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Tiralatte
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Che il latte materno sia il nutrimento migliore del mondo ormai lo sanno tutti. I suoi benefici sono moltissimi e riguardano in primis il bambino, ma anche la sua mamma. Sapete ad esempio che allattare vi regala una protezione in più contro alcuni tumori? Insomma, già mentre siete in gravidanza vi verrà spiegato che è una vera fonte di benessere, oltre che di amore. In alcuni casi, per vari motivi, può essere necessario fare delle scorte di latte materno. Ecco che in aiuto delle neo mamme arriva uno strumento molto utile che può agevolare parecchio la vita: il tiralatte

Perché tirare e conservare il latte materno 

I motivi per tirare il latte sono diversi. Il primo riguarda le mamme lavoratrici che, ad un certo punto, terminato il congedo di maternità, devono tornare al lavoro. E sono in molte quelle che non vogliono rinunciare al latte materno. La soluzione quindi è quella di avere delle dosi pronte da conservare e scongelare al momento giusto. 

Ci sono poi donne che producono grandi quantità di latte, ben oltre le necessità quotidiane del cucciolo. Per non “sprecarlo” quindi che si fa? Si mette nel freezer come riserva. In alternativa, se volete fare un bel gesto, potete donarlo alle banche del latte: verrà utilizzato soprattutto nei reparti di terapia intensiva neonatale per i bimbi prematuri. 

C’è poi chi tira il latte per abituare il piccolo al biberon in vista del rientro al lavoro oppure per farlo dare dal papà, in modo da renderlo partecipe di questo momento così intenso. Tutti dicono che l’allattamento al seno crea un legame speciale. È vero, ma è vero anche che dare un biberon, guardandosi negli occhi e facendosi le coccole, diventa un attimo molto particolare e forte. 

Le scorte di latte servono anche per altri motivi. Uno è un po’ più “futile”, ma non meno importante: se decidete di godervi una serata fuori col vostro compagno, lasciando il pupo alla tata o alla nonna, avrà già la sua pappa pronta. Inoltre, potreste aver bisogno di latte raccolto se dovete prendere dei farmaci incompatibili con l’allattamento o allontanarvi da casa per qualche giorno.

Metodi di raccolta del latte 

  • Spremitura manuale: consiste in una serie di manovre per svuotare gradualmente il seno, in modo da evitare ingorghi. Dopo aver fatto un massaggio circolare della mammella, dall’esterno verso l’interno, ponete il pollice su un lato del capezzolo e l’indice dall’altro e fateli scorrere verso il centro, schiacciando leggermente. Usate una ciotola sterilizzata per la raccolta. 
  • Tiralatte manuale: adatti per un uso saltuario. I più pratici si possono usare anche con una sola mano. Da evitare quelli in vetro con la pompetta in gomma perché sono poco efficaci, poco igienici e tendono a provocare le ragadi.
  • Tiralatte elettrico: è il metodo sicuramente più comodo, soprattutto se si prevede di dover tirare il latte per molto tempo. I tiralatte elettrici non sono tutti uguali, ma è fondamentale scegliere un modello di buona qualità. 

Il tiralatte ha un vantaggio speciale: stimolando il seno come la normale suzione del neonato garantisce la produzione continua del latte. Quando un seno non è sufficientemente stimolato (ad esempio, quando il bambino è più grande e succhia di meno) la quantità si riduce. 

Quali tipi di tiralatte elettrico esistono

Fondamentalmente i tiralatte si dividono in due categorie

  • singolo: l’operazione viene fatta su un seno alla volta;
  • doppio: il pompaggio avviene contemporaneamente su entrambe le mammelle. Ovviamente è più veloce di quello singolo.

Le altre differenze tra i prodotti riguardano la velocità di pompaggio, la grandezza delle coppe (e non è un dettaglio trascurabile), la silenziosità, il materiale dei contenitori (plastica o vetro), il costo.

Come si usa il tiralatte

Per prima cosa scegliete un angolo della casa tranquillo e comodo. Prendete questo tempo per voi, possibilmente senza avere troppa fretta. Inducete il riflesso di emissione massaggiando il seno in senso circolare, dall’esterno verso l’interno. Il tiralatte va tenuto poggiato dalla coppa, non dal contenitore in cui si raccoglie il latte. Il capezzolo deve essere al centro della coppa che è stata precedentemente umidificata. La coppa va premuta delicatamente verso il seno.  

I tiralatte hanno varie velocità di pompaggio che si possono cambiare durante l’operazione, a seconda delle esigenze. L’ideale è partire con una velocità sostenuta, mentre la potenza di aspirazione deve essere ridotta fino all’induzione del riflesso di emissione del latte. Subito dopo, dovete continuare con velocità inferiore e maggiore potenza di aspirazione. 

Ogni tot di tempo (circa 5-7 minuti) interrompete il pompaggio, ripetete il massaggio e, se utilizzate un tiralatte singolo, cambiate seno.

Regole di igiene quando si usa il tiralatte

Quando si utilizza questo strumento per tirare il latte, le norme igieniche sono basilari. Vediamole insieme: 

  • Prima di cominciare lavate bene le mani con il sapone e il seno (solo con acqua calda). Asciugatevi con cura.
  • Lavate con cura tutti i componenti del tiralatte dopo ogni utilizzo. 
  • Sterilizzate le varie parti attraverso bollitura, lavaggio in lavastoviglie a 65°C oppure usando il normale sterilizzatore (deve però funzionare a caldo: quello a freddo non è molto efficace).
  • Conservate il latte negli appositi sacchetti o contenitori per il latte materno. Li trovate in farmacia.

Come conservare il latte materno

Secondo la Leche League, il latte materno tirato può rimanere a temperatura ambiente per circa 4-6 ore. Se invece lo riponete in frigorifero (nella parte più fredda, cioè a meno di 4°C) può essere consumato entro 4-8 giorni al massimo. 

Se invece volete conservarlo nel congelatore, i tempi variano a seconda dell’elettrodomestico che utilizzate. Nel classico freezer (quello del frigorifero a due porte), alla temperatura di -18 gradi, dura da 3 a 6 mesi. Se invece avete un congelatore separato (-20°C), la durata arriva fino a 12 mesi.

Prima di utilizzarlo, il latte andrebbe fatto scongelare nel frigorifero. Il latte scongelato e non consumato non deve mai essere congelato nuovamente: si conserva in frigorifero per 24 ore se il contenitore è chiuso, 12 se invece è stato aperto. Riscaldatelo a bagnomaria, senza utilizzare mai fonti di calore diretto o forno a microonde. Il latte scaldato e non utilizzato non può più essere offerto al bambino.