Contents
- Quando si fa la valigia per il parto
- Cosa portare in ospedale per il parto
- A cosa serve la camicia da notte per il parto
- Camicia da notte o pigiama per il parto?
- Come scegliere la camicia da notte per il parto
- Camicia da notte parto con bottoni
- Tessuti della camicia da notte parto
- Camicia da notte per il parto a manica lunga o corta?
- Quante camicie da notte servono per il parto?
- Che taglia prendere per la camicia da notte per parto
Camicia da notte per il parto? Ce l’ho. Vestaglia? Presente. Pantofole? Al loro posto. Prodotti per l’igiene? Prontissimi. Cos’è questo… appello? Il conto alla rovescia per il giorno più emozionante della vita: il parto. Quando si comincia a preparare la valigia per l’ospedale significa solo una cosa: il grande momento è più vicino e tutto deve essere assolutamente in ordine. Oggi vogliamo soffermarci su qualcosa davvero indispensabile: la camicia da notte parto. Vi sembra un accessorio di poco conto? Non lo è affatto e adesso vediamo perché.
Quando si fa la valigia per il parto
La valigia per il parto contiene tutto l’essenziale di cui la mamma e il neonato hanno bisogno durante la degenza in ospedale o in clinica. In genere, sono le stesse strutture sanitarie a fornire una lista di ciò che è considerato davvero utile, in modo da lasciare a casa il superfluo. La prima cosa da ricordare è che, a meno che non si abbia quella singola, si condividerà la stanza con altre donne, quindi non ci si può caricare come per un viaggio intercontinentale: lo spazio non è mai enorme.
Quando fare la valigia per il parto? Pur non essendoci una risposta valida per tutte, bisogna trovare una via di mezzo: prepararla troppo presto (per esempio all’inizio del secondo trimestre) sarebbe davvero prematuro. Di contro però non ci si può ridurre nemmeno all’ultimo minuto, a ridosso della data presunta del parto. Che fare se il bimbo decide di abbracciare la sua mamma e nascere in anticipo?
Diciamo quindi che intorno a 33-34 settimane sarebbe opportuno completare il proprio borsone e quello del piccino, in modo da non farsi cogliere di sorpresa nel caso in cui per qualche motivo si avvii il travaglio.
Cosa portare in ospedale per il parto
Come accennato nel paragrafo precedente, solitamente i reparti di ostetricia e ginecologia danno indicazioni piuttosto dettagliate su cosa serve in ospedale per il parto. Oltre al corredino del neonato, anche la mamma deve portare con sé un po’ di cose per i 3-4 giorni in cui sarà ricoverata. Anche se potrebbero esserci delle differenze in base a dove si partorisce, alcune sono necessarie:
- Camicia da notte o pigiama.
- Vestaglia.
- Pantofole e ciabatte per la doccia.
- Calzini.
- Assorbenti post parto.
- Slip monouso.
- Accappatoio (soprattutto in caso di parto in acqua) e asciugamani.
- Beauty case con l’occorrente per la cura personale.
- Phon.
- Detergente intimo specifico per chi ha partorito.
- Reggiseno allattamento.
Consideratelo come un elenco “basic” che potrebbe anche essere integrato da altro, come le coppette assorbilatte o i paracapezzoli. Regolatevi in base alle richieste dell’ospedale, ma non esagerate con le quantità!
A cosa serve la camicia da notte per il parto
La camicia da notte parto non ha una funzione specifica. Semplicemente vi “veste” e vi “accompagna” in questo momento magico ed emozionante, ma anche dopo, quando tornare nella stanza e iniziate la nuova avventura con vostro figlio. La differenza sostanziale con una camicia da notte “normale” è che deve agevolare le visite mediche e, dopo il parto, l’allattamento. Tra poco vi spieghiamo come.
La camicia da notte parto non è irrinunciabile se partorite con un cesareo. In quel caso, di solito la mamma indossa il classico camice chirurgico, quello usa e getta dell’ospedale. Dopo l’intervento però vi servirà. Una bella camicia da notte per il parto vi farà sentire a posto durante i controlli da parte dei medici e, covid permettendo, gli incontri i vostri cari. Inoltre, sarà “immortalata” insieme a voi nelle prime foto con il neonato. Ecco perché va scelta con cura.
Camicia da notte o pigiama per il parto?
Siete tifose sfegatate del pigiama? Tecnicamente nulla vieta di utilizzarlo per il parto, ma in realtà è un tantino scomodo. Durante il travaglio, le ostetriche dovranno visitarvi per controllare ad esempio che la dilatazione proceda bene. E per far questo è necessaria l’esplorazione della cervice uterina con le mani. Abbassare ogni volta i pantaloni del pigiama è davvero poco pratico. Meglio alzare o aprire la camicia da notte e via.
Se vi piacciono tanto, i pigiami però potrebbero essere una valida alternativa dopo aver partorito. Ci sono modelli molto carini che facilitano l’allattamento, anche se va comunque sottolineato che non sono esattamente il massimo del comfort per le visite dei medici. Il pigiama è sconsigliato in caso di cesareo perché l’elastico stringerebbe proprio a livello della ferita. Una sensazione certamente poco piacevole…
Come scegliere la camicia da notte per il parto
La camicia da notte parto ideale dovrebbe avere alcune caratteristiche fondamentali:
- Comodità. È la regola numero 1 di qualsiasi camicia da notte per il parto perché non deve intralciare i movimenti durante travaglio e parto. Quindi non dovrebbe mai stringere o dar fastidio. Inoltre, il personale sanitario deve avere la possibilità di visitare la partoriente senza troppe difficoltà.
