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I primissimi mesi con un neonato sono un po’ “strani”. Passiamo quasi tutta la gravidanza a fantasticare su cosa faremo una volta che viene al mondo e poi, quando questo finalmente accade, ci ritroviamo con questo fagottino profumato tra le braccia e… non sappiamo come comportarci! Quando sono molto piccoli, i bimbi trascorrono le loro giornate per lo più a dormire (con le dovute eccezioni, eh! Non pensate che siano tutti uguali e non cantate vittoria) e noi genitori a guardarli. Ma dategli 3-4 mesi di tempo e si arriva ad una routine quotidiana un po’ più definita, scandita da vari “appuntamenti”: la nanna, ovviamente, ma anche la pappa, lo svago, il bagnetto, le passeggiate, le coccole e tutto il resto. Comincia, insomma, la nuova vera vita.
Per scandire le giornate con un neonato non occorre una organizzazione troppo rigida. Anzi, esattamente al contrario, la prima cosa che noi mamme dobbiamo imparare è farci guidare dai ritmi e dalle abitudini del nostro bebè. Se credete di poter fare l’esatto opposto, e quindi di dettare i tempi, è meglio correggere subito il tiro. Non siete voi a “comandare”, ma le esigenze del vostro piccolino. Vediamo quindi in dettaglio tre fasi importanti della vita dei nostri cuccioli: il sonno, i pasti (soprattutto dallo svezzamento in poi) e il gioco.
La routine del neonato: il sonno
Il sonno è probabilmente una delle cose che più spaventano i futuri genitori quando sono circondati da persone “incoraggianti” che se ne spuntano con battute infelici tipo “Vi aspettano certe nottate!!”, “Approfittatene perché poi ve le sognate 7 ore di sonno consecutive”, “Noi non abbiamo chiuso occhio per 2 anni”. Il primo buon consiglio che vi diamo è quello di tapparvi le orecchie o scappare in un’altra stanza in caso di espressioni infelici come queste. Sì perché non è scritto da nessuna parte che un neonato faccia perdere il sonno, proprio da nessuna parte.
In linea teorica, nei primi mesi i neonati dormono quasi tutto il tempo e si svegliano solo per mangiare. È ovvio che non ci sono regole prestabilite per tutti, ma in generale è così. Via via che il tempo passa i periodi di veglia si allungano e il bambino comincia a “socializzare” un pochino di più con chi gli sta attorno. Si arriverà ad un certo punto (un bel po’ dopo la nascita però) ad una dormita lunga la notte e a 2-3 riposini tra mattina e pomeriggio, abitudine che, in media intorno ai tre anni, poi scompare.
I risvegli notturni – grande spauracchio di tutte le mamme e i papà – sono assolutamente fisiologici, soprattutto all’inizio e in particolare se il bimbo è allattato al seno a richiesta (a richiesta significa che non esiste un lasso di tempo definito tra una poppata e l’altra: si ciuccia quando va al bambino, anche per sete, non solo per fame). Quindi, su questo occorre mettersi il cuore in pace. Ma anche qui la cosa è molto soggettiva: ci sono piccini che si svegliano un paio di volte e altri molte di più. Vi incoraggiamo però: pian piano i risvegli diminuiscono per poi scomparire magicamente.
Perché i bimbi si svegliano? I motivi sono tanti: fame, pannolino bagnato o sporco, bisogno di contatto (sono stati 9 mesi nella pancia: secondo voi improvvisamente possono stare da soli?), temperatura della stanza non ideale (caldo o freddo), colichette, incubi e così via. E a quel punto tocca armarsi di pazienza e cercare di colmare la mancanza di quel preciso momento. E per facilitare questa operazione il nostro prossimo consiglio può essere davvero utile.
iMamma consiglia: la culla co-sleeping Maxi-Cosi Iora
Facciamo una piccola premessa sul bed sharing, nel caso in cui qualcuna di voi ancora non sappia di cosa parliamo. Il termine indica l’abitudine di far dormire il neonato nel lettone, in mezzo ai genitori. Alcuni studi dimostrano che questa pratica dà grandi benefici, ma c’è ancora una parte del mondo scientifico che ha qualche dubbio in termini di sicurezza. Se da un lato è vero che il bimbo che dorme con mamma e papà è più tranquillo e sereno, dall’altro va detto che le buone regole contro la morte in culla sconsigliano di farlo. La soluzione è il lettino per il co-sleeping: molto semplicemente si mette accanto a quello dei genitori senza una sponda in modo da avere il bambino accanto, ma non troppo. Massimo comfort quindi, ma senza rischi.
