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mano chiusa a pugno del neonato
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Finalmente avete raggiunto il meraviglioso traguardo: il vostro bambino è nato e voi siete al settimo cielo! Siate orgogliose di aver superato brillantemente il parto e ora potete inebriarvi con il profumo unico e speciale della vostra creatura. Ma quando si torna a casa col neonato spesso ci si può sentire disorientate e confuse: soprattutto se è il vostro primo figlio, all’inizio avrete a che fare con un mondo tutto nuovo, che può stordire un po’. Nei primi giorni, sarete alle prese con tante novità e ora ne vediamo insieme alcune, così sarete già pronte ad affrontare tutto (o quasi).

A casa col neonato: il calo fisiologico

Prima questione quando si torna a casa col neonato è il calo fisiologico, cioè la naturale perdita di peso del bimbo che si verifica dopo il parto. Un piccolo appena venuto alla luce mangia poco, elimina le prime feci e l’urina, rilascia liquidi traspirando attraverso la pelle e con l’essiccazione del cordone ombelicale. Il calo fisiologico è variabile e, in genere, si recupera nel giro di 10-15 giorni. Si deve consultare il pediatra solo se dopo questo periodo il peso rimane basso.

Rientro a casa con il neonato: la prima cacca

Le prime feci di un neonato si chiamano meconio. Sono evacuazioni di colore verdastro o nerastro, vischiose e appiccicose. Un bell’inizio, non c’è che dire! Scherzi a parte, il meconio non è composto da residui alimentari, ma da ciò che si è accumulato nell’intestino durante la gravidanza: bile, liquido amniotico, scorie cellulari, secrezioni. Quindi niente panico se trovate il pannolino pieno di queste feci così strane: in breve cambieranno totalmente aspetto.

Rientro a casa con il neonato: l’ittero

Cambiamo argomento. Dopo qualche giorno di pelle splendidamente rosea e morbida potreste accorgervi di un cambiamento: la cute diventa gialla. È l’ittero neonatale, una condizione abbastanza comune tra i neonati, provocata dalla distruzione di globuli rossi da parte dell’organismo. La presenza di bilirubina nel sangue può tingere di giallo la pelle e la parte bianca degli occhi.

L’ittero interessa circa il 60 per cento dei bimbi nati a termine e circa l’80 dei prematuri. Se la bilirubina è molto alta, il piccolo viene esposto ad una luce ad alta intensità, altrimenti si aspetta che l’ittero passi da solo.

Come medicare il cordone ombelicale

Quando tornate a casa col neonato ci sono ad attendervi anche altre incombenze, ad esempio la medicazione del cordone ombelicale, o per meglio dire del piccolo moncone che resta attaccato una volta che il cordone viene tagliato. In genere, cade in una settimana, ma va pulito delicatamente 2-3 volte al giorno con garze sterili e acqua.

Dopo la caduta del moncone del cordone, potete dedicarvi serenamente al primo bagnetto, un momento di relax e amore per genitori e piccolino (anche se alcuni sembrano detestare l’acqua, con strilli e pianti: si abitueranno, state tranquille, e non vorranno più uscire dalla vaschetta).

Cosa fare se il neonato non dorme

Altro problema che vi ritroverete ad affrontare una volta a casa col neonato è il suo sonno irregolare. Ogni mamma sogna che il suo bimbo mangi e dorma a intervalli costanti fin da subito, ma a parte qualche rara eccezione all’inizio di solito le cose non vanno proprio così: un periodo di adattamento è necessario per tutti.

Nei primi giorni di vita è molto probabile che il vostro bambino si addormenti e si svegli quando capita, di giorno o di notte poco importa, e che voglia mangiare spesso, soprattutto se è allattato al seno. Gradualmente la situazione cambierà e pian piano alternerà sonno e veglia, e ci vorrà una certa dose di elasticità da parte vostra: non siate rigide sugli orari della nanna, ma non svegliatelo per la poppata nel momento in cui dorme profondamente.

Ricordate che, per dormire bene, un neonato deve essere tranquillo: non deve avere fame o troppo caldo, non deve essere bagnato o sporco, non deve stare in una posizione scomoda né essere turbato perché la sua mamma non è accanto a lui.

A casa col neonato: il pianto

Al rientro a casa con un neonato c’è poi la questione del pianto indecifrabile. Tutte, chi più chi meno, andiamo in confusione quando sentiamo strillare il cucciolo e non capiamo il perché: fame, sonno, colica, pannolino da cambiare… Oh Signore! Quale sarà il vero motivo? Piangere è l’unico modo che il piccolo ha per ora per esprimere tutte le sue emozioni e sta a noi genitori cercare di interpretare e calmare le sue lacrime.

Una cosa però vale sempre: prendete il vostro bambino in braccio e tenetelo stretto a voi. Magari non capirete perché sta piangendo, ma il vostro abbraccio sarà di certo una bella consolazione. Il vostro amore sarà la ricetta migliore in ogni caso!