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Adenoidi e tonsille rientrano a pieno titolo tra i motivi principali che spingono le mamme e i papà a portare il proprio bambino da un otorino. E la paura di fondo è sempre la stessa: essere costretti a ricorrere all’intervento chirurgico per asportarle. Un tema molto dibattuto perché se da un lato c’è chi dice che per l’operazione non è indicata un’età precisa, per altri è meglio aspettare che i bimbi siano più grandi. Nel frattempo, però, non sempre è semplice convivere con queste ghiandole del naso e della gola che si gonfiano, causando disturbi anche seri e che impongono l’uso di farmaci importanti, come il cortisone. Abbiamo chiesto un parere all’otorinolaringoiatra Francesco Cupido.

Dr. Francesco Cupido

Dr. Francesco Cupido

    Dottore Cupido, quali sono i sintomi che possono far pensare ad un'ipertrofia adenoidea, cioè un ingrossamento delle adenoidi?

    “Il bambino presenterà una difficoltà respiratoria nasale continua, scolo di muco nasale, respirazione rumorosa e esclusivamente per via orale, voce nasale e sonno agitato con russamento. Con il tempo il piccolo può andare incontro a ripetuti episodi di otite media e ad una riduzione della capacità uditiva (temporanea, se curata adeguatamente) e quindi può sembrare distratto ed estraneo all'ambiente circostante. Altra caratteristica tipica del bambino con marcata ipertrofia adenoidea è la caratteristica 'facies': bocca semiaperta, malocclusione dentaria, palato ogivale e naso sottile”.

    Quali sono i più comuni disturbi pediatrici alle tonsille?

    “Le affezioni più frequenti nei primi anni di vita sono sicuramente le tonsilliti, che si distinguono in acute e croniche. La tonsillite acuta è un'infiammazione alle tonsille palatine determinata da agenti virali (Rhinovirus, virus influenzali e parainfluenzali) e da agenti batterici (stafilococco, streptococco). Le tonsille appaiono arrossate e spesso ricoperte da essudato biancastro (placche), vi è dolore intenso e il bambino non riesce ad alimentarsi bene per il dolore alla deglutizione. Spesso si osserverà anche un ingrossamento dei linfonodi del collo.Vi è febbre alta continua o intermittente. La sintomatologia dura in genere alcuni giorni. Normalmente si danno antinfiammatori, antipiretici e, nel caso di sovrainfezione batterica, sarà necessaria una terapia antibiotica. In genere, dopo cinque giorni si nota una completa remissione della malattia. Tra le tonsilliti croniche è molto comune la "tonsillite ipertrofica", dovuta ad un ingrossamento permanente delle tonsille palatine; questo può essere determinato da un eccessivo aumento del sistema linfoide o da continui e ripetuti episodi di tonsillite acuta.Vi può essere una leggera difficoltà a deglutire, difficoltà respiratoria (specie durante il riposo notturno), la voce può risultare alterata e con un timbro basso, può esserci tosse stizzosa. È bene però ricordare che normalmente dopo i 12-14 anni il volume tonsillare si ridurrà, con la conseguente riduzione della sintomatologia”.

    In entrambi i casi, quando è necessario rivolgersi ad un otorino?

    “In realtà non esiste un momento preciso in cui rivolgersi ad un otorino, la maggior parte delle volte sarà il pediatra stesso a consigliare una consulenza otorinolaringoiatrica”.

    Quando è veramente necessario l'intervento chirurgico?

    “Ci si avvale della chirurgia (con la cosiddetta tonsillectomia) quando vi sono ripetuti episodi di tonsillite acuta (in genere, cinque o più durante l'anno) resistenti alla terapia immunostimolante. Inoltre, la chirurgia è indicata nel caso di marcata ipertrofia sia tonsillare che adenoidea che determinerà una sindrome delle apnee ostruttive del sonno (OSAS) e quindi un sonno disturbato con conseguente ritardo della crescita. In genere, la terapia chirurgica viene eseguita dopo i quattro anni di età”.

    Come si tolgono adenoidi e/o tonsille?

    “Le tecniche chirurgiche utilizzate oggi sono varie: dissezione tradizionale con bisturi freddo, laser, radiofrequenza. Nessuna di queste si è dimostrata superiore alle altre. L'Intervento viene eseguito in anestesia generale, si asportano entrambe le tonsille e, nel caso di una marcata ipertrofia adenoidea, si provvederà ad una completa asportazione delle adenoidi al fine di evitare recidive. Di solito, l'intervento viene eseguito in regime di day hospital con una notte di degenza”.

    Quali sono le complicanze o i fastidi che possono comparire dopo l'operazione?

    “Nel post intervento è necessaria la somministrazione di antibiotici ad ampio spettro, di paracetamolo per il dolore poiché altri antinfiammatori possono favorire una complicanza temibile quale l’emorragia, sia precoce che tardiva. Fondamentale dopo l'intervento è una corretta idratazione e soprattutto una dieta liquida a temperatura ambiente sino alla caduta delle croste cicatriziali (che in genere avviene dopo 8-10 giorni). È consigliato anche evitare l'uso del ciuccio, del biberon e della cannuccia”.