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Il piccolo è nato da poco, i neo genitori stanno appena prendendo le misure con poppate, cambi, bagnetti, rigurgiti e veglie notturne. I mesi iniziali e fino al primo anno, mamma e papà vivono periodi molto impegnativi, ma questo non deve far dimenticare gli esami e le ecografie fondamentali da effettuare entro i primi 12 mesi. Ecco qui una lista delle visite mediche consigliate e perché è necessario non dimenticarle.

Tra i 45 e i 60 giorni di vita del piccolo arriva il momento di sottoporlo all’ecografia dell’anca. Si tratta di un esame assolutamente indolore e senza conseguenze per il bambino, a parte qualche lacrima per il gel un po’ freddo sul pancino. L’esame è indispensabile per diagnosticare un’eventuale displasia congenita dell’anca, che consiste in una lussazione che comporta la fuoriuscita della testa del femore dalla sua sede. È più frequente nelle femminucce e l’incidenza è pari a 1,5 per mille.

È dovuta solitamente alla posizione del neonato nella pancia, per la mancanza di spazio, ed è più comune nei bambini podalici. Il rischio non è immediato, ma si può presentare quando il piccolo o la piccola iniziano a camminare, infatti in quel caso il femore non risulta stabile e l’andatura è oscillante.

L’ecografia, quindi, è necessaria, perché se la displasia viene identificata entro il terzo mese può essere curata o con semplici norme posturali o con il “divaricatore”: un dispositivo più o meno rigido che serve a mantenere le anche divaricate per far restare nella posizione corretta il femore. Più precoce è la diagnosi, più alte le probabilità di successo.

Tra le visite mediche di routine da effettuare nei primi 12 mesi di vita ci sono anche i cosiddetti bilanci di salute, che si effettuano dal pediatra di famiglia. Sono visite generali che valutano la crescita e lo sviluppo del bambino. Il calendario prevede visite mensili fino ai quattro mesi, poi ogni bimestre dai cinque a i nove, poi si passa a una visita tra il 15esimo e il 18esimo e infine all’età di due anni. Successivamente una volta all’anno.

Il protocollo neonatale prevede anche uno screening audiologico, ma se questo rileva qualche parametro fuori dai livelli di base (cosa che accade molto frequentemente per un padiglione piccolo o per muco legato al parto), è consigliabile e di solito prescritto un nuovo controllo entro i primi sei mesi di vita.

Associata al controllo dell’udito può essere la visita otorinolaringoiatrica che permettere di distinguere eventuali problemi respiratori, uditivi o di flogosi (processi infiammatori) ricorrenti. Ad esempio, bimbi ancora piccolini possono mostrare i primi disturbi associati ad adenoidi o tonsille ipertrofiche, anche se l’intervento è rimandato almeno ai 4 anni.

Recentemente è diventato più frequente anche il ricorso allo screening elettrocardiografico da effettuare nei primi mesi di vita: si tratta di un semplice elettrocardiogramma che ha l’obiettivo di prevenire eventuali patologie cardiache e avvicinare bambini, famiglie e scuole alla prevenzione come mezzo di assistenza e cura.

Sempre più importante, nell’ambito delle visite mediche fortemente consigliate, è il controllo oculistico. Il suggerimento è di farlo all’anno compiuto. La diagnosi precoce, infatti, può migliorare la prognosi e la riabilitazione, evitando, nei casi più gravi, il ricorso all’intervento chirurgico. La visita a 12 mesi ha l’obiettivo di ricercare anomalie anatomiche o della mobilità dell’occhio, problemi alla cornea o al cristallino. Chiedete consiglio al vostro pediatra.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.