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donna in gravidanza con viso sofferente per le contrazioni
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Con la collaborazione scientifica della dott.ssa Sara Amato, coordinatrice ostetrica presso Arnas Civico di Palermo.

Dite la verità. Quante volte, già durante la gravidanza, vi siete fatte acchiappare dall’ansia (per non dire dal terrore) pensando: “Oh mio Dio… e se non so capire quando arrivano le contrazioni giuste?! Come faccio a sapere quando è il momento di andare in ospedale?! Partorirò in mezzo alla strada o in casa?!”. Al termine della gestazione, la paura di non riconoscere le contrazioni del parto è normale, in modo particolare per qualunque donna alla sua prima esperienza. E allora cerchiamo insieme di capirne qualcosa in più e di sbarazzarci dei timori.

Le contrazioni di Braxton-Hicks

Le contrazioni uterine possono già presentarsi durante la gestazione. Talvolta sono fisiologiche: indicano che l’utero si sta preparando al parto. Queste sono del tutto normali, non provocano particolare dolore, ma solo una sensazione di indurimento della pancia. E soprattutto sono irregolari: potreste sentirne una e poi stop per l’intera giornata, oppure avvertirne diverse, ma solo ogni tanto.

Sono conosciute come contrazioni di Braxton-Hicks e possono esserci già a partire dal settimo mese di gravidanza, qualche volta anche prima, già nel secondo trimestre. Fatelo presente al vostro ginecologo, ma come detto si tratta di un fenomeno che non deve preoccupare, a meno che non siano troppo ravvicinate o dolorose. In quel caso bisogna prestare particolare attenzione.

La fase prodromica del parto

Le fasi del parto sono 4. La prima viene detta prodromica ed è una sorta di preparazione al parto vero e proprio, con segnali diversi che, se presenti, variano da donna a donna e che durano per un periodo di tempo differente. Durante la fase prodromica il bambino comincia lentamente ad incanalarsi e il collo dell’utero prima si centralizza e si raccorcia, poi si appiana.

Potrebbero esserci le prime contrazioni, che però non sono ancora quelle efficaci perché irregolari e non particolarmente dolorose. A volte sono sporadiche, mentre in altri casi si presentano spesso e in vari momenti della giornata. Inoltre, potreste perdere il tappo mucoso che chiude il collo dell’utero durante tutta la gravidanza, fino a poco prima del parto. Tenete presente che la perdita del tappo può avvenire anche parecchi giorni prima di partorire, quindi non va considerato come un segno di parto imminente.

Contrazioni, quando diventano regolari

Ecco la prima caratteristica delle contrazioni “vere”, quelle che indicano che il parto potrebbe essere vicino: la regolarità. Man mano che il tempo passa, queste contrazioni sono più ravvicinate, ad intervalli di tempo sempre uguali. È consigliabile andare in ospedale quando le contrazioni divengono regolari ed ogni 10 minuti.

Quando ci sono contrazioni regolari, il tracciato cardiotocografico (attraverso due sonde poste sul pancione) serve a valutare l’attività cardiaca fetale e allo stesso tempo le contrazioni) sarà altrettanto regolare con picchi che si verificano ad intervalli temporali ben definiti.

Quando le contrazioni sono regolari e dolorose e aumentano progressivamente di durata e intensità, comincia la fase cosiddetta dilatante del parto, quella cioè in cui il collo dell’utero si dilata per consentire al bambino di scendere nel canale del parto e nascere. È indubbiamente quella più stancante e non si sa quanto può durare. I metodi di stimolazione del parto consentono una dilatazione più veloce, ma spesso più dolorosa.

La fase dilatante è quella in cui viene somministrata l’analgesia epidurale.

Contrazioni del parto, qual è il loro andamento

Anche se c’è sempre una componente soggettiva, tendenzialmente le contrazioni tipiche del parto hanno un andamento sempre uguale. La contrazione comincia debolmente, poi raggiunge un picco alto e infine sfuma fino a scomparire. Quando farete i tracciati capirete meglio cosa intendiamo. Un tracciato “piatto” indica che non ci sono contrazioni. Se invece ci sono, la loro altezza sul grafico è direttamente proporzionale alla loro intensità. Una contrazione è tanto più forte quanto più si avvicina a 100.

Tracciato cardiotocografico

Quanto può durare una contrazione? All’inizio pochi secondi, ma poi aumenta fino a 40-60 secondi nelle ultime fasi del travaglio. Vi sembra un’eternità? Beh, non è una passeggiata, ma state serene che ce la farete.

Le contrazioni si avvertono anche dall’esterno: se mettete una mano sul pancione, lo sentirete indurirsi man mano che la sensazione dolorosa cresce. Appena termina la contrazione, l’addome torna ad essere morbido.

Contrazioni, cosa fare se non passano

Se le contrazioni sono quelle del parto non passano facilmente: provate una doccia o un bagno caldo. Se il dolore è ancora lì, forse ci siete. Lo stesso vale per i farmaci antispastici: non servono praticamente a nulla. E nemmeno se cambiate posizione il dolore diminuisce.

Oltre alle contrazioni, il travaglio potrebbe essere imminente se ci sono perdite (di muco – il famoso “tappo” – o di sangue) oppure se si rompono le membrane. Prima di andare in ospedale, fate una telefonata al ginecologo o all’ostetrica per farvi consigliare.

Contrazioni nel primo trimestre di gravidanza

In alcuni casi, le contrazioni possono verificarsi durante il primo trimestre di gravidanza e non è un bene. Talvolta è solo l’utero che si assesta dopo l’impianto dell’embrione, altre volte può essere la spia di una minaccia di aborto, soprattutto se contestualmente avete delle perdite.

Se ci sono contrazioni molto presto, potrebbe esservi imposto di rimanere a riposo e di assumere del progesterone (in ovuli o iniezioni). Per contrastare le contrazioni, molto utile può essere anche il magnesio perché è in grado di modulare il tono muscolare. Un apporto adeguato di magnesio aiuta l’utero a rilassarsi e quindi a scongiurare il pericolo di un parto prematuro.

Le contrazioni molto precoci sono una delle ragioni per cui talvolta i rapporti sessuali in gravidanza sono vietati. In particolare, lo sperma contiene una sostanza (prostaglandine) che stimola le contrazioni e che non a caso viene utilizzata per indurre il parto.

Che tipo di dolore provocano le contrazioni

Una delle domande che passano per la testa di ogni mamma in attesa è: Ma che genere di dolore è quello provocato dalle contrazioni del parto? Avete presente i crampi mestruali? Le contrazioni li ricordano molto, ma sono di intensità maggiore (e qualcuna di voi già sarà svenuta solo all’idea…). Altre mamme invece parlano di un dolore simile alle coliche renali (e non è certo una cosa consolante…).

Le contrazioni possono partire dal basso ventre e irradiarsi alla schiena, oppure viceversa: potreste avvertire il dolore prima da dietro e dopo “abbracciare” il davanti. È tutto assolutamente molto soggettivo, quindi diffidate molto da certi racconti delle amiche. Ognuna di noi ha la sua soglia del dolore e quindi non è assolutamente possibile fare paragoni.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.