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Chissà quante volte, con il pancione pesante o in preda ad un attacco di nausea, vi sarà capitato di dire: “Ma quando arriva il momento del parto? Non ce la faccio più!”. Durante i 9 mesi di attesa, può succedere di sentirsi un po’ sottosopra o irritate da qualcuno dei sintomi di gravidanza. Ma con la gioia della nascita tutto si dimentica. Tutto tranne… i fastidi che compaiono dopo che il bimbo è nato. Vi sentite male solo all’idea? State serene: i disturbi dopo il parto passano molto velocemente. Ecco un elenco dei più comuni e qualche consiglio per superarli alla grande.  

Disturbi dopo il parto: le emorroidi

Le emorroidi sono “compagne di viaggio” di tante future mamme e, nella maggior parte dei casi, sono direttamente collegate alla stitichezza, altro problema molto frequente in gravidanza. In altri casi, invece, compaiono proprio al momento del parto (è una delle grandi paure) a causa dello sforzo delle spinte. E quindi, una volta che si torna a casa dopo aver partorito, possono dare fastidio.

Per evitare di complicare ulteriormente la situazione, come prima cosa bisogna cercare di favorire l’evacuazione. Ovviamente in questo caso l’alimentazione gioca un ruolo primario. Cercate di mangiare molti vegetali, che contengono le fibre, preferite i cereali integrali e bevete molta acqua, almeno un litro e mezzo al giorno (meglio due). Inoltre, fate un po’ di movimento che aiuta sempre a stimolare la motilità intestinale.

Disturbi dopo il parto: l’intestino irregolare

L’apparato intestinale subisce numerosi cambiamenti durante tutta la gravidanza per effetto degli ormoni. Un problema che può permanere anche dopo aver messo al mondo il proprio bambino è la stitichezza che, come accennavo prima, accomuna un gran numero di donne.

A volte c’è anche una componente psicologica nella difficoltà ad evacuare: soprattutto se vi hanno messo dei punti o se è stata praticata l’episiotomia (il taglio del perineo per facilitare l’uscita del bambino), c’è la paura di un’ulteriore lacerazione o di sentire dolore quando si va in bagno. E, in effetti, questo può accadere quando le feci sono dure.

Anche in questo caso, il suggerimento quindi è quello di bere molta acqua, assumere una gran quantità di fibre e fare un po’ di attività fisica (a proposito, potete seguire i nostri corsi di fitness nella app: ci sono per la gravidanza e per il post parto). Sono piccole “regole” che però vi permetteranno di recuperare presto la regolarità intestinale.

Disturbi dopo il parto: la ferita del cesareo

Dopo un parto cesareo, la ferita può far male per diversi giorni e i punti possono tirare, dando particolare fastidio finché non si riassorbono o non vengono tolti. Anche questo però è normale. La ferita va lavata con acqua e sapone, senza spugna, e asciugata in modo molto delicato, tamponando con una garza sterile. Lasciatela all’aria qualche minuto, prima di rivestirvi, perché in questo modo si asciugherà prima. Attenzione all’uso dei cerotti, che potrebbero attaccarsi ai punti.

Per facilitare la cicatrizzazione ed evitare che ne “salti” qualcuno, bisogna fare in modo di non sollevare pesi e di non fare sforzi. Anche queste sono attività che possono facilmente essere delegate. Se la ferita vi fa male, chiedete aiuto anche per la gestione del bambino. Vedrete che in pochissimo tempo sarete di nuovo super attive, ma evitate di affaticarvi eccessivamente.

Disturbi dopo il parto: le perdite

Si chiamano lochiazioni e sono le perdite che si verificano in ogni donna subito dopo il parto. Sono composte da sangue, muco, residui di tessuti, come la mucosa dell’endometrio. Sono causate dal distacco della placenta (secondamento), dai traumi che il parto ha provocato nel corpo della mamma e dal ritorno dell’utero alla normalità.

Pure le donne che partoriscono con un cesareo hanno le perdite post parto. Anche se chirurgicamente, la placenta viene comunque staccata dall’utero, provocando una ferita. Solitamente però le lochiazioni dopo un cesareo sono meno abbondanti e hanno una durata inferiore.

La quantità e l’aspetto delle perdite cambiano con il tempo. All’inizio sono molto consistenti e la presenza di eventuali coaguli non deve preoccupare. Man mano che passano i giorni, sono sempre più liquide e scarse, fino a scomparire. Anche il colore si modifica. I primi giorni è rosso vivo, via via le perdite si scuriscono per poi diventare gialle e infine bianche. A questo punto terminano.

