Diventare genitori rappresenta un “ponte” tra ciò che si era e ciò che si sarà, il coronamento di un sogno d’amore e costituisce un momento di estrema importanza nella vita di una coppia, provocando importanti cambiamenti a livello biologico, psichico e relazionale. Di fatto, nella società moderna occidentale, tale evento costituisce l’unico rito di passaggio sopravvissuto, che segna un punto di transizione forte dalla condizione di figlio a quella di genitore.
Anche il matrimonio, seppure porti a modificazioni nello stile di vita dei coniugi, non provoca quella profonda revisione e rifondazione della propria identità che implica il diventare genitori. In tal senso, la nascita di un figlio può essere considerata come una “fase di sviluppo”, ma anche come espressione di una “crisi”.
Proprio l’insieme dei cambiamenti che la maternità comporta possono creare nella personalità, soprattutto della donna, profonde modificazioni, tali da comportare la necessità di elaborare cambiamenti e portare a profonde riorganizzazioni, che avranno una forte influenza anche sulla salute psicologica del piccolo in arrivo.
Il periodo della gestazione, dunque, non segna soltanto l’attesa della nascita del bambino, ma anche l’attesa della nascita della donna come madre e dell’uomo come padre. Il passaggio dunque che vi poterà a diventare genitori.
La gravidanza è un periodo ricco di rielaborazione del passato e progettazione per il futuro, un “ponte” nel quale è utile iniziare a creare un rapporto tra la diade genitoriale ed il bambino, fortemente immaginato e caricato di aspettative e fantasie.
Nel passaggio da “due” a “tre”, la relazione di coppia è destinata a cambiare, equilibri e accordi ormai consolidati entreranno in crisi e la famiglia sarà costretta a trovarne di nuovi, più adatti e funzionali alla nuova situazione che si è creata. Il modo migliore per prepararsi a quanto avverrà è sapere cosa aspettarsi! Anche se poi il vero banco di prova lo affronterete ogni giorno, anche un po’ inventando e improvvisando.