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Massaggio infantile
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Non è solo una coccola. Il massaggio infantile è molto molto di più. Significa rinforzare un legame che durerà per sempre. Significa dimostrare amore. Significa diventare un tutt’uno con il neonato. Significa essere famiglia in modo diverso e completo. Basta solo imparare alcune semplici sequenze e poi lasciarsi andare in questo bellissimo percorso che fa bene a grandi e piccini. E allora cerchiamo di scoprirlo meglio e di farci avvolgere dalla magia di questo gesto.

Che cos’è il massaggio infantile

L’origine del massaggio neonatale è molto antica e affonda le sue radici nei Paesi orientali. Qui infatti il contatto pelle a pelle tra mamma e neonato si tramanda di generazione in generazione. La sua diffusione si deve anche a Frédérick Leboyer, ostetrico e ginecologo francese, e a Vimala McClure, fondatrice dell’IAIM (International Association of Infant Massage).

“La sequenza di massaggio proposta dall’IAIM ha origine da 4 fonti principali – spiega Chiara Sances, psicologa e insegnante di massaggio infantile dell’AIMI (Associazione Italiana Massaggio Infantile) -: i massaggi indiani per rilasciare la tensione, quelli svedesi per stimolare la circolazione sanguigna, i principi dello yoga e quelli della riflessologia plantare”.

Da ciò si intuisce che l’espressione “massaggio infantile” indica qualcosa di estremamente intimo. “Il massaggio infantile non è una tecnica – conferma la dottoressa Sances -, ma un modo di entrare in relazione con il proprio bambino, un momento unico e speciale di comunicazione profonda che nutre la relazione d’amore tra genitori e bambini. Attraverso il contatto, gli sguardi, i sorrisi e le parole amorevoli si alimenta lo scambio reciproco e il legame di attaccamento primario”.

A cosa serve

Gli obiettivi del massaggio ai neonati sono molteplici. “Attraverso la pratica del massaggio – dice l’esperta di AIMI -, i genitori possono favorire lo sviluppo armonico del proprio bambino proteggendone e stimolandone la crescita e la salute. È un’occasione per scoprire e imparare ad ascoltarne i segnali così da accoglierne i bisogni in maniera attenta e rispettosa, per prestare attenzione e comprendere meglio il linguaggio del proprio bambino. Con il massaggio si promuove il contatto e la relazione profonda tra genitori e figli”.

Quando si può fare il massaggio infantile?

Non esiste l’età giusta per fare dei massaggi ai propri bambini. Il massaggio infantile è consigliato già dalla nascita e, in ogni caso, i primi 9 mesi di vita sono i migliori per cominciare. Questo infatti è il periodo dell’esogestazione (che segue l’endogestazione, cioè la gravidanza) in cui, dopo il parto, è importantissimo creare e rafforzare giorno dopo giorno il legame con i piccoli. Se vostro figlio è già più grandicello, non preoccupatevi: non è mai troppo tardi per iniziare.

Il momento ideale della giornata per massaggiare un neonato lo scegliete voi: suggeriamo di aspettare che sia in una fase di veglia quieta, ovvero sveglio e tranquillo. Farlo se ha fame o molto sonno potrebbe solo scatenare una crisi di pianto ed essere del tutto controproducente.

Fino a che età si massaggia un bambino?

Come non c’è un’età per lanciarsi in questa attività, non c’è nemmeno un’età per smettere di massaggiare i propri figli. “Anche i bimbi grandi hanno bisogno di contatto e continuare ad offrirlo può favorire la condivisione di sentimenti e pensieri più di quanto non riesca una comunicazione verbale”, sostiene la Sances.

Chiaramente, man mano che un bambino cresce, le modalità di approccio al massaggio devono cambiare. “Durante i corsi di massaggio – continua la psicologa – gli insegnanti mettono a disposizione dei genitori strumenti e idee per proseguire nella pratica durante le diverse fasi di crescita del bimbo adattando in modo specifico le sequenze da proporre. Sono previsti suggerimenti utili ad esempio durante la fase del gattonamento, in cui è presente una maggiore esigenza di esplorazione ed una minore disponibilità a restare sdraiati sulla schiena, oppure nell’età prescolare e scolare, adattando i massaggi alle leve più lunghe di braccia e gambe, intrattenendo i bimbi attraverso l’ausilio di storie, giochi e filastrocche, fino all’adolescenza in cui diventa primario rispettare il pudore”.

Quando non si deve fare?