- Traspirabilità. In inverno gli ospedali sono molto riscaldati, in modo da accogliere al meglio i neonati e le loro mamme. Scegliete tessuti traspiranti che, anche in estate, lascino la pelle libera di respirare durante lo sforzo del parto.
- Sobrietà. Le linee pulite, morbide, senza troppi fronzoli sono la ricetta vincente per sentirsi a proprio agio anche solo indossando una camicia da notte per il parto.
- Lunghezza media. Una camicia da notte troppo lunga potrebbe essere un intralcio, mentre una eccessivamente corta potrebbe risultare poco appropriata per un ospedale. Come sempre, la virtù sta a metà.
- Costo adeguato. La camicia da notte per il parto ha un destino segnato: si sporca. Succede praticamente sempre, è pressoché inevitabile. Vi suggeriamo quindi di non spendere moltissimo per quella che utilizzerete in sala parto. Quelle per la degenza invece possono essere un po’ più “impegnative” dal punto di vista economico perché meno “a rischio”.
Camicia da notte parto con bottoni
Non è affatto un caso che abbiamo messo la comodità al primo posto delle caratteristiche che deve avere una camicia da notte parto. E se c’è una cosa che rende comodo questo capo d’abbigliamento sono i bottoni. Vanno bene sia quelli con asola che gli automatici: basta che ci siano.
Una camicia da notte con bottoni completamente aperta davanti ha svariati vantaggi. Oltre al fatto di essere indossata agevolmente anche con un pancione di circa 40 settimane, facilita le visite oppure il controllo cardiotocografico. Se avete scelto di fare il parto in acqua, la toglierete in un secondo, pronte per immergervi nella vasca.
I bottoni frontali sono più sbrigativi, rispetto a quelli sul retro della camicia da notte: in questo secondo caso bisogna sempre chiedere aiuto a qualcuno per abbottonarli o sbottonarli. La camicia da notte aperta davanti è inoltre super pratica quando si allatta perché evita di doversi “spogliare” completamente ogni volta che si offre il seno al bambino. Sì anche ai modelli “a portafoglio” con allacciatura ad incrocio.
Tessuti della camicia da notte parto
Per quanto riguarda i tessuti delle camicie da notte da portare in ospedale, il primo consiglio è quello di preferire sempre le fibre naturali. Al contrario, quelle sintetiche sono da evitare perché, non essendo traspiranti, rischiano di risultare fastidiose per la pelle. Nei soggetti più sensibili potrebbero anche scatenare reazioni cutanee, irritazioni o allergie.
La camicia da notte parto in cotone è il “top”. Il cotone infatti è fresco, traspirante e assorbente. Insomma, ha tutte le qualità migliori per essere ben tollerato dalla cute, anche quella più delicata. Questo tessuto è “4 stagioni”: potete utilizzarlo sempre, scegliendolo più o meno pesante a seconda delle temperature.
Se proprio siete molto freddolose e partorite in inverno, il caldo cotone può essere una valida alternativa. Meglio lasciar stare invece la lana, la flanella, la felpa e il pile: ricordate che negli ospedali i riscaldamenti sono “a palla”. Se sentite freddo, mettete la vestaglia o un golfino aperto davanti sopra la camicia da notte in cotone.
Camicia da notte per il parto a manica lunga o corta?
Un altro aspetto da considerare nella scelta di questo “must have” per il parto è la lunghezza delle maniche. Ci sono 3 possibilità:
- Camicia da notte parto manica corta. È quella che i medici preferiscono perché consente di effettuare velocemente alcune manovre, come ad esempio inserire un ago per la flebo.
- Camicia da notte parto manica lunga. Questa invece è la più amata da chi soffre il freddo. Potrebbe però essere scomoda. Fate attenzione che il polsino non sia troppo stretto.
- Camicia da notte parto con maniche a 3/4. Questo è un buon compromesso tra i due modelli precedenti. Copre un po’ di più delle maniche corte, ma consente di avere il braccio abbastanza libero.
Quante camicie da notte servono per il parto?
Come dicevamo più su, quando si prepara la valigia parto non occorre organizzare un vero e proprio trasloco. Seguite le istruzioni dell’ospedale che vi darà anche le quantità di ciò che dovete portare. Tra parto e degenza, vi serviranno 2-3 camicie da notte. Se poi dovessero essere poche, potete farvele portare da casa successivamente.
Che taglia prendere per la camicia da notte per parto
Quale taglia dev’essere la camicia da notte parto? Bel dilemma! Si entra con il pancione e si esce un bel po’ più “magre”. Come regolarsi quindi? Non è così difficile come sembra, state tranquille. Quando acquistate la camicia da notte per il parto orientatevi su una premaman. Così il problema della pancia è già risolto in partenza.
Per quelle da usare durante la permanenza in ospedale tenete presente che l’addome non torna immediatamente alle dimensioni pre gravidanza, ma ci vorrà un po’ di tempo. Quindi, scegliete camicie da notte che siano un paio di taglie più grandi di quelle che usavate prima di rimanere incinta. Anche se magari saranno un po’ larghe, saranno comunque confortevoli.