La culla co-sleeping Maxi-Cosi Iora ha diversi vantaggi che garantiranno sogni d’oro a tutta la famiglia. Il primo è che è regolabile in 5 altezze, quindi può essere affiancata senza problemi a qualsiasi letto. Se volete allattare o semplicemente toccare il neonato in piena notte per tranquillizzarlo un po’, dovete solo allungare il braccio e il gioco è fatto. Iora ha una caratteristica molto interessante. La culla è infatti dotata di un cesto portaoggetti particolarmente capiente: potete quindi avere a portata di mano tutto quello che vi serve senza dovervi alzare: pannolini, salviette umidificate, crema, asciugamano, lenzuolo di ricambio e tutto l’occorrente per un “pit stop notturno”. Tra gli aspetti positivi di questo prodotto ci sono il comodo materasso con posizione anti rigurgito e la possibilità di chiuderlo e trasportarlo senza difficoltà per andare in vacanza oppure per una “trasferta” dai nonni. Chiaramente se non si apre la zip laterale è una culla a tutti gli effetti. Potrete dunque continuare ad usarla quando deciderete di far dormire vostro figlio nella sua stanza, cosa che prima o poi accadrà. Il tessuto e il cestello portaoggetti si lavano in lavatrice. La struttura è in alluminio con effetto legno.
La routine del neonato: è l’ora della pappa!
All’inizio è tutto facile: seno a disposizione h24 o biberon pieno ogni 3 ore circa. Qualunque sia il metodo scelto, basta farci l’abitudine e la pappa diventa l’operazione più semplice del pianeta. L’allattamento al seno, tra l’altro, ha tanti benefici per la salute (sia della mamma che del bambino) e vantaggi pratici: è sempre pronto, ha la giusta temperatura, è a “costo zero”. Questo però non vuol dire che allattare sia sempre una passeggiata: tra ingorghi, mastiti, difficoltà a succhiare, stanchezza, gli ostacoli potrebbero non mancare. L’alternativa è il latte in formula che, in ogni caso, è in grado di assicurare al bambino i nutrienti giusti per crescere bene.
E poi arriva il grande momento, contemporaneamente atteso e temuto da tutte le mamme: lo svezzamento. In parole molto semplici si tratta di inserire nella dieta del bimbo alimenti diversi dal latte. Ed è una grande incognita. Come la prenderà? E se non gli piace? Come faccio a capire se è pronto o devo attendere ancora? Ma devo cominciare per forza? Eccoli alcuni classici dubbi che abbiamo più o meno tutte. C’è solo una persona che può aiutarci: il pediatra.
Sullo svezzamento ci sono due diverse scuole di pensiero. Da un lato abbiamo i “puristi”, i medici cioè che non fanno introdurre niente di niente fino al compimento del sesto mese di vita del bambino, in accordo con le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Dall’altro lato, invece, troviamo i fautori dell’autosvezzamento, ovvero non esiste l’inserimento graduale dei cibi, ma tutto è lasciato al gusto del bambino. Nel primo caso si comincia tradizionalmente con la frutta omogeneizzata o grattugiata per poi passare alle “pappe” con le farine, le verdure passate, la carne e il pesce e progressivamente il resto dei cibi. Nel secondo non c’è una regola e il primo alimento potrebbe anche essere un piccolo assaggio di carbonara.
La pappa è una tappa importante della routine quotidiana del bambino. Mettetelo sempre a tavola con voi, anche quando è piccolo e ancora non è ora di iniziare. Stare con i grandi stimola la sua curiosità nei confronti del cibo e di ciò che lo circonda. È un buon metodo per capire se effettivamente potrebbe essere pronto per essere svezzato. Ci sono bimbi che spalancano automaticamente la bocca quando gli si avvicina un cibo. Ed è importante anche che lo tocchino: il tatto è un potentissimo strumento di conoscenza ed esplorazione.
Ovviamente tutto questo presuppone sangue freddo da parte delle mamme (siete preparate alla pastina tra i capelli?) e una buona organizzazione: bavaglini extralarge, salviettine a gogo, carta assorbente a iosa e un seggiolone che permetta al bimbo di star comodo e a voi di pulire alla velocità della luce. Ecco la nostra proposta.
iMamma consiglia: il seggiolone evolutivo Minla 6-in-1
Chiamarlo seggiolone è veramente riduttivo. Minla di Maxi-Cosi è molto di più di un semplice accessorio per la pappa perché cresce e si modifica seguendo lo sviluppo del bambino. In un solo prodotto troverete 6 funzioni diverse e potrete utilizzarlo dalla nascita fino a quando vostro figlio non avrà raggiunto circa i 6 anni di età. Basta pensare che ha ben 9 posizioni di regolazione in altezza. Insomma, sarà un altro componente della vostra famiglia!
