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Durante la gravidanza è normale che la futura mamma si ponga dei dubbi sulla propria alimentazione: quello che mangia, d’altronde, arriva anche al feto! L’attenzione posta dai ginecologi su cibi e bevande da consumare durante la gestazione è infatti sempre maggiore, questo in un’ottica di sicurezza e benessere alimentare rivolta a mamma e bambino al fine di ridurre al minimo le insidie derivanti da un’alimentazione sbagliata durante un periodo così delicato.
In questo articolo andremo a scoprire cosa c’è da sapere sul gorgonzola in gravidanza: proprietà di questo formaggio, rischi correlati al consumo e quando sarebbe meglio evitare di mangiarlo.
Si può mangiare il gorgonzola in gravidanza?
Prima di entrare nello specifico della questione gorgonzola in gravidanza sì o no, è bene fare una panoramica illustrativa sulle proprietà di questo apprezzato formaggio erborinato.
Il gorgonzola è ricco di calcio, fosforo, minerali e vitamine del gruppo B3, in particolare di niacina, che:
- migliora la circolazione sanguigna;
- ricopre un ruolo importante nel corretto funzionamento del sistema nervoso centrale;
- è utile nel processo digestivo.
Il gorgonzola ha inoltre un’elevata concentrazione di grassi ed è molto calorico rispetto ai comuni formaggi freschi: la quantità ottimale è di 50 grammi a settimana.
Quanto descritto rende dunque il gorgonzola edibile durante la gravidanza? Al netto dei valori nutrizionali forniti da questo alimento, il suo consumo nel periodo della gestazione è subordinato alla cottura: andiamo ora a vedere i rischi correlati al gorgonzola in gravidanza e in che modo la cottura può renderlo un alimento adeguato alle mamme in attesa.
Quali sono i rischi del gorgonzola in gravidanza
Il rischio maggiore associato al gorgonzola in gravidanza, se crudo, è quello di contrarre un’infezione da Listeria monocytogenes; questo batterio, presente nel suolo e nell’acqua, può provocare una malattia conosciuta come listeriosi.
Abbiamo già parlato della listeriosi in relazione al consumo di bresaola e di salmone affumicato: l’infezione causata da Listeria Monocytogenes può portare semplici sintomi da influenza per la donna in gravidanza quali spossatezza, febbre e dolori muscolari, ma può essere estremamente pericolosa per il feto. Nello specifico la listeriosi potrebbe:
- causare aborto spontaneo;
- portare a morte in utero;
- provocare un parto pretermine;
Inoltre, se trasmessa durante il periodo perinatale, la Listeria Monocytogenes potrebbe comportare serie infezioni al neonato, quali:
- congiuntivite purulenta;
- polmonite;
- lesioni cutanee;
- meningite.
Gorgonzola cotto in gravidanza
Alla luce di quanto fin qui illustrato, il gorgonzola è tassativamente vietato in gravidanza? La risposta è no: questo formaggio erborinato può essere mangiato anche dalle donne in stato interessante, purché venga prima cotto; le temperature elevate dovute alla cottura, infatti, uccidono Listeria Monocytogenes, principale “nemico” delle donne incinte in relazione ad alcuni alimenti, rendendo di fatto sicuro il gorgonzola in gravidanza.
In che modo cuocere il gorgonzola e gustarlo durante la gestazione? Potreste pensare di mangiare una pizza al gorgonzola, una lasagna al forno ai quattro formaggi o un primo di pasta o gnocchi con gorgonzola fumante.
Un’altra raccomandazione è però la moderazione in quanto, come abbiamo detto, il gorgonzola è un formaggio molto grasso e il suo consumo eccessivo, benché cotto e dunque senza il pericolo della listeriosi, potrebbe causare problemi correlati al peso o al colesterolo, aspetti altrettanto importanti da tenere in considerazione per una sana alimentazione, in gravidanza e non.
Quando non mangiare il gorgonzola in gravidanza
Seguendo le raccomandazioni appena descritte relative ai potenziali rischi del gorgonzola in gravidanza, non ci sono divieti assoluti rispetto a questo alimento, purché venga cotto; dunque, in linea generale è concesso alle donne incinte di mangiare il gorgonzola, nelle quantità e modalità indicate e tenendo sempre presenti le eventuali indicazioni alimentari del proprio ginecologo, tranne in caso di allergia nota o intolleranza.
Quali formaggi si possono mangiare in gravidanza?
Il formaggio è senza dubbio un alimento importante per una dieta sana ed equilibrata, in gravidanza ma anche in generale; dunque, il suo consumo durante la gestazione è consigliato, nelle modalità e quantità corrette affinché le sue proprietà risultino benefiche e non dannose.
Fermo restando che ovviamente una dieta da seguire durante la gestazione va sempre discussa e controllata dal proprio ginecologo, ecco una lista di formaggi permessi in gravidanza:
- formaggi pastorizzati o cotti;
- formaggi non fermentati e freschi, come robiola, ricotta, stracchino;
- mozzarella di vacca e di bufala;
- feta;
- grana, parmigiano e formaggi a lunga stagionatura;
- formaggi a pasta dura, come asiago, emmental, fontina, pecorino.
Quali formaggi evitare in gravidanza
I formaggi da evitare durante la gravidanza non sono moltissimi; possiamo pertanto suddividerli in due macrocategorie:
- formaggi a pasta molle: ne sono alcuni esempi il brie, il taleggio o il camembert. Anche se pastorizzati, è meglio evitare questo tipo di alimento; se cotti possono essere consumati (previa approvazione del proprio medico);
- formaggi non pastorizzati a base di latte crudo: nonostante provengano da materie prime sicure e genuine, i prodotti caseari non sottoposti a processo di pastorizzazione vanno assolutamente evitati, poiché non garantiscono l’assenza di pericolosi agenti patogeni che potrebbero essere nocivi soprattutto al feto. Ne sono un esempio i “formaggi del contadino”, reperibili nei mercati o direttamente dal produttore.
Avete ora le idee più chiare sul consumo del gorgonzola in gravidanza e degli altri prodotti caseari, così presenti e amare nel nostro Paese: è bene ribadire, comunque, che in tutti i casi la lista degli alimenti edibili durante la vostra dolce attesa va approvata dal medico, per poter vivere con serenità questo periodo e apprezzare buon cibo in sicurezza.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.