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Coppia che dà il biberon a un bambino
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Di vetro. Di plastica. Tettarella in silicone. Tettarella in caucciù. Flusso lento. Flusso veloce. Per prematuri. Contro le coliche e il reflusso. “Mignon” per i neonati. “Extra large” per i più grandicelli. Credete che i biberon siano tutti identici? Dovrete ricredervi. Esistono decine di modelli progettati e creati per soddisfare esigenze diverse e per assecondare i gusti di tutti. Perché, anche se sono piccini, i nostri bimbi possono avere le idee ben chiare in fatto di biberon e ognuno ha le sue preferenze. Insomma, noi vi aiutiamo a scegliere quali biberon comprare per il neonato, ma l’ultima “parola” potrebbe essere la sua.

Quanti biberon comprare

Quando si inizia a pensare all’acquisto dei biberon, una delle prime cose da valutare è la quantità necessaria. Molto dipende dal tipo di allattamento che si ha intenzione di seguire una volta che il bimbo sarà nato. Se la vostra idea fosse quella di praticare l’allattamento al seno, potreste anche non comprare biberon. Vi suggeriamo però di prenderne 1-2, nel caso in cui decidiate di tirarvi il latte e di somministrarlo con un biberon, ad esempio se andate a cena fuori oppure dal parrucchiere, lasciando a casa bebè e “pappa pronta”.

Se invece siete orientate verso un allattamento esclusivamente artificiale, vi occorre una buona scorta di biberon, circa 6-7. Considerate infatti che, nelle prime settimane di vita, un neonato mangia almeno 8 volte al giorno, se non di più. In caso di allattamento misto, cioè in parte al seno e in parte artificiale, 3-4 biberon saranno più che sufficienti per far fronte alle necessità giornaliere.

Fino a quando si usa il biberon?

Non esiste un termine prestabilito per l’utilizzo del biberon. È un accessorio che viene usato normalmente almeno fino a quando i bambini non sono in grado di tenere in mano da soli una tazza (ad esempio quelle con il beccuccio morbido) o un bicchiere. In linea generale, gli esperti sono abbastanza d’accordo: l’abitudine al biberon andrebbe tolta entro i due anni. Oltre questa età, infatti, può aumentare l’incidenza di sovrappeso e obesità, ma anche di problemi ai denti.

Quali biberon comprare per neonato?

Fondamentalmente i biberon si differenziano tra loro per le dimensioni, per il materiale con cui sono realizzati e per la tettarella. Come abbiamo detto nella nostra introduzione, la scelta può variare anche in base alle “simpatie” dei nostri cuccioli. Prima di trovare il biberon preferito quindi potreste trovarvi nella situazione di doverne cambiare più di uno.

La misura del biberon dipende dalla quantità di latte che il bambino prende. Si va da una capienza di 60 ml per i primi giorni dei neonati (considerate che alla nascita lo stomaco è grande quanto una ciliegia, per poi crescere poco alla volta) fino ad oltre 300 ml per i più grandi.

Quando acquistate i biberon, il consiglio è di optare per bottiglie e tettarelle della stessa marca. Questa è una garanzia di maggiore affidabilità ed efficacia.

Biberon in vetro

La bottiglia in vetro ha una serie di vantaggi:

  • è più facile da pulire.
  • è più duratura (se si escludono eventuali cadute)
  • è resiste alle alte temperature senza deteriorarsi
  • non trattiene odori e sapori, lasciando inalterati il gusto del latte o del cibo che contiene

Il biberon in vetro è indicato in modo particolare quando i bambini sono molto piccoli e comunque non ancora in grado di reggerlo da soli. Nelle loro manine potrebbe essere pericoloso, oltre che pesante.

