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I battiti che accelerano improvvisamente. Il cuore che sembra rimbombare anche nelle orecchie. Una strana sensazione che attraversa tutto il corpo. Potrebbe trattarsi di tachicardia, un disturbo che, in gravidanza, è piuttosto frequente. Nella maggior parte dei casi non costituisce un problema di salute, ma a volte è la spia di qualcosa che non va. Talvolta è collegata alla pressione. Ecco quindi perché è importante conoscere e saper individuare la tachicardia in gravidanza. Vi guidiamo noi.
Cos’è la tachicardia
Per tachicardia si intende l’aumento della frequenza cardiaca a riposo. Quando si è in movimento, in particolare se stiamo facendo attività fisica o se saliamo le scale in fretta, è normale che i battiti cardiaci salgano. La frequenza cardiaca media mentre si sta a riposo è compresa tra 60 e 100 battiti al minuto. Si parla di tachicardia quando questa soglia viene superata mentre non si sta compiendo alcuno sforzo.
Una tachicardia episodica e in determinate circostanze non deve preoccupare. Quando si fa sport, in condizioni di stress, se si ha la febbre i battiti cardiaci accelerano, per poi tornare alla normalità quando ci si rilassa o appena la temperatura torna normale. Quando questo avviene stando a riposo e in modo prolungato è il caso di avvertire il medico.
Sintomi della tachicardia
Il segnale principale della tachicardia è costituito dalle palpitazioni che si presentano mentre si è in una normale situazione di riposo e tranquillità. Ad esse, possono associarsi altri sintomi come vertigini, stanchezza, difficoltà respiratorie, gambe o piedi gonfi, dolore toracico.
La tachicardia in gravidanza
Quando si aspetta un bambino, non è strano andare incontro ad episodi di tachicardia in qualunque periodo ci si trovi. Può capitare ad esempio già nel primo trimestre di gravidanza, quando il volume del sangue aumenta sensibilmente e il cuore è costretto a “lavorare di più” per pompare il sangue in tutto il corpo. Nel terzo trimestre di gravidanza invece ci sono vari fattori che concorrono alla comparsa della tachicardia, dal peso aumentato (anche in questo caso il cuore deve darsi da fare di più) all’ansia per il parto parto imminente.
Per la tachicardia in gravidanza ci sono due tipi di cause: fisiologiche e patologiche. Vediamo le differenze.
Tachicardia in gravidanza: le cause fisiologiche
Quando comincia la gravidanza, tutto l’organismo deve adattarsi ai cambiamenti che interessano praticamente tutti gli apparati, compreso quello cardiocircolatorio. Il maggior volume del sangue è indispensabile sia per il benessere della mamma che per quello del feto. Comporta però un lavoro extra del cuore, che cerca di compensare aumentando i battiti.
Tutto ciò implica anche un incremento del consumo di ossigeno, con la conseguente riduzione dell’emoglobina. E da qui alla tachicardia in gravidanza il passaggio è veloce.
Altre cause fisiologiche dell’accelerazione della frequenza cardiaca con il pancione sono:
- Aumento di peso.
- Ansia.
- Stress.
- Consumo eccessivo di sostanze eccitanti, come caffeina e teina. Ricordate che, soprattutto la prima, non si trova solo nel caffè, ma anche nelle bevande a base di cola oppure nella cioccolata. Tra le sostanze eccitanti ci sono anche fumo e droghe, ma diamo assolutamente per scontato che li abbiate abbandonate appena avete visto il test di gravidanza positivo.
Tachicardia in gravidanza: le cause patologiche
- Pressione bassa: una crisi ipotensiva può provocare tachicardia ed essere accompagnata da altri sintomi, come sensazione di svenimento, sudorazione, nausea, malessere. La pressione bassa è tipica della prima parte della gravidanza a causa della vasodilatazione e può essere accentuata da alcune situazioni, ad esempio il caldo o lo stress.
- Anemia: la carenza di ferro è una potenziale causa di tachicardia in gravidanza. Il ferro trasporta l’ossigeno nel sangue. Quando il ferro si riduce (serve sia alla mamma che al bambino, ecco perché ne occorre tanto), diminuisce anche l’ossigeno e il cuore fa più fatica e pompa più velocemente.
- Disfunzioni tiroidee: durante la gravidanza, la tiroide è sottoposta a un grande lavoro, in particolar modo per il suo coinvolgimento nello sviluppo fetale. Anche se non se n’è mai sofferto prima, qualche problemino tiroideo può comparire proprio durante la gestazione. Un aumento della funzionalità tiroidea (ipertiroidismo) è causa tra l’altro di tachicardia.
- Cardiopatie: alcuni problemi al cuore, già presenti prima della gravidanza, possono comportare un aumento della frequenza cardiaca.
Diagnosi di tachicardia in gravidanza
Anche se, come abbiamo detto, la tachicardia in gravidanza non deve allarmare particolarmente, se le improvvise palpitazioni danno fastidio o creano agitazione, è opportuno consultare il proprio medico. La diagnosi si basa sull’osservazione della paziente e può essere necessario effettuare alcuni esami. Se il sospetto è quello di un malfunzionamento della tiroide servirà un prelievo ematico per valutare alcuni specifici ormoni tiroidei. Stessa cosa se si presume un problema di anemia.
Un altro test che viene eseguito è l’elettrocardiogramma che è un tracciato della frequenza cardiaca in grado di valutare eventuali anomalie, come aritmie o fibrillazione (sono le forme patologiche della tachicardia). Per avere un quadro preciso, il medico può decidere di eseguire l’Holter. Si tratta di un dispositivo che registra la frequenza cardiaca per 24 ore, in modo da valutare la funzionalità cardiaca per un giorno intero.
Cura della tachicardia in gravidanza
Se la tachicardia si presenta di tanto in tanto e la ragione rientra tra quelle che abbiamo definito fisiologiche (quindi connesse allo stato di gravidanza), non è necessario intervenire in alcun modo. Quando invece serve una terapia, questa dipenderà dalla causa scatenante.
- Anemia: sarà necessario assumere più ferro, sia attraverso gli alimenti che ne sono ricchi, sia attraverso integratori per bocca.
- Disfunzione tiroidea: potrebbe essere utile regolare il livello degli ormoni tiroidei attraverso dei farmaci che sono compatibili con la gravidanza.
- Ansia: una passeggiata, della buona musica, un libro, un corso di yoga o di training autogeno vi aiuteranno a scacciare i pensieri che… vi fanno battere il cuore più forte.
- Pressione bassa: tenete sempre a portata di mano qualcosa di dolce, soprattutto se siete all’inizio della gravidanza. Una gelatina di frutta o una caramella alla liquirizia vi tireranno un po’ su.
- Aritmie: se la causa della tachicardia è di origine cardiaca (ad esempio, se c’è una fibrillazione atriale) servono specifici farmaci. Anche in questo caso il medico troverà quelli che possono essere presi in gravidanza senza causare problemi al nascituro.
Tachicardia in gravidanza: quando preoccuparsi
La tachicardia in gravidanza deve essere fatta presente al medico quando è persistente e fastidiosa. Sarà suo compito cercare di risalire alle cause e, soprattutto, decidere come trattarla.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.