Skip to main content
search
medico tiene una penna e un foglietto illustrativo e spiega ad una donna i sintomi dell'ovulazione
iMamma - L'app per i genitori
iMamma
L'app per i genitori

È il momento perfetto, quello da cogliere al volo quando si cerca una gravidanza. Parliamo di ovulazione, che corrisponde al picco mensile della fertilità di una donna. Ma come si fa a riconoscere esattamente questa fase del ciclo mestruale? Non è una cosa molto complicata. Per accorgersi dei sintomi dell’ovulazione basta avere un po’ di confidenza con il proprio corpo. E ora vi spieghiamo come fare. 

Che cos’è l’ovulazione

La fase ovulatoria è una delle 4 del ciclo mestruale. L’ovulazione indica il momento in cui la cellula uovo (ovocita) viene rilasciata dall’ovaio all’interno della tuba di Falloppio. Questo è il luogo dove avverrà l’incontro con lo spermatozoo e avverrà la fecondazione. 

Soprattutto per chi intende avere un bambino, l’ovulazione corrisponde al top della fertilità e la donna ha quindi più possibilità di rimanere incinta. Oltre al giorno dell’ovulazione (il cosiddetto picco), la fertilità è elevata anche nei 2-3 giorni precedenti. Ecco perché anche un rapporto sessuale prima del picco vero e proprio può andare a buon fine.

Nel caso in cui una donna abbia il ciclo mestruale irregolare, i sintomi dell’ovulazione sono particolarmente utili per identificare il proprio periodo fertile, quello in cui le probabilità di concepire sono le più alte. Questi segnali consistono in vere e proprie variazioni fisiche. Il primo cambiamento però non si vede: si verifica all’interno dell’organismo con un considerevole aumento degli estrogeni e dell’ormone LH (luteinizzante).

Quando avviene l’ovulazione

L’ovulazione si verifica quando le ovaie rilasciano l’ovocita, che sarà fecondato dallo spermatozoo. In un ciclo classico di 28 giorni, tale processo avviene all’incirca il quattordicesimo giorno, ma è un fatto molto soggettivo. Nei cicli irregolari sapere quando avviene l’ovulazione è un po’ più complicato. 

Quanto dura l’ovulazione 

L’ovulazione in sé e per sé dura 24 ore, ma come abbia detto più sopra anche nei 2-3 giorni precedenti la fertilità è alta. 

Ovulazione: i sintomi principali

Così come il ciclo mestruale differisce in ogni donna per vari fattori, è importante sottolineare che i sintomi dell’ovulazione possono essere differenti. Non solo. Un altro elemento variabile è il giorno in cui compaiono: potrebbero coincidere con il picco dell’ovulazione oppure anticiparlo un po’. Inoltre, può cambiare anche la loro intensità. Quindi, come capire se l’ovulazione è avvenuta? Imparando a riconoscere alcuni inconfondibili segnali. Vediamoli. 

Perdite da ovulazione: variazioni del muco cervicale 

Uno tra i primi sintomi è costituito dalle variazioni delle secrezioni cervico-vaginali. Quello che cambia è la loro consistenza. Le perdite da ovulazione sono trasparenti e filamentose, un po’ come l’albume dell’uovo crudo. La consistenza diventa più vischiosa, cosa che rende l’ambiente adatto alla fecondazione. L’acidità vaginale si riduce, così da garantire sopravvivenza agli spermatozoi, fino al loro viaggio nelle tube.

Nel periodo ovulatorio aumenta anche la quantità del muco cervicale, tanto da dare una persistente sensazione di bagnato a livello vaginale. Se lo si prende tra pollice e indice, si noterà che si allunga, ma non si spezza. Secondo gli esperti, la variazione di queste secrezioni è il sintomo più indicativo dell’inizio della fase ovulatoria.

Aumento della temperatura basale 

Un altro dei sintomi dell’ovulazione è la variazione della temperatura corporea basale. In concomitanza con l’ovulazione, aumenta dai tre ai cinque decimi di grado. La causa di tale fenomeno è la maggiore secrezione di progesterone, un ormone che facilita il concepimento.

La temperatura basale si misura al mattino appena sveglie, possibilmente alla stessa ora, dopo aver dormito almeno 4-5 ore di seguito, prima di alzarsi dal letto e di andare in bagno. Si inizia il primo giorno del ciclo mestruale e si continua per tutto il ciclo. Va usato sempre lo stesso termometro: può essere quello classico, ma in commercio ne esistono di specifici per la tb. La temperatura può essere presa per via rettale, vaginale e orale. 

Circa 24 ore prima dell’ovulazione si noterà un improvviso abbassamento della temperatura. Da questo momento e per i due giorni dopo, si avranno più possibilità di una gravidanza. Nei successivi due giorni la temperatura tenderà ad alzarsi leggermente e a rimanere così.

