Contents
- Cos’è l’influenza
- Sintomi dell’influenza
- Vaccino antinfluenzale gravidanza: sì o no?
- Vaccino antinfluenzale in gravidanza: perché farlo
- Vaccino antinfluenzale e protezione del neonato
- Vaccino antinfluenzale gravidanza: in quale trimestre
- Vaccino antinfluenzale in gravidanza: quando farlo
- Quale vaccino antinfluenzale scegliere in gravidanza
- Effetti indesiderati del vaccino antinfluenzale
- Vaccino antinfluenzale in gravidanza: quando rimandarlo
Mai come quest’anno forse si parla di vaccino contro l’influenza. È estremamente raccomandato da medici e pediatri perché sembrerebbe dare una protezione in più contro il virus che, ormai da mesi, sta mettendo a dura prova la salute mondiale, il Covid-19. Ma come comportarsi se si aspetta un bambino? Il vaccino antinfluenzale in gravidanza è consigliato? Si corrono dei rischi? È importante fare il punto adesso, che è il momento ideale per vaccinarsi.
Cos’è l’influenza
La conosciamo tutti. L’influenza è una malattia respiratoria che si presenta con vari sintomi e che, a livello mondiale, provoca un miliardo di casi ogni anno. Si trasmette soprattutto attraverso le goccioline diffuse attraverso tosse e starnuti oppure col contatto diretto o indiretto con le secrezioni respiratorie. Solitamente il periodo di incubazione è di 2 giorni, ma può variare da 1 a 4. Tendenzialmente i bambini e le persone con un sistema immunitario indebolito sono più contagiosi. In Italia, generalmente il picco dell’influenza si registra intorno al periodo natalizio, ma ci sono differenze regionali.
Sintomi dell’influenza
- Febbre alta che insorge all’improvviso.
- Tosse.
- Dolori muscolari.
- Mal di testa.
- Brividi.
- Perdita di appetito.
- Affaticamento.
- Mal di gola.
- In qualche caso e, soprattutto nel bambini, possono verificarsi nausea, vomito e diarrea.
Vaccino antinfluenzale gravidanza: sì o no?
Ci sono alcune categorie di persone per le quali la vaccinazione è più raccomandata, soprattutto per le complicanze che l’influenza può comportare. Sì perché l’influenza non è un banale “malanno di stagione”, ma una patologia che può avere delle ripercussioni serie. Anche in chi è incinta.
Nella circolare del 4 giugno 2020 del ministero della Salute (Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021), al primo posto dei soggetti per cui si caldeggia la vaccinazione ci sono “donne che all’inizio della stagione epidemica si trovano in gravidanza o nel periodo post partum”. Seguono poi gli anziani, adulti e bimbi con patologie (ad esempio cardiovascolari o a carico dell’apparato respiratorio), medici, forze dell’ordine e così via.
Vaccino antinfluenzale in gravidanza: perché farlo
In linea di massima, l’influenza non dà sintomi gravi, ma quelli classici che comprendono febbre, mal di testa e di gola, dolori, a volte disturbi gastrointestinali. In alcuni casi però la situazione può peggiorare, talvolta (in casi estremi) anche con esiti fatali.
Perché quindi vaccinarsi in gravidanza? La risposta a questa domanda è semplice: la donna incinta potrebbe andare incontro alle complicanze dell’influenza. Ecco quindi perché è così importante prevenirla. In gravidanza, infatti, il sistema immunitario è più debole ed è quindi più semplice che possa essere “attaccato” da agenti esterni. Il rischio è più alto se la futura mamma soffre di asma o diabete oppure se è obesa.
In particolare, le complicanze potrebbero essere di tipo respiratorio, come la bronchite o la polmonite. Oppure la futura mamma potrebbe disidratarsi, ad esempio per la febbre alta oppure per vomito o diarrea. Inoltre, anche il feto potrebbe risentirne, con ritardo nella crescita, parto pretermine o morte endouterina.
Insomma, no, non è una semplice malattia di stagione, ma piuttosto una patologia a tutti gli effetti da non prendere sottogamba.
Vaccino antinfluenzale e protezione del neonato
Il vaccino antinfluenzale in gravidanza protegge il bambino per 8 settimane dalla nascita. Sono i risultati di uno studio condotto dalle Università di Johannesburg e del Colorado, pubblicato su Jama Pediatrics). Lo studio ha preso in esame, per i primi sei mesi dopo la nascita, i figli di donne che avevano in precedenza partecipato a un trial clinico sulla sicurezza e l’efficacia in gravidanza del vaccino inattivato trivalente per l’influenza: 1026 erano i nati dalle vaccinate, 1023 dalle mamme che avevano ricevuto il placebo.
