Quando si è in gravidanza, le domande sul nascituro sono pressoché infinite, ma è innegabile che alcune curiosità vengono in mente prima delle altre. Mettendo da parte le preoccupazioni che trasformano in genitori ufficiali, chiunque decida di fare il grande passo e mettere al mondo un bimbo, le domande di rito, oserei dire di antica tradizione orale, sono: conoscete già il sesso? avete scelto il nome? E, da un po’ di tempo, anche la meno comune: userà la mano destra o la sinistra? Insomma, avrete un figlio mancino o no?
Studio olandese sui figli mancini
Secondo uno studio olandese è possibile conoscere la preferenza del bimbo già a partire dal secondo mese di gravidanza; fin dall’ottava settimana, infatti, l’embrione presenta chiare asimmetrie destra-sinistra. Secondo i ricercatori, a queste asimmetrie corrisponde una “asimmetria” nella crescita del sistema nervoso, cioè del funzionamento di precisi set di geni dello sviluppo.
Se il bimbo, una volta nato, preferirà la mano destra, ciò equivale a dire che la parte del sistema nervoso prevalente sarà la sinistra; vale esattamente il contrario per i mancini. Gli studiosi, in effetti, hanno riscontrato che la parte sinistra cresce più rapidamente della destra e questo perché, nel mondo, il numero di persone che utilizzano la sinistra è inferiore rispetto ai destrorsi.
Come capire se si ha un figlio mancino
Per capire, poi, se avete un figlio mancino e quale mano preferisce davvero, bisogna semplicemente osservarlo nei suoi gesti quotidiani. La sua manualità spontanea indicherà con chiarezza quale mano preferisce. Tuttavia, alcune ricerche francesi hanno evidenziato le differenze strategiche messe in atto da bimbi di 6, 8 e 10 mesi per afferrare gli oggetti in movimento.
I bambini di 6 mesi tendono a prendere l’oggetto con la mano posta dal lato in cui gli viene proposto, a prescindere dalla probabile preferenza. A 8 mesi, invece, la scelta nell’uso di una mano rispetto all’altra è più evidente, anche se l’oggetto proposto si trova dalla parte opposta della mano preferita.
Infine, a 10 mesi, la lateralità non ha più la stessa importanza: afferrare un oggetto in movimento è oramai così semplice per il bimbo che scegliere di usare la mano preferita è del tutto indifferente. La cosa fondamentale è quindi che il bambino abbia delle interazioni frontali sia perché in tal modo vengono allenate le sue capacità di “previsione” di un dato movimento, sia per favorire lo sviluppo di una possibile bi-manualità.
Infine, a fronte di una minore percentuale totale di mancini (si parla del 10% della popolazione mondiale) e di discriminazioni lunghe secoli, oggi numerosi studi scientifici hanno dimostrato come cambia la vita, in positivo, di un uomo quando a dominare è l’emisfero destro (sede delle facoltà intuitive e visuo-spaziali) e non quello sinistro (sede delle facoltà logiche, linguistiche ed analitiche).
Mancini famosi
I mancini hanno una marcia in più: sono più intelligenti, più creativi, più rapidi nei tempi di reazione negli sport e guadagnano di più. Ne sono un esempio (tanto per fare alcuni nomi): Barack Obama, Marilyn Monroe, Demi Moore, Kim Novak, Nicole Kidman, Celine Dion, Martina Navratilova, Ludwig van Beethoven, Wolfgang Amadeus Mozart, Leonardo da Vinci, Charlie Chaplin, Michelangelo, Pablo Picasso, Mahatma Gandhi, Rafael Nadal, Diego Armando Maradona, Pelé, Platini e Valentino Rossi. E se, in futuro, vostro figlio rientrasse in questa lista?