In genere, le lochiazioni durano 3-6 settimane. La durata è variabile da donna a donna. In chi allatta, spesso finiscono un po’ prima. La suzione provoca contrazioni uterine che, a loro volta, velocizzano il ritorno alla condizione precedente la gravidanza.

Disturbi dopo il parto: gli sbalzi d’umore

Non è solo il corpo ad accusare particolari disturbi dopo il parto, ma anche la sfera psicologica. Il puerperio (cioè i 40 giorni dopo aver partorito) non è sempre un periodo sereno, inutile nasconderlo. È facile farsi prendere dallo sconforto quando il neonato piange o dorme poco, quando allattare sembra un’impresa titanica o se compare la prima colichetta.

In una neomamma, gli sbalzi d’umore ci stanno eccome, quindi non preoccupatevi se non vi sentite moralmente al top. Gli ormoni rimangono scombussolati per un po’ dopo aver partorito e può succedere di passare da un minuto all’altro dalla gioia massima ad un fiume di lacrime. Importante è cogliere i segnali di questo malessere e, soprattutto se vi accorgete che durano molto a lungo o vi rendono troppo ansiose, parlatene presto con qualcuno: se la depressione post partum è in agguato, bisogna stanarla immediatamente.

Disturbi dopo il parto: le smagliature

Spesso le smagliature, quelle “simpatiche” striature sulla pelle (di fatto sono delle cicatrici), fanno capolino già in gravidanza, in particolare se c’è una predisposizione. I punti in cui si presentano più frequentemente sono addome, cosce e seno. Le smagliature compaiono quando ci sono variazioni di peso importanti, cosa che avviene com’è ovvio dopo il parto quando, quasi “di colpo”, si perdono alcuni dei chili accumulati durante la gravidanza. La pelle, che ad esempio prima era “tirata” sulla pancia o sul seno, tende a cedere e il risultato sono le antiestetiche striature biancastre o rossastre.

Una volta che spuntano, è difficile farle andare via e la prevenzione dunque è fondamentale per evitare di dover affrontare il problema dopo. Ci vuole molta costanza e non è detto che basti. Può essere efficace un integratore per l’elasticità cutanea o un consulto con uno specialista. Alcuni trattamenti estetici potrebbero essere risolutivi, ma non sempre vanno bene se si allatta. Informatevi bene.

Disturbi dopo il parto: la stanchezza

Nessuna mamma deve stupirsi se si sente stanca e spossata i giorni (e anche le settimane e i primi mesi) successivi al parto. Che sia naturale o cesareo poco importa: per tornare in forma smagliante ci vuole comunque un po’ di tempo. Il corpo deve riassestarsi e, contemporaneamente, il bambino assorbe tante energie. Poppate, cambi di pannolino, pianti, sonno disturbato, hanno delle ripercussioni su tutti. Essere affaticata è del tutto fisiologico, non dovete sentirvi in colpa o sbagliate per questo: è normalissimo.

Cosa fare? Innanzitutto accettare qualsiasi proposta di supporto che arriva dagli altri: qualcuno potrebbe offrirsi di preparare da mangiare o di fare la spesa. Oppure potrebbe svuotare la lavastoviglie o stendere i panni. O, ancora, può tenere il bimbo mentre vi fate una doccia o andate dal parrucchiere. Sono piccoli gesti che però consentiranno di riprendere fiato e poi di ricominciare con sprint le mille attività di ogni giorno.

Inoltre, cercate di riposare ogni volta che potete, specialmente quando lo fa il piccolo. C’è ancora la tavola da sparecchiare? Pazienza. Può aspettare. Dovete portare il primogenito in piscina? Per un giorno può farlo la nonna. Il cane ha bisogno di uscire? Esistono fantastici dog sitter. Se però sentite la necessità di un “aiutino” in più, parlate con il medico: potrebbe prescrivervi qualche integratore che vi dia la carica che vi manca.

Disturbi dopo il parto: la sudorazione eccessiva

Tra i disturbi dopo il parto ci potrebbe essere anche una sudorazione abbondantissima. Spesso succede soprattutto di notte, mentre a volte è accompagnata da vampate di calore. Si tratta di un normale meccanismo del corpo che tende ad eliminare i liquidi accumulati. Inoltre, è una questione anche di origine ormonale: sono gli estrogeni che calano velocemente dopo aver partorito a provocare la sudorazione.

Anche in questo caso è un “problema” che si risolve da sé. Perché la situazione si normalizzi ci vorranno un paio di mesi. E nel frattempo? Portate un po’ di pazienza, bevete tanto per recuperare i liquidi persi e fate attenzione a ciò che indossate. Le fibre naturali sono sempre le migliori perché permettono alla pelle di respirare. Quelle sintetiche invece tendono ad otturare i pori e possono essere causa di infiammazioni e irritazioni.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.