Modifiche della cervice uterina 

Difficilmente una persona non esperta riconosce i cambiamenti che avvengono a livello della cervice uterina, cioè il collo dell’utero. Possono però essere di aiuto al ginecologo, qualora monitori l’ovulazione nella donna. Nei giorni che precedono l’ovulazione, la cervice è più in alto del solito, più aperta e più morbida.

Possibili dolori durante l’ovulazione 

Il dolore percepito durante l’ovulazione è anche denominato “mittelschmerz”. Questo termine tedesco si può tradurre con “dolore di metà ciclo” e pertanto fa riferimento al dolore addominale che alcune donne hanno a metà del ciclo mestruale, quindi in corrispondenza dell’ovulazione. L’unico vantaggio dell’ovulazione dolorosa è che permette di capire bene se si sta ovulando.

Solitamente il dolore parte da un punto preciso e cioè dall’ovaio che rilascia l’ovulo. Può durare appena pochi minuti oppure delle ore, un paio di giorni nelle manifestazioni più importanti. Può essere leggero e sopportabile oppure così forte da costringere a letto. A volte, rimane localizzato in un punto, altre si irradia a tutto l’addome. Altri sintomi che possono accompagnare un’ovulazione dolorosa sono la nausea, il senso di spossatezza, il rigonfiamento di uno o più linfonodi inguinali, lo spotting (un leggero sanguinamento).

Aumento del desiderio sessuale 

In concomitanza con il picco della fertilità, è possibile che aumenti il desiderio sessuale. La maggiore attrazione sessuale nei confronti del partner non è dettata solo dalla voglia di maternità: nei 2-3 giorni precedenti l’ovulazione, le ovaie raggiungono il livello massimo degli estrogeni e quindi cresce la libido.

Ed è una cosa positiva: diversamente da ciò che si pensa, il giorno più fertile non è quello dell’ovulazione (per ipotesi il 14esimo del ciclo), ma i 2 precedenti. Gli spermatozoi sopravvivono per diversi giorni nell’utero, quindi c’è un arco temporale sufficiente per “beccare” la gravidanza.

Quando fare il test di ovulazione 

Il test di ovulazione è simile ai normali test di gravidanza e ha uno scopo molto semplice: individuare le giornate in cui “mirare” i rapporti sessuali per aumentare le chance di rimanere incinta. Insomma, è un sistema molto efficace per ottimizzare le proprie possibilità di diventare genitori.

Quando fare il test di ovulazione? Da 2 a 4 giorni prima della presunta ovulazione. Se si ha un ciclo di 28 giorni, si può iniziare a usarli dall’11esimo perché si dovrebbe ovulare il 14esimo. Se si ha un ciclo irregolare, probabilmente andranno utilizzati per un periodo di tempo più lungo. 

Come funziona

I test ovulatori individuano la presenza dell’ormone luteinizzante (LH). Quando il suo livello aumenta significa che la fase ovulatoria è vicina e, di conseguenza, si è già fertili. In genere, ciò avviene 24-36 ore prima dell’ovulazione. Questo è quindi il momento in cui concentrare i rapporti. I test più sofisticati rilevano anche gli estrogeni, che pure crescono in prossimità dell’ovulazione e favoriscono il concepimento.

L’ormone LH si trova nell’urina, esattamente come le beta HCG, che indicano che la gravidanza è iniziata. Si deve quindi bagnare il test direttamente sotto il flusso oppure immergendolo in un contenitore dove avete fatto pipì e aspettare qualche minuto per il risultato. Il consiglio è di fare questi test sempre alla stessa ora e possibilmente di mattina perché l’urina è più concentrata. In ogni caso, bisogna evitare di bere molta acqua prima di eseguirli e di urinare nelle 4 ore precedenti. 

Attenzione: se avete appena smesso la pillola anticoncezionale, se prendete alcuni farmaci per la fertilità, se avete avuto una gravidanza recente o soffrite di sindrome dell’ovaio policistico parlate con il ginecologo. I test ovulatori potrebbero dare dei falsi positivi.

Come si legge

Come si legge un test di ovulazione? Dipende dal metodo scelto. Ne esistono infatti diversi tipi. I più classici sono gli stick, delle semplici strisce che, bagnate di urina, indicano la presenza dell’ormone luteinizzante. In genere, quando sono positivi, compare una linea colorata, un po’ come quella dei test di gravidanza. A volte, gli stick vengono inseriti in un piccolo lettore, una specie di mini computer che li “analizza”, fornendo i risultati e permettendo così di tenere traccia dell’andamento della fase ovulatoria. 

Ci sono poi test di ovulazione digitali. Funzionano allo stesso modo, quindi anche questi vanno bagnati con l’urina. Quando si è nel periodo fertile compare un segnale inequivocabile, come ad esempio una faccina sorridente o lampeggiante.  

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.