Skip to main content
search
Bambino con peluche fa tummy time
iMamma - L'app per i genitori
iMamma
L'app per i genitori

Non è un gioco nella sua accezione classica, ma neppure una ginnastica in senso stretto. Ma è certamente una super dose di coccole con i genitori e una straordinaria occasione per potenziare i muscoli di varie parti del corpo e avviarsi alla crescita. Parliamo di tummy time, ovvero la sanissima abitudine di mettere i neonati a pancia in giù. Non l’avete mai sentito nominare? Perfetto! Siamo qui proprio per spiegarvi come funziona e perché ci sono tante buone ragioni per metterlo in pratica ogni giorno. 

Cos’è il tummy time

In inglese, la parola “tummy” è un dolcissimo diminutivo che significa “pancino”. Letteralmente, il tummy time è il tempo da far trascorrere sulla pancia, cioè in posizione prona, compiendo una serie di movimenti ed esercizi che favoriscono lo sviluppo motorio e sensoriale del neonato. 

“Ma come? I bambini appena nati non dovrebbero stare sempre supini? E come la mettiamo con la SIDS?”. Non siamo impazziti, state tranquille. È verissimo: stare a pancia in su è una grandissima protezione per i piccoli, soprattutto per tenere alla larga quel fenomeno che spaventa tutti: la morte in culla o SIDS. In effetti, quando dormono non ci sono alternative: è così che devono riposare per non correre alcun rischio. Il discorso è diverso per il tummy time perché si fa da svegli e sempre sotto lo sguardo attento di un adulto. Quindi, se fatto bene e con qualche precauzione che tra un po’ vedremo, non ci sono pericoli. 

A cosa serve il tummy time?

Il tummy time ha diverse funzioni, tutte molto importanti. 

  1. Potenziamento muscolare e sensoriale. 
  2. Prevenzione della plagiocefalia.
  3. Rafforzamento del legame con i genitori

Quando i bambini vengono al mondo, i loro muscoli non sono particolarmente forti, ma anzi sono piuttosto flessibili, cosa che gli consente di stare rannicchiati nel pancione e poi di nascere. Ecco spiegato per esempio perché la testolina di un lattante tende a “ciondolare” da un lato e perché ci vuole tempo prima che impari a tenerla su. E infatti, tra le varie cose, il tummy time insegna al neonato come reggere la testa. 

Il tummy time è fondamentale per lo sviluppo della muscolatura, soprattutto del collo, della schiena, delle spalle e delle braccia. Muovendo e tonificando questi muscoli, il bimbo si avvia verso altre fasi della sua crescita, come gattonare e camminare. Il tummy time pone quindi le basi per attività molto più complesse. Inoltre, utilizzando vari oggetti e toccando ciò che lo circonda, osservando la mamma e ascoltando la sua voce o la musica, il bimbo sperimenta nuove sensazioni e affina i suoi sensi, dal tatto all’udito fino alla vista. 

Passiamo al secondo vantaggio, cioè la prevenzione della plagiocefalia. Abbiamo detto che la posizione supina è quella più sicura. Stando sempre così e senza muoversi, la testa – che ancora è morbida perché le ossa non sono ancora completamente saldate – potrebbe schiacciarsi, appiattendosi in alcuni punti, per esempio dietro o lateralmente. In questo caso si parla di plagiocefalia. Il tummy time consente di evitare che ciò accada. 

Ultimo punto, ma non per importanza: il tummy time crea un rapporto ancora più forte tra il piccolo e il suo genitore perché la presenza di quest’ultimo è indispensabile, e non solo per ragioni di sicurezza. Il tummy time è tempo di qualità da trascorrere insieme, per fare qualcosa di piacevole per entrambi, è stare occhi negli occhi e coltivare, attimo dopo attimo, l’amore reciproco. 

Tummy time, quando iniziare?

La risposta alla domanda quando iniziare il tummy time è… prima possibile! Si tratta di un’attività che, se fatta bene e gradatamente, non ha alcuna controindicazione né alcun “effetto collaterale”. In linea di massima, prima si comincia e meglio. Per un preciso motivo. 

Non essendo abituati a stare proni, all’inizio i bambini potrebbero non amare molto questa posizione perché li fa sentire un po’ a disagio, forse persino scomodi. Più passa il tempo, più è probabile che ciò accada: a 4-5 mesi d’età potrebbe essere complesso far accettare questa nuova condizione, quindi il consiglio è di anticipare i tempi, facendo tummy time a 1 mese o 2 mesi. Saranno sufficienti pochi minuti, giusto per far accogliere pian piano questa novità, per poi aumentare il tempo. 

Dove fare il tummy time?

Il luogo che si sceglie per il tummy time è importantissimo e cambia a seconda dell’età del piccolo. Se cominciate molto presto, vi suggeriamo di usare… il vostro petto! Sì, avete capito bene. Sedetevi sul divano, scivolando un po’ verso il basso e sdraiate il bambino sul torace. Mentre gli accarezzate la schiena e le spalle, potete parlare, fare facce buffe o cantare: sarà così incuriosito che cercherà di sollevare il capo per guardare il vostro viso o per capire da dove arriva la voce. Il contatto così ravvicinato scatenerà una meravigliosa “tempesta di endorfine”, ormoni del benessere, che doneranno felicità a lui e anche a voi. 

