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iMamma - L'app per i genitori
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L'app per i genitori

Per le mamme che lavorano, il momento del distacco prima o poi arriva: il congedo di maternità non è eterno e anche altre agevolazioni (tipo per l’allattamento o il congedo facoltativo) sono destinate a finire. E quindi si presenta il problema: a chi lascio il mio bambino? Per i più piccini, la prima ipotesi è quella dell’asilo nido, ma esistono anche delle soluzioni alternative che possono comunque essere soddisfacenti.

Pensando all’asilo nido, molti genitori si mettono le mani ai capelli. Perché credono – e ahimè la maggior parte delle volte hanno ragione – che il primo contatto del loro bambino sarà quello con virus e batteri. Il primo anno di scuola – che sia nido o dell’infanzia poco importa – è un vero banco di prova per il sistema immunitario dei nostri bambini, che quasi inevitabilmente si ammalano più spesso.

Ecco che quindi si cerca un “piano B“.

Le più fortunate di voi potranno contare sull’aiuto dei nonni. Questa è una scelta senza dubbio vincente: a parte qualche rara eccezione, i vostri genitori o quelli del vostro compagno impazziranno all’idea di potersi prendere cura del pargoletto per qualche ora e averlo tutto per loro. E il piccino potrà restare in un ambiente che conosce, sicuramente più protetto da raffreddori e mal di pancia.

Lo stesso si può dire per la baby sitter. Anche questa è una valida alternativa all’asilo nido, anche se la scelta può non essere semplice per diversi motivi. Una tata implica un impegno economico che, a seconda delle esigenze, può non essere indifferente. E poi va selezionata con estrema cura per essere certe di lasciare il bambino in mani super sicure. E deve essere in grado di saper stimolare bene vostro figlio: anche se ha solo 6 mesi non va parcheggiato nel seggiolone tutto il giorno!

In effetti, i bimbi che vanno all’asilo nido scoprono prima il mondo, sono soggetti a molti più stimoli che non stando a casa e, anche se sono piccini, il loro processo di socializzazione comincia in anticipo. Però il problema può anche essere di tipo economico: i posti per gli asili nido pubblici non bastano mai e quindi spesso si è costretti a cercare una struttura privata, che può essere onerosa. Il Bonus asilo nido sarà un aiuto, ma si attendono ancora i decreti attuativi.

Che fare quindi?

Una soluzione diversa è il cosiddetto micronido. L’organizzazione è simile al nido tradizionale e, in pratica, vengono fatte le stesse cose. Con una differenza importante: i bambini sono massimo 10. Il rapporto con gli educatori dunque è più stretto e familiare perché devono prendersi cura di meno “alunni”. Devono essere garantite la mensa e la possibilità di fare un pisolino in un luogo adatto. Insomma, è un asilo nido a tutti gli effetti, però in formato “mignon”. Il personale deve avere le stesse qualifiche e la stessa formazione di quello del nido classico.

Cosa diversa è la “Tagesmutter” che, in tedesco, vuol dire “mamma giornaliera”. È una tradizione importata dal nord Europa e che in alcune parti d’Italia è già molto conosciuta, a differenza di altre. Di solito, la “Tagesmutter” è una mamma a sua volta (anche se non sempre) e apre le porte di casa sua ad altri piccoli. Si tratta di una sorta di nido familiare in cui la routine è simile a quella di tante famiglie: gioco, pappa, riposino, passeggiatina.

Ovviamente ci sono dei parametri di sicurezza da rispettare dentro le mura domestiche e quindi non tutte possono improvvisarsi “mamme giornaliere”. Esistono dei veri corsi di formazione da seguire. Il nido familiare in genere accoglie da 3 a 5 bambini (compresi quelli della padrona di casa) dai 3 ai 36 mesi ed è aperto circa 10-11 ore al giorno.

Una soluzione più flessibile e “easy” rispetto all’asilo nido è il “babyparking” o ludoteca. Qui potete portare i vostri bambini a seconda delle vostre esigenze in modo discontinuo, ad esempio se per un giorno i nonni sono impegnati o la tata ha la febbre. Non tutte queste strutture però forniscono i pasti e inoltre gli animatori o gli educatori potrebbero variare di giorno in giorno in base ai turni, così come gli altri “compagnetti”. Il vostro piccolo quindi non avrebbe delle figure di riferimento stabili, un aspetto molto importante visto che voi non ci siete.