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Quando si nomina la pancera la mente corre immediatamente a quelle specie di “strumenti di tortura” che, in fondo ad un cassetto, più o meno tutte noi abbiamo. Che sofferenza quando decidiamo di contenere le pancette un po’ troppo prominenti e infilarci in quel tubino nero che ci piace tanto! Tutt’altro scenario si apre se parliamo della pancera in gravidanza. È un accessorio indispensabile o se ne può fare a meno? Quali modelli esistono? Quando si può utilizzare? Che fare dopo il parto? Togliamoci insieme un po’ di curiosità.
Pancera in gravidanza: sì o no?
Come tantissimi altri argomenti, anche questo è uno dei temi più dibattuti nell’ambito della gravidanza, un po’ come il sushi, per fare un paragone un tantino azzardato. C’è chi è favorevole, chi è contrario, chi si astiene da qualsiasi giudizio. Partiamo da una considerazione fondamentale: la pancera in gravidanza non è contenitiva. Non serve cioè a comprimere il pancione (è piuttosto inutile, oltre che potenzialmente pericoloso per il feto) perché la funzione è assolutamente diversa.
La pancera ha l’obiettivo di sostenere la pancia quando diventa ingombrante e pesante. È quindi un supporto per far stare meglio la futura mamma alle prese con uno dei più classici disturbi della gravidanza: il mal di schiena. Il problema sta proprio lì e la pancera è, almeno in parte, una soluzione.
Mal di schiena in gravidanza
Il mal di schiena è uno dei fastidi più comuni della gravidanza. Anche se non sempre in modo continuativo, quasi tutte le donne in attesa ne soffrono. Non è molto frequente nel primo trimestre di gravidanza, mentre diventa più comune nel secondo trimestre e in particolare nel terzo trimestre quando pancione e chili in più si fanno sentire.
Le cause del mal di schiena in gravidanza relative all’apparato muscolo-scheletrico sono molteplici:
- il baricentro viene spostato in avanti.
- I muscoli lombari sono chiamati a uno sforzo maggiore.
- La curva lombare (lordosi) si accentua.
- I muscoli addominali vengono gradualmente stirati e hanno minore capacità di “bilanciare” l’azione dei muscoli lombari nel tenere “salda” la schiena.
- I dischi intervertebrali sono sottoposti a un carico maggiore e hanno più probabilità di fuoriuscire dalla loro sede naturale formando un’ernia.
- Le articolazioni sacroiliache sono sottoposte a un graduale e crescente stress.
Esistono però anche altre cause scatenanti:
- fattori ormonali.
- Cause vascolari.
- Sedentarietà.
- Lavori pesanti per la schiena.
Una forma diversa di mal di schiena è la sciatalgia, un dolore che scende lungo tutta la gamba (o entrambe), associato talvolta ad addormentamento e formicolio con crampi ai polpacci.
I benefici della pancera in gravidanza
Utilizzare una pancera in gravidanza (nei tempi e nei modi che ora vedremo) può comportare vari vantaggi:
- riduzione del mal di schiena.
- Miglioramento della postura.
- Maggiore stabilità.
- Più fluidità nei movimenti.
Da quando usare la pancera in gravidanza
La risposta a questa domanda sembra abbastanza ovvia. La pancera va utilizzata quando l’addome diventa più grande e il peso comincia a ricadere sulla schiena, creando qualche problema. In genere questo accade a partire dal secondo trimestre di gravidanza in poi. In effetti non c’è alcuna ragione per acquistarla o usarla prima. Non è detto che servirà.
Per quanto tempo usare la pancera in gravidanza
Non fate di testa vostra: se pensate che la pancera possa essere utile, chiedete consiglio al ginecologo. A dire il vero, in certi casi potrebbe suggerirla direttamente lui, spiegandovi come usarla nel modo corretto. Sì perché la parola d’ordine è moderazione. Non si deve esagerare, insomma.
Chi effettivamente trova beneficio dall’impiego della pancera deve seguire un accorgimento importante: non va tenuta tutto il giorno. Vero è che la sensazione di benessere potrebbe farvi venire la tentazione di non toglierla mai, ma non si fa. In questo modo, i muscoli della schiena non lavorano perché sono sorretti dalla pancera e, a lungo andare, questo comporterebbe il loro indebolimento. Ma non sarebbero gli unici distretti muscolari a risentirne. Anche il pavimento pelvico così non si allena e il rischio è quello dell’incontinenza urinaria.
Per quanto tenerla quindi addosso? Solo per il tempo davvero necessario. Ad esempio, se si esce per una passeggiata, se si svolge una professione che costringe a stare molto tempo in piedi, se in casa si devono fare lavori un po’ più pesanti del solito (siete proprio sicure di volervi cimentare in questa operazione?). Quando rientrate o finite dovrete toglierla.
Tipi di pancera per la gravidanza
In commercio esistono vari modelli di pancere e prodotti simili. I tessuti sono sempre abbastanza morbidi e non devono mai stringere, ma al contrario essere molto confortevoli. Ecco i modelli principali:
- guaina: protegge il pancione e sostiene la zona lombare. Solitamente è costituita da una mutandina e da una fascia che si apre e si chiude con il velcro, adattandosi quindi alla crescita dell’addome. Il pancione è scoperto.
- Pancera: ha la stessa funzione della guaina, però solitamente è un unico pezzo che arriva fino sotto al seno e copre interamente la pancia.
- Fascia: è una semplice striscia in velcro che si mette sopra i normali slip e sotto il pancione, così da sostenerlo.
Dove comprare una pancera per la gravidanza
Le alternative per acquistare una pancera sono tante: si va dalle farmacie alle sanitarie, da negozi specializzati in gravidanza e prima infanzia fino agli shop online. Basta solo scegliere.
Pancera nel post partum
Quella della pancera post partum è una questione controversa perché non tutti (ginecologi e ostetriche) sono propensi a farla utilizzare dopo il parto. C’è chi dice che sia un buon sostegno e che aiuti la ripresa. Questo sarebbe vero soprattutto se si è avuto un cesareo. Comprimendo l’addome, la pancera terrebbe ben stretti i punti e la mamma sarebbe in grado di muoversi meglio.
Dal lato opposto invece questo prodotto è bandito. Non permetterebbe ai muscoli addominali e del pavimento pelvico di normalizzarsi e neanche all’utero di contrarsi bene, in modo da tornare alle sue dimissioni normali.
Che fare dunque? Chiedere un parere a ginecologo oppure all’ostetrica.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.