Biberon in plastica

Il biberon in plastica va benissimo quando i bambini crescono e ciucciano autonomamente, senza che nessuno tenga la bottiglia per loro. Tra i pro:

  • è più leggero dei biberon in vetro
  • costa meno
  • l’offerta di prodotti è molto ampia
  • non contiene sostanze nocive

L’ultimo punto è fondamentale. Nel 2011 la Commissione europea ha vietato l’impiego di bisfenolo A (BPA) nei biberon. Il BPA è una sostanza chimica utilizzata per produrre plastica per uso alimentare. Considerato che è stato bandito dai biberon, quelli moderni sono più sicuri. Nel caso, comunque, si scegliesse la plastica si consiglia di non scaldare i liquidi quando sono all’interno del biberon (ad es. nel microonde o a bagnomaria). Meglio quindi scaldare il liquido in un contenitore di vetro o di metallo e versarlo poi nel biberon quando ormai non è più bollente. Uno dei difetti di quelli in plastica è che, a lungo andare, questo materiale tende ad opacizzarsi o scurirsi.

Biberon anticolica e antireflusso

Anche se non ci sono prove scientifiche certe, pare che i bimbi allattati artificialmente soffrano più spesso di coliche del neonato. Sembra inoltre che uno dei responsabili sia proprio il biberon perché, durante la poppata, farebbe ingerire aria che arriva nel pancino. Ecco, quindi, che i prodotti anticolica sono sempre più diffusi.

I biberon anticolica e i biberon antireflusso (un altro problema dei bimbi piccoli il cui apparato gastrointestinale deve maturare) sono dotati di valvole speciali inserite nella tettarella per non far entrare aria. In ogni caso, tenete a mente che quando allattate con il biberon, la tettarella deve essere sempre piena di latte.

Novità degli ultimi anni sono i biberon antiotiti, che in realtà sono ancora poco conosciuti. La suzione comporta uno sforzo notevole per i piccini, che a volte hanno delle ripercussioni a livello dell’orecchio. Questi biberon speciali favorirebbero una “ciucciata” più soft, riducendo il rischio di otiti.

Biberon per prematuri

Continuiamo a passare in rassegna i biberon per bisogni speciali, occupandoci di quelli per i prematuri. Sono studiati per bimbi che, proprio perché nati in anticipo rispetto alla data presunta del parto, sono più delicati e deboli. Questi prodotti garantiscono un ritmo di suzione lento e sono progettati per prevenire disturbi gastrointestinali che, a causa dell’immaturità degli organi, sono abbastanza frequenti.

In genere, le tettarelle sono morbide e sagomate per essere più simili possibile al seno della mamma. Spesso, i biberon per i prematuri hanno un ciuccio ortodontico, soffice e adattabile al palato del bambino.

Quale tettarella per biberon scegliere

Così come le bottiglie, anche le tettarelle non sono tutte uguali. Le differenze principali riguardano il materiale di cui sono fatte e i buchi, che permettono un flusso più o meno abbondante di latte. I bambini sono molto esigenti sul fronte tettarella e tendono ad “affezionarsi” ad un tipo particolare. E può capitare che un eventuale cambio non venga accettato subito di buon grado.

A proposito: quando si cambia la tettarella del biberon? In generale è consigliabile sostituirla se si rompe (anche solo parzialmente) oppure se, col passare del tempo, il flusso diventa troppo scarso per le necessità del bambino (ve ne accorgete ad esempio se si spazientisce durante la poppata o se il neonato rifiuta il biberon e piange). In ogni caso, a prescindere dallo stato di usura, è opportuno cambiare la tettarella ogni 3 mesi circa.

I biberon simili al seno materno oggi sono molto diffusi, con tettarelle morbide che riproducono l’anatomia umana. Sono perfetti soprattutto in caso di allattamento misto. In questo modo il neonato non si confonde troppo nel passaggio dalla mamma alla bottiglia e sono minori le probabilità che il biberon possa interferire negativamente con l’allattamento al seno.

Di cosa sono fatte le tettarelle del biberon?

La tettarella del biberon può essere in:

  • silicone.
  • Caucciù o lattice.

