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Nei nostri articoli sulla gravidanza abbiamo avuto modo di dire più volte che le 40 settimane comportano in ogni donna grandi cambiamenti, sia a livello fisico che psicologico. Gran parte di questi mutamenti è dovuto agli ormoni che giocano un ruolo importantissimo in varie sfere. Dopo il parto, nel periodo del cosiddetto puerperio, tutto torna pia piano alla normalità, compreso il ciclo mestruale, che si ripresenta con il capoparto. Se non lo conoscete o se volete approfondire l’argomento, vi raccontiamo di cosa si tratta. 

Cos’è il capoparto

Non servono parole difficili per spiegare cos’è il capoparto. Molto semplicemente è la prima mestruazione che si verifica dopo aver partorito. La sua comparsa sta a significare che le ovaie hanno ricominciato il loro “lavoro”, con l’ovulazione e il rilascio di ovociti che, se non vengono fecondati, vengono eliminati con lo sfaldamento dell’endometrio e quindi con le mestruazioni. 

Perché avviene tutto questo? Sempre per una causa ormonale. Durante la gravidanza, gli estrogeni e il progesterone fermano l’ovulazione e quindi non si hanno le mestruazioni. Dopo il parto, il livello di questi ormoni si riduce sensibilmente e quindi il ciclo torna (più o meno) normale. 

Come si presenta il capoparto 

Questo aspetto è piuttosto soggettivo. Ci sono donne che hanno un capoparto in tutto e per tutto simile alle mestruazioni che avevano prima di rimanere incinta: stessi sintomi (tensione al seno, mal di testa, nervosismo), stesso flusso, stessa durata. In altri casi invece le cose possono essere differenti. Succede spesso ad esempio di avere mestruazioni molto più abbondanti (per l’endometrio inspessito durante la gravidanza) e dolorose, ma non è una regola uguale per tutte: c’è chi riferisce che i cicli dopo il parto sono molto meno dolorosi di prima. Una bella fortuna!

In alcuni casi il capoparto non è preceduto dai soliti segnali e arriva all’improvviso. Inoltre, non spaventatevi se trovate dei coaguli di sangue: sono normali. Vanno segnalati al proprio ginecologo solo se si presentano anche durante i cicli mestruali successivi. A quel punto potrebbe essere necessaria una visita. 

Quanto dura il capoparto

Dipende. In generale possiamo dire che il capoparto è un po’ più lungo delle normali mestruazioni: potrebbe durare 8-10 giorni rispetto ai classici 5-7. 

Quando arriva il capoparto 

Rispondere a questa domanda è piuttosto difficile perché non esiste una risposta unica che vada bene per tutte le neo mamme. Non c’è una regola precisa perché tutto dipende da vari fattori, soprattutto ormonali. E quindi siamo costretti a generalizzare. In linea di massima il capoparto si verifica prima nelle donne che non allattano. La prolattina, un ormone prodotto in grande quantità da chi allatta al seno, inibisce l’ovulazione. 

In generale possiamo dire che, se non si allatta, le mestruazioni potrebbero arrivare 6-8 settimane dopo il parto. Viceversa, in particolare se l’allattamento è esclusivo e molto intenso con tante poppate, soprattutto di notte, il ciclo potrebbe presentarsi anche dopo parecchi mesi. Spesso ciò accade quando si inizia lo svezzamento (intorno ai 6 mesi), quando il latte materno si alterna alle pappe. 

Capoparto dopo un parto naturale o un cesareo

Tra il capoparto dopo un parto naturale o un cesareo non cambia nulla: le caratteristiche sono uguali. Possono variare da donna a donna, ma ciò non dipende dalla tipologia di parto. 

Differenza tra capoparto e perdite post partum

Facciamo chiarezza perché le due cose potrebbero essere confuse. Le perdite post partum e il capoparto sono assolutamente diversi. Le prime si verificano subito dopo aver partorito e servono per “ripulire” l’utero e farlo tornare alle condizioni precedenti alla gravidanza. Per saperne di più, vi consigliamo la lettura di Perdite post parto, quanto durano e come gestirle.

Come abbiamo invece già detto, il capoparto è la prima mestruazione dopo il parto e sostanzialmente indica il ritorno della donna alla sua fertilità

Cicli mestruali dopo il capoparto

Probabilmente vi starete chiedendo cosa succede dopo il ritorno delle mestruazioni e, in particolare, se i cicli saranno subito regolari. Non sempre ciò accade, anche se eravate “orologi svizzeri” in quanto a puntualità. Avere cicli “sballati” che non rispettano il proprio “calendario biologico” rientra nelle situazioni del tutto normali. Potrebbero volerci anche 6 mesi. 

Non allarmatevi se, dopo il capoparto, il ciclo salta (anche se bisogna fare attenzione ai rapporti sessuali non protetti e ora vediamo il motivo): può succedere. Anche sanguinamenti (il cosiddetto spotting) tra una mestruazione e l’altra non sono preoccupanti e possono verificarsi.

Capoparto e fertilità 

Con il capoparto si ritorna ufficialmente ad essere fertili. Ma ciò non significa che prima si è sicure al 100% di non rimanere incinta di nuovo, anche se si allatta. L’allattamento esclusivo non protegge da una gravidanza. Per quanto la prolattina dovrebbe inibire l’ovulazione, non è detto assolutamente che sia così. Ci sono tantissimi casi di bambini concepiti “per caso” perché i genitori pensavo di essere “al sicuro” grazie all’allattamento al seno. 

Dopo il capoparto non è scontato che i cicli tornino puntuali. Se non si desidera una gravidanza è quindi necessario pensare ad un metodo contraccettivo. Basta solo scegliere quello che più si adatta alle proprie preferenze e anche al proprio stile di vita: dal preservativo alla pillola compatibile con l’allattamento, dalla spirale all’anello anticoncezionale c’è un po’ di tutto. 

Capoparto e allattamento

La nostra cultura è piena zeppa di luoghi comuni e falsi miti che certe volte facciamo fatica a scardinare. Un’idea ancora molto diffusa tra le neo mamme è che l’arrivo delle mestruazioni dopo il parto possa avere delle conseguenze sull’allattamento e che sarebbe addirittura causa del suo fallimento. Niente di più errato!

Lasciate perdere quindi chi vi dice che “col ciclo il latte cambia sapore e diventa brutto” oppure che diminuisce drasticamente senza saziare il bambino. Non è vero. L’unica cosa che potrebbe in effetti verificarsi è che il flusso del latte diminuisce un po’. Basta soltanto bere molto in modo da recuperare parte dei liquidi persi e mangiare in modo sano e sostanzioso per far fronte al maggior dispendio calorico che l’allattamento comporta. Inoltre, quando allattate non mettetevi a dieta: avete bisogno di energia. Per rientrare nei vecchi jeans c’è sempre tempo. 

Capoparto: quando preoccuparsi

Dovreste aver capito che se allattate e il ciclo stenta a ripresentarsi non c’è motivo di farsi venire l’ansia (a meno che non abbiate rapporti “pericolosi”, cioè non protetti). Se però il vostro bambino assume latte artificiale e le mestruazioni non tornano dopo molto tempo (oltre le 8 settimane) forse è il caso di chiedere consiglio al ginecologo. 

Chiamatelo anche se la perdita di sangue è molto copiosa, se avete dolori addominali molto forti o se compare la febbre. Magari non c’è nulla di anomalo o preoccupante, ma sicuramente il suo parere vi potrà rasserenare.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.