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Perdite in gravidanza, quali e quando sono pericolose

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  • RedazioneRedazione
donna incinta con le mani sulla pancia

Le perdite in gravidanza sono un fenomeno abbastanza normale, soprattutto durante il primo trimestre. Possono essere di colore diverso e accompagnarvi nel corso di tutta la gestazione. In linea di principio non devono allarmare, anche perché dipendono da tanti fattori. Se però sono di sangue rosso vivo possono essere il campanello d’allarme di qualcosa che non va.

Cerchiamo quindi di capire quali sono le più comuni perdite in gravidanza e quando devono preoccupare.

Le più frequenti sono le perdite trasparenti, chiamate leucorrea gravidica. Queste si presentano fin dai primissimi giorni, talvolta possono essere uno dei segnali che indicano che c’è una gravidanza in corso. Spesso, queste secrezioni sono abbondanti e rendono necessario l’utilizzo di un salvaslip (che però potrebbe causare irritazioni: meglio dunque cambiare le mutandine se vi sentite troppo umide).

Di solito queste perdite sono acquose, appena appena filamentose e totalmente inodori. Sono provocate dagli sbalzi ormonali che accompagnano tutte le 40 settimane. Ecco quindi perché potreste averci a che fare in qualunque momento della gestazione. Una corretta igiene intima è sempre raccomandabile.

Se le perdite in gravidanza cambiano colore, allora bisogna prestare maggiore attenzione. Ad esempio, se sono biancastre o tendono al verde o al giallo, diventano dense o maleodoranti, o ancora se hanno l’aspetto di ricotta. Inoltre, se avvertite anche bruciore o prurito è il caso di chiedere al ginecologo. Potrebbe esserci un’infezione in corso (ad esempio da candida) e il medico potrebbe farvi fare un tampone. Gli eventuali germi presenti in vagina vanno debellati: il rischio è quello di un parto pretermine.

Ma arriviamo alle perdite in gravidanza che più spaventano le mamme in attesa: quelle marroni o rosso scuro e quelle rosso vivo. Insomma, quelle di sangue.

Soprattutto nel primo trimestre, potreste trovare piccole macchie marroni sugli slip. All’inizio della gravidanza potrebbero essere le cosiddette perdite da impianto, quando cioè l’ovulo si “accomoda” nelle pareti uterine. Nella maggioranza degli altri casi si tratta di gocce di sangue provocate dalla rottura di un capillare, ad esempio dopo un rapporto sessuale, una visita dal ginecologo, oppure dalle “follie” degli ormoni. Se soffrite di stitichezza, il sangue potrebbe provenire da una ragade o dalle emorroidi.

Se capitano nei giorni in cui avreste avuto il ciclo se non fosse state incinta, sono le “false mestruazioni“, che durano da poche ore a un giorno solo.

Le perdite in gravidanza che devono preoccupare sono quelle di sangue rosso vivo, in special modo nella prima fase della gestazione, ma non solo, e se sono accompagnate da dolori o crampi addominali. Queste perdite possono essere la spia di una minaccia d’aborto oppure di un aborto già in corso. Possono anche segnalare un distacco di placenta, una gravidanza extrauterina, un travaglio prematuro.

Insomma, non sono mai un buon segno. Non perdete tempo e chiamate subito il vostro ginecologo o recatevi al pronto soccorso. A fine gravidanza, in particolare sono miste a muco, queste perdite potrebbero indicare che il parto è vicino.

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Tags:gravidanzaleucorreaperditesangue

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