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La gravidanza è un universo di cambiamenti che il corpo subisce, un lavoro costante e armonico che permette lo sviluppo di una nuova vita. Fra i tanti argomenti correlati alla gestazione che vale la pena approfondire c’è il tappo mucoso in gravidanza, spesso nominato soprattutto quando i 9 mesi stanno volgendo al termine, ma di cui effettivamente i futuri genitori sanno poco. In questo articolo andremo a scoprire cos’è e a cosa serve il tappo di muco.
Cos’è il tappo mucoso
Il tappo di muco è una sostanza gelatinosa di colore bianco-giallastro che si forma sulla cervice uterina durante la gravidanza: appare come un liquido denso e il suo scopo è proteggere l’utero dalla risalita di agenti patogeni come virus, batteri e funghi e preservarlo dunque dalle infezioni che potrebbero essere molto pericolose per mamma e bambino, svolgendo così un’importante azione antibatterica e antivirale.
Il tappo mucoso in gravidanza inizia a svilupparsi fin dalle prime fasi: le ghiandole del collo dell’utero vengono stimolate a livello ormonale e iniziano a secernere sostanze gelatinose che si addensano, creando questa importante barriera protettiva che va fisicamente a chiudere la cervice.
Tappo mucoso bianco
Il tappo di muco è facilmente riconoscibile poiché ha una consistenza diversa rispetto alle normali perdite da leucorrea gravidica: il colore è bianco opaco e può presentare lievi striature di sangue, cosa del tutto normale. Il tappo mucoso è generalmente inodore ed è frequente che la sua fuoriuscita inizi dopo la 36esima settimana di gestazione.
Tappo mucoso giallo
Se il tappo di muco dovesse invece essere di colore giallo e avere un cattivo odore è bene che la futura mamma contatti il proprio ginecologo: potrebbe infatti essere in atto un’infezione (batterica o da funghi) che necessita di una cura per debellarla, altrimenti il bambino potrebbe essere contagiato durante il parto. Il medico vi sottoporrà a un tampone vaginale e vi darà sicuramente la terapia giusta affinché l’infezione rientri e tutto proceda nel migliore dei modi.
Tappo mucoso marrone
Se la perdita di tappo mucoso dovesse essere marrone, anche in questo caso è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo: è vero che il tappo di muco potrebbe presentare delle tracce di sangue e quindi assumere una colorazione più scura, ma il marrone scuro potrebbe essere indice di una perdita di sangue più consistente e quindi è bene, con calma, farsi controllare.
Quando inizia la perdita di tappo mucoso
Con l’avvicinarsi del termine della gravidanza il collo dell’utero si assottiglia e di conseguenza anche il tappo di muco si modifica; all’incirca a partire dalla 36esima settimana potreste notare una fuoriuscita di sostanza gelatinosa, biancastra, a volte con qualche striatura di sangue: è l’inizio della perdita del tappo in gravidanza.
Tenete presente che non è una regola che la perdita del tappo mucoso inizi qualche settimana prima del termine della gestazione; alcune donne lo perdono durante il travaglio ed altre addirittura poco prima della fase espulsiva del parto.
Come riconoscere la perdita di tappo mucoso
Come abbiamo detto, quando si avvicina il parto, il collo dell’utero subisce dei cambiamenti, si appiana per prepararsi al passaggio del bambino nel canale del parto e ciò comporta delle modifiche anche al tappo di muco: cambia la consistenza e la composizione, e questo può innescare l’inizio della sua fuoriuscita.
Capire che avete a che fare con la perdita di tappo mucoso in gravidanza anziché con la normale leucorrea gravidica non è difficile: se notate sugli slip una sostanza gelatinosa, filamentosa, bianco opaca ed eventualmente con striature di sangue, quello è il tappo! Ricordate comunque che la perdita di tappo mucoso potrebbe non avvenire tutta insieme o in quantità tali da risultare sempre evidente: alcune donne ne perdono poco un po’ alla volta, per cui la sua fuoriuscita passa quasi inosservata.
Perdita del tappo mucoso: quanto manca al parto?
La perdita del tappo in gravidanza è generalmente associata ai prodromi del parto, poiché spesso si verifica prima o in prossimità dell’avvio del travaglio. Tuttavia, non è possibile stabilire con certezza quando arriverà il momento di partorire soltanto in base alla perdita di tappo mucoso: come abbiamo detto, alcune donne possono espellerlo tutto poco prima del parto, altre un po’ per volta già alcune settimane prima del termine.
Ciò che è opportuno sapere è che la sola perdita del tappo in gravidanza in assenza di altre avvisaglie o sintomi non significa che bisogna recarsi in ospedale: pur essendo un chiaro segnale dell’avvicinarsi del giorno tanto atteso, non è detto che sia imminente!
La raccomandazione è più che altro di osservare, se possibile, consistenza e colore del tappo di muco, così da notare eventuali campanelli d’allarme di infezioni o eccessive perdite di sangue che richiedono un intervento medico. Se la perdita del tappo di muco dovesse invece avvenire molto precocemente o prima della 36esima settimana di gravidanza, è consigliabile contattare il ginecologo per capirne la causa e procedere con tutti gli accorgimenti del caso, in modo da garantire sicurezza a mamma e bambino.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.