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Quando si intraprende il percorso scolastico dei nostri figli, anche a partire dall’asilo nido, spesso si sente parlare di diversi metodi di insegnamento e di diversi sistemi di organizzazione delle ore passate a scuola. Tra questi sicuramente il cosiddetto Metodo Montessori, il sistema educativo sviluppato da Maria Montessori e che oggi viene impiegato da circa 20mila scuole in tutto il mondo da 0 fino a 18 anni.

La base di questo metodo è l’indipendenza, la libertà di scelta e il rispetto del naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino. Partendo da questa base il Metodo Montessori divide le classi in fasce, con gruppi di età mista: 0-3, 3-6, 6-12 e 12-18 anni. Secondo Montessori questa suddivisione stimola la socializzazione, la cooperazione e l’apprendimento.

Nelle scuole che adottano questo sistema, gli alunni, anche i più piccoli, scelgono liberamente il percorso educativo all’interno delle opzioni presenti e lavorano in blocchi di lavoro ininterrotti di circa tre ore con materiale didattico specializzato e sviluppato proprio da Maria Montessori.

Ma se questo riguarda la scuola, un altro piano del Metodo Montessori si può sviluppare anche a casa, tra le mura domestiche. Il principio è “non servire” i bambini, ma “aiutarli a compiere da soli le loro conquiste”, dalle più piccole alle più grandi, come camminare, correre, mangiare e lavarsi da soli. Per questo motivo la casa e soprattutto la stanza del piccolo devono essere studiate perché possa da solo, in totale sicurezza, fare tutte le semplici operazioni di ogni giorno.

Perché, secondo il Metodo Montessori, non bisogna impedire a un bambino di fare qualcosa per via della sua età, mettendo in dubbio le sue capacità ma “dobbiamo offrire al bambino un ambiente che egli sia in grado di utilizzare da solo: una piccola panchetta-lavatoio, un cassettone con cassetti che può aprire, oggetti di uso comune che può manipolare, un piccolo letto in cui può dormire la notte sotto una bella coperta che può piegare e stendere senza aiuto. Dobbiamo fornirgli un ambiente in cui possa vivere e giocare; così lo vedremo lavorare tutto il giorno con le sue mani e aspettare con impazienza di spogliarsi da solo e sdraiarsi sul suo lettino”.

Quindi nella cameretta è utile mettere un lettino quasi a terra, come un moderno futon, basta anche un materasso da una piazza o più piccolo, che consentirà al bimbo di decidere quando riposare o alzarsi in totale autonomia. Tra gli altri strumenti per la crescita anche uno specchio, dove il piccolo potrà riconoscersi e un bastone al muro per insegnare a tirarsi su.

Pochi mobili, con oggetti semplici da afferrare, per i primi mesi, e poi giochi. I bambini sono per natura ordinati, secondo Montessori, e per questo se si organizza lo spazio con cesti o scatole dove riporre gli oggetti, sarà più naturale per loro mettere da soli le cose al posto giusto. E infine anche la possibilità di accendere o spegnere da soli la luce della propria cameretta, proprio come i grandi.