Il cuscino morbido ed ergonomico e la seduta reclinabile in 5 posizioni fino a quella orizzontale lo rendono perfetto per accogliere anche i cuccioli appena nati. Potrete infatti utilizzarlo come sdraietta, tenendo il bimbo accanto al tavolo quando pranzate e cenate. Minla sarà al vostro fianco quando inizierete lo svezzamento: in questo caso sì che fungerà da classico seggiolone. Passaggio successivo: rialzo con o senza vassoio. Quest’ultimo ha 4 diverse posizioni. Per i più grandicelli invece diventa un pratico sgabello.
Se la vostra casa non è molto grande, Minla è ciò che vi serve. Dopo il suo utilizzo lo potete chiudere e conservare in poco spazio grazie al design molto compatto. E niente paura per gli schizzi di semolino e gli spruzzi di frutta omogeneizzata: il tessuto di questo seggiolone è idrorepellente, quindi si pulisce semplicemente utilizzando una pezza bagnata. In caso però di sporco eccessivo, basta togliere la fodera e metterla in lavatrice. Disponibili tre combinazioni di colori.
La routine del neonato: adesso si gioca
L’intrattenimento dei bimbi molto piccoli sembra complicato perché apparentemente le cose da fare non sono molte. Quando crescono, i bambini sono estremamente interessati a tutto ciò che gli sta intorno. In realtà è così anche per i più piccini. Il viso della mamma, la voce del papà, un giochino in mano, una giostrina che ruota sulla culla attraggono l’attenzione dei neonati, anche se pensiamo che a 2-3 mesi ciò sia impossibile. Non trascurate questo tempo pensando già alle partite di pallone in giardino o alle case delle Barbie! Ci sarà tempo per tutto questo.
Il primo scorcio di vita dei nostri figli è importantissimo dal punto di vista della scoperta. Vi renderete conto che basta veramente poco per attirarli. Provate semplicemente a parlargli o a cantare per loro. Appena nato, il bambino ha estremo bisogno di contatto con la mamma, di sentire il suo odore, il suo cuore che batte e di ritrovare tutte le sensazioni rassicuranti che provava stando nel pancione. Ad un mese di vita, oltre a quello fisico, diventa importante il contatto visivo: fissa il volto di chi gli si avvicina sorridendo. A 2-3 mesi i visi cominciano a diventare familiari e il piccolo dimostra la sua gioia nel vedere le persone, anche emettendo gridolini e versetti festosi.
A 4-6 mesi si notano i primi segnali tangibili di crescita. Il neonato ama la compagnia, non solo della mamma. Riconosce bene i volti e richiama l’attenzione di chi desidera avere accanto a sé. E inizia a giocare. Ad esempio, tiene in mano un sonaglino e lo agita per sentirne il rumore, guarda attentamente gli oggetti e li porta alla bocca. Partecipa attivamente ai giochi che gli vengono proposti e – finalmente – passa un po’ di tempo lontano (anche se non troppo) dalle vostre braccia.
iMamma consiglia: la sdraietta Cassia
Quello che ci vuole per far svagare il cucciolo di casa, senza rinunciare ad un prodotto bello da vedere e alla sicurezza, è la sdraietta Cassia di Maxi-Cosi. Partiamo subito dal suo punto di forza: è la sdraietta più “smart” che esista. Grazie alla sua capacità di rilevare il movimento, è in grado di capire quando occorre dondolare il bimbo. Se per esempio comincia ad avere sonno e diventa un po’ smanioso, stiracchiandosi o sgambettando, Cassia si attiva automaticamente e lo culla. Ha 5 velocità di oscillazione, 12 melodie rilassanti e 5 tranquilli suoni della natura.
Cassia si reclina in due posizioni e ha un morbido riduttore che consente di mettere il bambino fin dalla nascita, permettendovi così di avere le mani libere per un po’ senza perdere di vista il pupo. La rotazione a 360 gradi della seduta fa sì che il contatto visivo sia sempre mantenuto, cosa che rassicura lui e anche voi. Il rivestimento è facile da togliere e si può lavare in lavatrice. Inoltre, Cassia ha un telaio compatto e salvaspazio e pesa pochissimo: appena 4 chili. In questo modo potete spostarlo in ogni ambiente della casa senza sforzo. Per evitare pericoli, la sdraietta ha una cintura di sicurezza a tre punti che un adulto apre e chiude senza difficoltà. Il pannello di controllo touchscreen è molto semplice da usare e nella confezione troverete anche due giochi. Il tessuto è disponibile in due colori: grigio chiaro o grigio chiaro e antracite. Dovete solo scegliere quello che vi piace di più. E buon divertimento!