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Il prurito in gravidanza è abbastanza comune: la cute appare più secca, a volte persino squamosa, e vi sentite come se una miriade di microscopici aghi vi pungesse dalla testa ai piedi. Resistere alla tentazione di grattarsi è veramente difficile, pur sapendo però che questo può solo peggiorare la situazione. Vediamo quindi tutto ciò che c’è da sapere sul prurito in gravidanza.
Quali sono le cause del prurito in gravidanza
Il fastidioso prurito in gravidanza è più frequente nel terzo trimestre e dipende da molteplici fattori. In particolare, è provocato da alterazioni ormonali e corporee, dalla tensione cui viene sottoposta la pelle dell’addome e del seno (soprattutto dal settimo mese di gestazione), dall’aumento di sudorazione e disidratazione cutanea. Un bel mix di cose, vero?
L’impennata dei livelli di estrogeni intacca l’elasticità cutanea, aumentando il volume dei tessuti e la ritenzione idrica. E tanto per concludere il “bel” quadretto, alcune modificazioni immunologhe possono contribuire ad accentuare determinate allergie, comprese quelle alimentari, molto responsabili di reazioni pruriginose.
Prurito in gravidanza e colestasi gravidica
Pure il fegato risente di tutti gli sconvolgimenti cui siete sottoposte. Gli ormoni e l’aumento delle dimensioni del bambino sono coinvolti anche nella comparsa di specifici disturbi epatici, che invece sono assenti nelle donne che non sono in gravidanza. È per esempio la cosiddetta colestasi gravidica, una patologia del fegato che insorge prevalentemente dal secondo trimestre in poi. I sintomi sono prurito intenso, rialzo delle transaminasi e, talvolta, un modesto ittero che rende giallastra la pelle.
Quando passa il prurito in gravidanza
Volete una buona notizia? Anche se il prurito tenderà ad accentuarsi progressivamente fino al parto, entro pochi giorni dalla nascita del vostro bambino scomparirà.
Come alleviare il prurito in gravidanza
Certo non potete trascorrere le ultime settimane a grattarvi. Per alleviare la sensazione di prurito è necessario mantenere la pelle idratata bevendo molta acqua in modo da ridurre la ritenzione idrica. Oltre a bere, cercate di mangiare cibi che contengono acqua, così da idratarvi maggiormente. Meglio non consumare pietanze fritte ed elaborate, uova e salumi, in modo da non sovraccaricare troppo il fegato.
È importante anche evitare bagni troppo caldi e usare detergenti delicati. Potete anche utilizzare il talco mentolato e lozioni lenitive o creme a base di aloe vera e calendula. Anche l’olio di mandorle o il burro di cacao possono dare un certo sollievo.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.