Quando il bambino cresce, cambiate posto. Ricordate che la superficie non deve essere né troppo dura né troppo morbida perché altrimenti il piccolo tenderà a sprofondare, vanificando lo sforzo muscolare. No quindi al letto o al divano, anche se sembrano perfetti. Semaforo verde a fasciatoio, tappeto, coperte o asciugamani direttamente sul pavimento. Materiali diversi permetteranno anche di fare esperienze tattili diverse. 

Il tappeto per il tummy time

Il tappeto per il tummy time è probabilmente il più utilizzato perché ha la consistenza giusta per stare comodi e non “affondare” in qualcosa di eccessivamente soffice. Se poggiate il bambino sul normale tappeto del salotto evitate il contatto diretto: per quanto possa essere pulito, la polvere può comunque annidarsi nel “pelo”. Occhio se ci sono frange: è difficile che accada, ma in teoria possono essere strappate e portate in bocca. 

Se invece decidete di acquistare un tappetino da usare esclusivamente per il tummy time, vi suggeriamo di prenderne uno che sia in materiale lavabile, per pulirlo facilmente quando si sporca. Sceglietelo colorato, così sarà ancora più attraente per il piccolo “ginnasta”.

Il cuscino per il tummy time

Un’alternativa al tappeto, è il cuscino per tummy time. Quello per l’allattamento è il top: la sua forma a C permette di sistemare il neonato in maniera ottimale. Posate il cuscino su un tappetino (ad esempio, uno di quelli sottili per la palestra). Il piccolo va chiaramente messo a pancia in giù, con le gambine sul tappeto. Le braccia saranno sul cuscino o, meglio ancora, oltre il cuscino: “stirandosi” per cercare di afferrare gli oggetti davanti a lui, allenerà i muscoli in maniera molto efficace. 

Tummy time: esempi di esercizi da fare col neonato

Come abbiamo già accennato, il tummy time non è una vera e propria ginnastica, però ci sono degli esercizi per neonati che possono contribuire alla loro crescita armoniosa. Le modalità sono differenti e variano in base all’età. Per rinforzare i muscoli del collo e far sì che sostengano bene il capo, qualcosa deve attirare l’attenzione del bambino, così da fargli alzare la testa: giochini, carillon, specchio, il fratello maggiore che gli mostra un oggetto, la nonna che legge un libro… 

Quando sono molto piccini, è sufficiente far sentire loro la voce di una delle persone che amano: alzeranno istintivamente la testa per vedere da dove proviene o a chi appartiene. Intonate una ninna nanna o raccontate quello che avete fatto al lavoro. E l’esercizio è fatto. 

Per rafforzare la schiena invece potete provare quest’altra attività. Mettete vostro figlio a pancia in giù sul cuscino. Poi poggiate la vostra mano sotto al suo torace e sollevatelo di qualche centimetro dal pavimento. Ripetete 2-3 volte. 

Quanto tempo deve durare il tummy time?

La durata di una sessione di tummy time dipende esclusivamente dalla pazienza dei bambini: ad alcuni questo rituale piace, mentre altri sono più insofferenti. Come succede per tante cose, è un fatto molto soggettivo e non ci sono standard uguali per tutti. 

La parola d’ordine è gradualità. Si comincia sempre con qualche minuto, giusto per vedere la reazione e regolarsi di conseguenza. Certo è che il tummy time non deve durare ore intere! Per ottenere i risultati desiderati però è importante che venga fatto quotidianamente, pure per poco tempo. L’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda almeno 30 minuti al giorno, suddivisi anche in diversi momenti della giornata. 

Cosa fare se un bambino si dispera durante il tummy time? Sicuramente non bisogna forzarlo a rimanere a pancia in giù: si rischia solo di aumentare la sua frustrazione e il senso di disagio. Provate ad alternare posizione prona e supina in modo da farlo riposare un po’. Ma se proprio capite che per lui è solo un fastidio, lasciate perdere e riprovate più tardi o nei giorni successivi. 

In quale momento della giornata proporlo?

Per un tummy time piacevole e contemporaneamente utile, è necessario che il bambino sia rilassato. Se ha fame o sonno oppure è molto stanco, non tentate nemmeno: difficilmente resisterebbe più di un minuto o magari si addormenterebbe (se dovesse succedere, ricordatevi di cambiare posizione e di metterlo a pancia in su per prevenire la SIDS). 

Evitate il tummy time subito dopo la poppata, sia di latte materno che artificiale. Il pancino pieno non è ideale e il bimbo potrebbe rigurgitare. Meglio aspettare un pochino. 

Fino a che età si fa tummy time?

Il tummy time non ha una “data di scadenza” perché non può che far bene al corpo e alla mente. L’Organizzazione mondiale della sanità sostiene che è un vero toccasana per i piccoli perché migliora lo sviluppo motorio quando ancora non fanno una reale attività fisica. Le cose cambiano quando però cominciano a gattonare e quindi a muoversi autonomamente. In questo caso, fanno tummy time praticamente da soli perché strisciano, gattonano, si girano, scivolano e tutto il resto. A questo punto, la fase del puro tummy time può dirsi conclusa: la scoperta si apre a nuovi eccitanti orizzonti… a quattro zampe prima e su due piedi dopo.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.