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incinta dopo la pillola
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Riuscire a restare incinta velocemente e senza ostacoli è ciò che ogni donna si augura nel momento in cui, col proprio partner, prende la decisione di dare inizio a una gravidanza. Spesso le aspiranti mamme si domandano dopo quanto tempo dall’interruzione della pillola contraccettiva riusciranno a concepire un bambino; il “risveglio” della fertilità potrebbe richiedere un po’ di tempo, ma questo non deve scoraggiare.

Andiamo a scoprire come funziona la pillola anticoncezionale e quali fattori possono influenzare il tempo di concepimento una volta interrotta la sua assunzione.

Come funziona la pillola contraccettiva?

La pillola contraccettiva è un metodo ormonale che previene la gravidanza inibendo l’ovulazione, modificando il muco cervicale e alterando la mucosa uterina.

Gli ormoni sintetici contenuti nella pillola, come estrogeni e progestinici, impediscono il rilascio mensile degli ovuli dalle ovaie; è importante sapere che la pillola è un contraccettivo “reversibile”: quando si smette di prenderla il processo del concepimento viene interamente ripristinato dall’organismo. Ma in quanto tempo?

Quanto tempo ci vuole per tornare fertili?

In linea generale, la fertilità riprende rapidamente dopo la sospensione della pillola. In molte donne, infatti, l’ovulazione ricomincia già nel ciclo successivo all’ultima assunzione. Tuttavia, il ritorno alla regolarità delle mestruazioni può richiedere da uno a tre mesi.

Secondo studi medici condotti dalla Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO), circa l’80% delle donne rimane incinta entro un anno dall’interruzione della pillola, a condizione che non vi siano altri problemi noti di salute.

Fattori che influenzano i tempi di concepimento

Pur cambiando da soggetto a soggetto e da coppia a coppia, il tempo necessario per concepire un bambino può variare in base ad alcuni fattori che ne influenzano la riuscita. Elenchiamo alcuni fra i più frequenti.

Età della donna

Nelle donne, il picco massimo di fertilità viene raggiunto fra i 20 e i 25 anni; dopo i 35, la capacità di concepimento comincia a ridursi sensibilmente per poi calare in modo drastico dopo i 40 anni in seguito alla consistente diminuzione della riserva ovarica e della qualità degli ovuli. In genere, la menopausa sopraggiunge dopo i 50 anni, ma già dai 45 è più difficile che si instauri una gravidanza: le possibilità sono infatti del 5%.

L’età è dunque un fattore naturale davvero tanto significativo per il concepimento.

Durata di assunzione della pillola

Studi scientifici indicano che la durata di utilizzo della pillola non compromette la fertilità a lungo termine, poiché il meccanismo alla base del suo funzionamento è reversibile. Tuttavia, in alcuni casi, il corpo può impiegare qualche mese per ripristinare l’ovulazione regolare, per cui un po’ di pazienza: date al vostro organismo il tempo di riprendere completamente tutte le sue funzioni e vedrete che riuscirete a coronare il vostro desiderio di maternità!

Stile di vita

L’esito positivo del concepimento è direttamente connesso allo stile di vita di uomini e donne. Ecco alcuni aspetti chiave che le coppie dovrebbero considerare quando decidono di provare ad avere un figlio:

  • alimentazione: una dieta equilibrata ricca di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre può migliorare la fertilità. Al contrario, un consumo eccessivo di cibi ad alto contenuto di zuccheri e grassi saturi può avere effetti negativi;
  • attività fisica: l’esercizio moderato e costante favorisce una buona salute riproduttiva. Tuttavia, un’attività fisica eccessiva o insufficiente può alterare l’equilibrio ormonale, influenzando negativamente la fertilità, per cui cercate di trovare il giusto equilibrio;
  • consumo di alcol e fumo: l’assunzione di alcol e il fumo sono associati a una riduzione della fertilità in entrambi i sessi. È perciò consigliabile limitare o evitare queste sostanze quando si cerca una gravidanza;
  • stress: alti livelli di stress possono condizionare in senso negativo la fertilità, alterando l’equilibrio ormonale e riducendo le possibilità di concepire;
  • esposizione a sostanze nocive: esporsi a lungo a sostanze chimiche tossiche, come pesticidi e solventi industriali, può compromettere la fertilità. È dunque importante cercare di ridurre al minimo il contatto con tali agenti.