L’efficacia contro la sindrome influenzale è stata massima (85,6%) nei bambini di donne vaccinate sino a 8 settimane di età, scendendo a 25,5% nella coorte tra 8 e 16 settimane e al 30,3% in quella di età compresa tra 16 e le 24 settimane.
Vaccino antinfluenzale gravidanza: in quale trimestre
Fino a qualche tempo fa, il ministero della Salute raccomandava la vaccinazione antinfluenzale nel secondo trimestre di gravidanza e nel terzo trimestre di gravidanza. Ora le cose sono un po’ cambiate e il vaccino è consigliato in qualunque periodo della gestazione ci si trovi.
In realtà, rispetto al primo trimestre, sono disponibili più dati sulla sicurezza per il secondo e terzo. In ogni caso, le raccomandazioni delle autorità sanitarie internazionali, come il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), indicano la vaccinazione antinfluenzale a prescindere dal trimestre.
Vaccino antinfluenzale in gravidanza: quando farlo
In Italia, la campagna vaccinale contro l’influenza in genere va dalla metà di ottobre alla fine di dicembre. La protezione indotta dal vaccino comincia 2 settimane dopo la somministrazione e dura mediamente 6-8 mesi per poi diminuire. Questo spiega perché è necessario vaccinarsi ogni anno.
Dopo 2-3 settimane dal vaccino, la mamma passa gli anticorpi al feto. Ciò garantisce una protezione del 50-80% nei primi mesi di vita del bimbo.
Quale vaccino antinfluenzale scegliere in gravidanza
I vaccini disponibili nel nostro Paese sono autorizzati dall’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) e/o dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Annualmente le Regioni decidono quali utilizzare durante le campagne vaccinali. Generalmente, i vaccini si distinguono in:
- Vaccini influenzali inattivati.
- Vaccini influenzali inattivati adiuvati.
- Vaccino influenzale vivo attenuato.
Per le donne incinte è indicato il primo, in cui cioè il virus è stato distrutto e il vaccino è stato purificato. Si tratta quindi di un prodotto efficace, ma innocuo per la donna. In gravidanza sono vietati i vaccini che contengono virus attenuati, ad esempio quello della rosolia. Possono essere pericolosi perché, di fatto, il virus è ancora attivo.
Effetti indesiderati del vaccino antinfluenzale
Come tutti gli altri, anche il vaccino contro l’influenza può dare qualche effetto avverso. Le autorità sanitarie parlano però di fenomeni blandi e non collegati ad eventuali infezioni. Gli effetti collaterali comuni consistono in reazioni locali, quali dolore, eritema, gonfiore nel punto dove viene seguita l’iniezione.
Possono esserci poi reazioni sistemiche comuni, come malessere generale, febbre, dolori muscolari, che possono comparire da 6 a 12 ore dopo la somministrazione della vaccinazione. Di solito durano 1 o 2 giorni. Sono stati riferiti, in correlazione temporale con la vaccinazione antinfluenzale, eventi rari quali trombocitopenia, nevralgie, parestesie, disordini neurologici e reazioni allergiche gravi. La correlazione causale tra la somministrazione di vaccino antinfluenzale e tali eventi avversi non è stata dimostrata.
Sulla base dei dati attuali, la vaccinazione non porta conseguenze negative sullo sviluppo del feto, sul parto o sul post partum. Inoltre, le donne incinte non presentano maggiori effetti collaterali, rispetto al resto della popolazione.
Vaccino antinfluenzale in gravidanza: quando rimandarlo
Secondo l’Aogoi, l’Associazione Ostetrici Ginecologi Ospedalieri Italiani, valgono le stesse raccomandazioni fatte a tutti i cittadini. In particolare:
- il vaccino va rimandato in caso di febbre moderata o elevata e di malattia acuta.
- Rappresentano controindicazioni alla vaccinazione l’ipersensibilità grave (precedente reazione anafilattica ai principi attivi, agli eccipienti o ai componenti).
- Come per gli altri vaccini somministrati per via intramuscolare, il vaccino va iniettato con attenzione alle persone affette da trombocitopenia, disturbi della coagulazione o che seguono terapie che modificano la coagulazione in modo significativo.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.