All’inizio il silicone è piuttosto duro e solo dopo un po’ di tempo, utilizzando la tettarella giorno dopo giorno, il bambino la ammorbidisce. Questo materiale è trasparente e assorbe meno gli odori. Inoltre, resiste bene alle alte temperature, quindi potete sterilizzarlo senza alcun problema.

Il caucciù invece è meno rigido e più poroso (perciò assorbe sapori e odori). Viene accolto con favore dai bambini, anche se man mano che si utilizza tende a rompersi. Fate quindi attenzione ad eventuali crepe o a pezzettini che potrebbero staccarsi. Ovviamente non è indicato in caso di allergie al lattice.

Quanti buchi ha una tettarella?

I buchi sulla tettarella determinano la quantità di latte che fuoriesce dalla bottiglia e con quale velocità. Le tettarelle per i primi tempi (diciamo dalla nascita fino a un mese di vita) hanno un buco soltanto, cosa che garantisce un flusso di latte lento e non particolarmente copioso, adatto ai più piccolini.

Man mano che il bambino cresce aumenta il numero dei buchi sulla tettarella, in modo da rendere più semplice la poppata. Da lento (2 buchi), il flusso diventa medio (3 buchi) e poi veloce (4 buchi).

È importante che la fuoriuscita di latte sia corretta, cioè debole per il neonato, più intensa via via che trascorrono i mesi. Bisogna sempre osservare bene il bimbo mentre mangia: se tende ad affogarsi o il latte cola ai lati della bocca, il flusso potrebbe essere eccessivo. Al contrario, se si innervosisce o piange mentre ciuccia potrebbe essere troppo scarso.

Come lavare i biberon per neonato

Il biberon va lavato ogni volta che si utilizza. Meglio ancora se viene sterilizzato, in modo da eliminare non soltanto i residui di latte, ma anche potenziali agenti patogeni (virus, batteri, etc.) che potrebbero annidarsi al suo interno. Lo scovolino per biberon è utilissimo per arrivare fino al fondo della bottiglia e pulirla accuratamente.

I biberon possono essere lavati a mano, con acqua calda e detersivo. Ne esistono alcuni ad hoc per le stoviglie dei bambini, che sono decisamente più delicati ed ecologici, rispetto a quelli tradizionali. Quasi sempre si possono mettere in lavastoviglie. Alcune hanno anche programmi specifici per biberon.

Un altro strumento comodo è lo sterilizzatore. Ci sono modelli elettrici e altri che invece si mettono nel forno a microonde (prudenza con i materiali in plastica). La sterilizzazione può avvenire anche a freddo. Nei primi due casi l’azione disinfettante la svolge il vapore, mentre nel terzo si devono utilizzare specifici prodotti disinfettanti. Uno di questi è Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata. 

Disinfettare i biberon con Amuchina

Se siete alla ricerca della massima igiene, Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata è ciò che fa per voi. Probabilmente il nome non vi è nuovo. Se lo avete già utilizzato in gravidanza per disinfettare frutta e verdura e proteggervi ad esempio dalla toxoplasmosi, allora conoscete già la sua efficacia e potete usarlo per i biberon di vostro figlio.

Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata è un Presidio Medico Chirurgico Reg. n. 100/43 e svolge un’attività virucida. In pochissimo tempo, elimina il 99,9% dei virus e dei batteri, rendendo le poppate serene. Per una protezione della vostra famiglia.

Come usare Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata per i biberon

Per la disinfezione dei biberon del neonato potete usare il tappo della confezione. Vi basterà diluire 40 ml di prodotto in un litro di acqua (soluzione al 4%) e attendere 15 minuti perché faccia effetto. Poi risciacquate bene con acqua potabile. A questo punto il biberon è pronto per essere usato.

In quali formati è disponibile Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata

Amuchina Soluzione Disinfettante Concentrata è disponibile in 3 confezioni da 250 ml, da 500 ml e da un litro.

È un presidio medico chirurgico reg.N.100/43. Leggere attentamente le istruzioni. Autorizzazione del 22.03.2023.