Non ci sono controindicazioni al massaggio infantile: può essere fatto su qualunque bimbo, a patto di rispettare sempre i suoi tempi e i suoi gusti. Provate poco per volta, iniziando da un semplice tocco o da una carezza per osservare le reazioni (non tutti amano il contatto fisico allo stesso modo) e poi sperimentare qualcosa di diverso. La cosa fondamentale però è non improvvisare, ma farsi seguire sempre da qualcuno di qualificato. Inoltre, in caso di bambini con bisogni speciali o ad esempio prematuri è sempre opportuno far presente al pediatra che si ha intenzione di intraprendere questa strada.

I vantaggi del massaggio infantile

Il massaggio infantile ha vantaggi per il bambino, per i genitori e per la famiglia in generale. Sembra infatti che, grazie al rilassamento che comporta, il massaggio renda l’ambiente familiare più sereno, riducendo i conflitti. Inoltre, rafforza l’unione tra tutti i componenti.

I benefici per il bambino

  • Rilassamento delle tensioni muscolari.
  • Sollievo dai tipici dolori della crescita: dalle tensioni corporee ai fastidi della dentizione o delle coliche gassose.
  • Acquisizione del ritmo sonno-veglia: è facilitato dai movimenti ritmici delle mani dei genitori sul corpo del neonato e dalla ritualità dei gesti.
  • Il massaggio aiuta a scaricare lo stress accumulato.
  • Aumento della produzione di ormoni come le endorfine, l’ossitocina e la prolattina, ed un conseguente abbassamento dei livelli di ACTH, cortisolo e norepinefrina (ormoni dello stress): lo dimostrano evidenze scientifiche.
  • Miglioramento dell’interazione reciproca tra bambino e genitore, attraverso la comunicazione verbale e non verbale.
  • Sviluppo del tono muscolare, del linguaggio, dei principali apparati (circolatorio, gastrointestinale, nervoso, respiratorio), grazie alla stimolazione plurisensoriale.

Anche se lo scopo principale del massaggio infantile è quello di favorire il bonding e la relazione tra il bimbo e i suoi genitori, questa pratica può essere efficace anche per attenuare alcuni disturbi fisici. “L’esperienza del massaggio – dichiara la psicologa – non deve essere considerata una tecnica per ‘curare’ specifiche patologie, né un trattamento, né una terapia per il bambino. Ciò non di meno la pratica del massaggio può essere utile per alleviare piccoli malesseri e dolori, come quelli relativi alla dentizione, per favorire l’abbassamento della temperatura corporea durante la febbre, o il miglioramento della congestione nasale. Sono presenti inoltre sequenze specifiche adatte a ridurre i disturbi intestinali quali coliche, meteorismo o stipsi: favoriscono il transito intestinale, andando a stimolare e supportare l’apparato gastrointestinale ancora immaturo e non del tutto sviluppato al momento della nascita”.

I benefici per i genitori

“Attraverso il massaggio – afferma la dottoressa Sances – i genitori accrescono la propria autostima e le proprie competenze genitoriali, credono nelle proprie abilità e nel proprio intuito nel rispondere adeguatamente alle richieste dei propri figli; acquisiscono una migliore comprensione del proprio bambino, e una adeguata lettura e rispetto dei suoi segnali. Nutrono il legame di attaccamento e la fiducia in se stessi, diminuendo lo stress e i sentimenti negativi. Inoltre, la pratica del massaggio e la partecipazione ad un corso con altri genitori si è dimostrata utile nel prevenire o diminuire i sintomi della depressione post-partum”.

Come si impara a massaggiare il proprio bambino

Come abbiamo detto più sopra, il fai da te non è una buona idea. Il corpo di un bambino è delicato e un gesto sbagliato – seppur involontario – potrebbe essere dannoso. Non bisogna pensare che il massaggio sia una cosa semplice, naturale, che non fa male: va imparato, possibilmente seguendo un apposito corso, come quelli dell’AIMI. L’Associazione è presente in Italia da 30 anni e fa parte della vasta rete dell’IAIM, attiva in oltre 50 Paesi in tutto il mondo. I CIMI sono gli insegnanti certificati che hanno partecipato ad un corso di formazione e hanno conseguito un diploma di abilitazione all’insegnamento del massaggio; hanno inoltre l’obbligo di aggiornamento.

“I genitori possono imparare a massaggiare il proprio bambino partecipando ad un corso specifico, individuale o in gruppo, organizzato in molte strutture pubbliche e private distribuite su tutto il territorio nazionale – afferma la Sances -. Durante il corso, oltre ad apprendere la sequenza del massaggio, possono confrontarsi su numerose tematiche e iniziare a massaggiare i piccoli fin dalla prima lezione per poi aggiungere le sequenze imparate di volta in volta. L’insegnante non si sostituisce mai al caregiver e non massaggia il bimbo, ma propone la sequenza attraverso l’ausilio di una bambola”.