loro è una rivoluzione). Talvolta il bambino passa nella sua stanza o nel lettino “dei grandi”. Spesso arriva un fratellino o una sorellina o si comincia ad andare a scuola. E spuntano anche i molari. Insomma, sono tutti eventi che scombussolano un po’ la tranquillità familiare. Senza dimenticare che incombe (per fortuna non sempre) la fase dei “terribili 2” in cui il “no” regna sovrano.
Quando si regolarizza il sonno del neonato?
Questa è la classica domanda da un milione di dollari. La risposta che ogni genitore vorrebbe è “tranquilli, basta poco”. Eppure non sempre è così. E sfortunatamente non c’è neanche una risposta valida per tutti i bambini perché, come tanti altri ambiti, anche il sonno è molto soggettivo.
In linea generale, possiamo dire che prima che il sonno del neonato si regolarizzi ci vuole qualche mese. Non è possibile dire con certezza quando ciò avviene perché appunto dipende da tanti fattori. In teoria i risvegli notturni diminuiscono man mano che il bambino cresce, ma potrebbe essere una regola con tante eccezioni. Per esempio, i bimbi allattati al seno tendono a svegliarsi di più.
Cosa fare contro la regressione del sonno
La prima buona regola è cercare per quanto possibile di non variare la routine di ogni giorno, ad esempio mantenendo l’abitudine a bagnetto-cena-nanna. Per i più grandicelli, prima di dormire è consigliabile evitare la televisione, i dispositivi elettronici di qualsiasi tipo o i giochi troppo movimentati perché possono eccitare e non conciliano il sonno. Molto meglio un bel libro da leggere insieme, a qualsiasi età.
Non pensate già a rimedi tipo farmaci o integratori (ad esempio a base di melatonina): solo il pediatra può prescriverli, ma soltanto dopo un’attenta analisi della situazione. Un problema temporaneo come la sleep regression difficilmente è una valida indicazione alla prescrizione di questi prodotti.
Dopo di che, ci vuole tanta ma tanta pazienza, tenendo sempre a mente che, prima o poi, la regressione del sonno scomparirà e voi tornerete (o comincerete) a dormire come angioletti.