Skip to main content
search
Bambino al decimo mese di vita
iMamma - L'app per i genitori
iMamma
L'app per i genitori

Il bebè ha compiuto nove mesi, il tempo che ha vissuto nel mondo ora è tanto quanto il tempo vissuto nel grembo materno, e come nella pancia della mamma è cresciuto in modo così strabiliante da diventare un bimbo pronto a nascere, così in questi primi nove mesi di vita si è trasformato in modo impressionante: il neonato piccolo e inerte è diventato un bambino che gattona, gioca, comunica.

Sviluppo comunicativo

Attraverso la lallazione esplora i suoni, e grazie al fatto che assorbe tutto ciò che diciamo, proprio durante questo decimo mese diventa capace di dire “Mamma”. Inizialmente sembrerà un suono venuto fuori casualmente grazie alla lallazione, ma ben presto vi accorgerete che vi chiama usando questo nome. “Mamma” è la sua prima parola (lo è di solito nella quasi totalità dei casi), e se il vostro bebè è un bimbo precoce nel linguaggio, utilizzando lo schema acquisito con la parola mamma e con la scoperta che le parole destano un sistema di attenzione e allarme nell’adulto, ben presto inizierà a dire altre paroline, come “tetta”, “pappa”, “no” e “da”.

Il decimo mese è anche il periodo in cui il bebè mostra un grande interesse e una grande confidenza verso la propria immagine riflessa allo specchio. Tra i 5 e i 6 mesi aveva iniziato a riconoscere l’immagine riflessa delle persone amate: stando tra le vostre braccia, guardava alternativamente il vostro viso e la vostra immagine riflessa, traendone grande piacere. Ora gioca con la propria immagine, la tocca, la bacia, sorride. 

Sviluppo motorio

Continua a gattonare con grande sicurezza, ma ora riesce a tirarsi su aggrappandosi ad un appiglio, mettendosi così in piedi, per poi tornare prudentemente a sedere e riprendere a gattonare. 

Alzandosi in piedi e gattonando, costruisce lo schema motorio necessario per iniziare ad arrampicarsi: se in casa ci sono dei gradini li salirà con grande entusiasmo, ma basterà mettere a terra un grosso cuscino in po’ rigido, che il bebè sarà comunque soddisfatto e si impegnerà per salire… ma non per scendere! Non sa ancora farlo, e dovrete aiutarlo voi, accorrendo per prenderlo quando vi manderà quella richiesta.

Sviluppo sensoriale

Da ora in poi vi accorgerete ogni giorno di più di quanto sia importante preparare un ambiente sicuro, ricco di risposte alle esigenze evolutive del vostro bebè, ma sicuro e privo di elementi ostacolanti: il bimbo fino ai 7 mesi è statico, sta tra le braccia di mamma e papà o seduto nel suo angolo morbido, non pone il problema dei soprammobili posti nei ripiani bassi della libreria, del tavolino di cristallo, delle bottiglie di vetro poste alla sua altezza; nel momento in cui inizia a gattonare, e poi si alza in piedi e infine si arrampica, vi farà capire quali oggetti non possono essere lasciati a sua disposizione, perché pericolosi o perché importanti per voi. Il segreto è quello di lasciare ad altezza bambino solo ciò che è adatto a lui, e che può quindi essere raggiunto, preso, manipolato, esplorato in tanti modi diversi, portato alla bocca, per stimolare i sensi e la percezione sensoriale che si va raffinando sempre più.

Educare il piccolo a non toccare e a non prendere è quasi impossibile, va contro la natura della mente e del corpo del bambino, che per scoprire e conoscere ha bisogno di impossessarsi di ciò che trova, manipolarlo e infine portarlo alla bocca, compiendo un’azione di conoscenza del mondo che si basa su una relazione ciclica che inizia con l’afferrare e culmina con l’atto del portare alla bocca l’oggetto del suo “studio”, che non è uno studio freddo e arido, ma pieno di gioia e passione, del tutto corporeo. Frustrare questa sua tendenza biologica significa non comprendere la natura profonda del bambino, e pretendendo di forzarla incriniamo la fiducia che egli ha in noi, in se stesso e nell’ambiente. Cresceremo un bimbo felice e vivremo in armonia se, invece di voler adattare il bimbo alle nostre esigenze, prepareremo un ambiente adatto a lui, a misura di bambino.