Condizioni mediche preesistenti

La fertilità maschile e femminile può essere influenzata da numerose cause mediche; è essenziale conoscere queste condizioni per affrontare tempestivamente eventuali difficoltà e intraprendere il percorso diagnostico e terapeutico più adeguato.

Analizziamo quali sono le problematiche mediche preesistenti più comuni che possono ostacolare la fecondazione:

  • sindrome dell’ovaio policistico (PCOS), caratterizzata da cicli mestruali irregolari, aumento degli androgeni e ovaie ingrandite con cisti multiple, causa squilibri ormonali;
  • ipotiroidismo o ipertiroidismo: il funzionamento anomalo della tiroide può alterare il ciclo mestruale e compromettere l’ovulazione;
  • endometriosi: la presenza di tessuto endometriale al di fuori dell’utero può causare dolore e ridurre la qualità degli ovociti, peggiorando la fertilità;
  • fibromi uterini, escrescenze non cancerose che possono deformare la cavità uterina e ostacolare l’impianto dell’embrione;
  • varicocele, una dilatazione anomala delle vene nello scroto che può ridurre la qualità dello sperma e rendere difficile la capacità di fecondazione;
  • ipogonadismo: è una ridotta produzione di testosterone in grado compromettere la spermatogenesi;
  • il diabete, se non controllato, può influenzare la qualità degli spermatozoi e l’ovulazione;
  • malattie autoimmuni: condizioni come il lupus o la celiachia, se non adeguatamente trattate, possono interferire con la fertilità;
  • obesità: il peso eccessivo è correlato a squilibri ormonali che ostacolano il concepimento, sia nell’uomo che nella donna.

Quando preoccuparsi se una gravidanza tarda ad arrivare?

Sebbene sia da tenere presente che ogni caso è unico, se una gravidanza fatica ad arrivare una volta interrotta la pillola contraccettiva è opportuno rivolgersi al medico nelle seguenti situazioni:

  • dopo 12 mesi di tentativi senza successo per le donne sotto i 35 anni: in questo caso si consiglia di attendere un anno prima di ricorrere a una consulenza medica;
  • dopo 6 mesi di tentativi: se la donna ha più di 35 anni, il tempo di attesa consigliato è dimezzato, dato che la fertilità naturale tende a diminuire con l’età;
  • se il ciclo mestruale non si regolarizza entro 6 mesi: la persistente irregolarità del ciclo dopo l’interruzione della pillola potrebbe indicare problemi ormonali o altre situazioni che sarebbe opportuno indagare.

Consigli per favorire il concepimento

Come ampiamente illustrato, restare incinta dopo la pillola dipende da molti fattori e il tempo necessario affinché la fecondazione avvenga può variare molto da coppia a coppia.Vediamo insieme alcuni consigli per aumentare la possibilità di procreare senza lunghe attese, che possono risultare estenuanti per coloro che desiderano un bambino:

  • monitorare l’ovulazione: utilizzare test di ovulazione o app specifiche per identificare i giorni fertili piò essere molto utile per individuare la finestra di tempo giusta per provare a concepire;
  • adottare uno stile di vita sano,come abbiamo detto, migliora la qualità della vita non solo della coppia, ma anche di spermatozoi e ovuli;
  • tenersi sotto controllo medico, andando regolarmente dal ginecologo, al fine di prevenire o trattare eventuali disturbi.

Seguendo queste indicazioni, il cammino verso la gravidanza può essere affrontato con maggiore consapevolezza e serenità.

Fonti

  • Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS)
  • Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (SIGO)

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.