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Buone notizie, mamme! Ieri il Senato ha dato il via libera ad una misura molto attesa in Italia: l’assegno unico per i figli. Se ne parlava già da un po’ e ora il traguardo sembra molto più vicino. Se tutto va bene, presto saranno emanati i decreti attuativi e il contributo sarà erogato a partire dal prossimo luglio. Vediamo in dettaglio di cosa si tratta. 

Cos’è l’assegno unico per i figli 

È un supporto economico che viene dato ai genitori italiani per favorire la natalità, supportare la genitorialità, soprattutto in questo periodo di grandi difficoltà anche di tipo economico, garantire il rientro al lavoro delle mamme. L’assegno sostituirà tutti i bonus e i sostegni che ci sono attualmente: Bonus bebè, detrazioni Irpef per figli a carico, assegni familiari, premio alla nascita (gli 800 euro del bonus Mamme domani), assegno per il terzo figlio etc. Per evitare di disperdere risorse, saranno tutti convogliati all’interno dell’assegno universale. 

L’assegno unico per i figli è stato inserito nella legge di stabilità alla fine dello scorso anno ed era già stato approvato dalla Camera. I sì al Senato sono stati 227, 4 gli astenuti, nessun voto contrario. Le risorse stanziate ammontano a 21 miliardi di euro, ma dovranno necessariamente essere incrementate per far fronte alle esigenze di tante famiglie italiane. 

A chi spetta l’assegno unico per i figli 

Hanno diritto all’assegno unico per i figli i cittadini italiani, dell’Unione europea o extracomunitari con permesso di soggiorno di lunga durata e residenti nel nostro Paese da almeno due anni, anche non continuativi. Possono fare richiesta i lavoratori dipendenti, autonomi, liberi professionisti e incipienti (cioè con reddito molto basso). L’assegno viene elargito sotto forma di denaro o credito d’imposta ed è riconosciuto a tutti e due i genitori (viene infatti suddiviso in egual misura). 

Conditio sine qua non per accedere al beneficio è ovviamente avere figli a carico. Si può richiedere dal settimo mese di gravidanza ai 18 anni d’età. Questa soglia arriva fino ai 21 anni in caso di ragazzi che studiano, sono disoccupati o stanno svolgendo il servizio civile, un tirocinio o un’attività lavorativa poco retribuita. Tra i 18 e i 21 anni la somma è ridotta.

Quando arriverà l’assegno unico per i figli

I nuclei familiari italiani dovrebbero cominciare a ricevere l’assegno a partire dal 1° luglio 2021

A quanto ammonta l’assegno 

La cifra dell’assegno unico per i figli è variabile e può arrivare ad un massimo di 250 euro al mese. Ci sono però delle maggiorazioni dal terzo figlio in poi, se la mamma ha meno di 21 anni e per i figli diversamente abili. Questi ultimi riceveranno dal 30 al 50% in più a seconda del “grado” della disabilità. Chi ha figli disabili continuerà a percepire l’assegno anche dopo il 21esimo anno d’età, ma senza l’aumento della cifra. 

Come si calcola l’assegno unico per i figli

L’ammontare dell’assegno unico per i figli dipenderà dalla condizione economica della famiglia calcolata in base al reddito Isee. Abbiamo detto che l’assegno può arrivare massimo a 250 euro al mese. È composto da una quota fissa e da una variabile. Quest’ultima cambia a seconda del reddito Isee, del numero dei figli presenti in famiglia e della loro età. 

L’assegno unico per i figli è compatibile con il reddito di cittadinanza e con la pensione di cittadinanza. Inoltre, può essere percepito anche in caso di altre misure di sostegno in favore dei figli stanziate da Regioni, Comuni, Province autonome.