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ciclo e allattamento
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Molte mamme che allattano al seno si pongono delle domande sul ritorno del ciclo mestruale e su come questo possa influire sul latte e sul benessere generale. La relazione tra allattamento e ciclo è complessa e legata principalmente agli ormoni, che giocano un ruolo fondamentale nel mantenimento della produzione di latte e nel ritorno delle mestruazioni dopo una gravidanza. 

Esploriamo insieme i quesiti più comuni in merito a ciclo e allattamento, fornendo informazioni scientifiche e pratiche per comprendere meglio cosa aspettarsi.

Quando si allatta si può avere il ciclo?

Uno dei dubbi più frequenti delle neomamme riguarda la possibilità di avere il ciclo durante l’allattamento; in molte situazioni, il flusso mestruale si presenta con un certo ritardo dopo il parto, soprattutto se si allatta al seno in modo esclusivo. Questo fenomeno è conosciuto come amenorrea da allattamento: è una condizione naturale in cui l’organismo sospende il periodo mestruale del ciclo per preservare le energie e sostenere la lattogenesi materna.

L’amenorrea da allattamento è influenzata dalla frequenza e dall’intensità con cui il piccolo viene attaccato al seno. In pratica, le poppate ricorrenti inibiscono il rilascio di alcuni ormoni, posticipando così il ritorno del ciclo. Tuttavia, ogni mamma è diversa: mentre alcune possono non vedere mestruazioni per molti mesi, ad altre può arrivare il capoparto (il primo ciclo mestruale dopo aver partorito) anche solo dopo poche settimane, nonostante l’allattamento esclusivo.

Il ruolo degli ormoni

Come abbiamo accennato, gli ormoni svolgono un’azione basilare nel processo di allattamento e nella ricomparsa del ciclo mestruale. Il principale ormone coinvolto è la prolattina, responsabile della produzione di latte. Questo ormone, però, ha anche un effetto inibitorio sull’ovulazione, impedendo di conseguenza che le mestruazioni si ripresentino. Ciò è legato al cosiddetto feedback ipotalamo-ipofisario, che regola l’interazione tra gli ormoni riproduttivi e quelli dell’allattamento.

Quando il neonato comincia a ridurre le poppate, ad esempio perché dorme per periodi più lunghi o con l’inizio dello svezzamento, i livelli di prolattina diminuiscono, e questo può facilitare il ritorno del ciclo mestruale.

Quando torna il ciclo durante l’allattamento?

Non esiste una risposta unica a questa domanda, poiché la tempistica varia da donna a donna. In media, per chi allatta esclusivamente al seno, il ciclo può ripresentarsi anche sei mesi o oltre dopo il parto. Tuttavia, come abbiamo detto, è possibile che questo avvenga anche dopo poche settimane, nonostante l’allattamento.

In ogni caso, il ciclo potrebbe non essere subito regolare e ci possono essere variazioni di tempo anche significative tra una mestruazione e l’altra. Talvolta il ciclo durante l’allattamento può manifestarsi in modo irregolare, con pause o ritardi: niente paura, il fenomeno è completamente naturale e solitamente si stabilizza con la fine dell’allattamento o con una riduzione significativa delle poppate.

Ciclo e lattogenesi

Altro dubbio ricorrente tra le neomamme è se il ciclo mestruale può influire sulla quantità di latte prodotto. In effetti, si potrebbe notare una leggera riduzione nei giorni immediatamente precedenti e durante la fase mestruale. Questa variazione è legata ai cambiamenti ormonali, in particolare agli sbalzi di estrogenie progesterone.

Seppur temporanea, questa diminuzione può preoccupare alcune mamme: tuttavia, è importante ricordare che è passeggera. Dopo qualche giorno, tutto ritorna alla normalità, senza compromettere la capacità di nutrire il bambino, per cui state serene: si può allattare con il ciclo.

In caso di problematiche persistenti, potete ricorrere ad alcune strategie come aumentare la frequenza delle poppate o interpellare un’ostetrica o un consulente per l’allattamento, figure preparate e senz’altro utili ad aiutare le mamme in questi momenti di potenziale difficoltà.

Sintomi del ciclo in allattamento: come gestirli

Il ciclo in allattamento può comportare sintomi diversi rispetto a quelli sperimentati prima della gravidanza, mentre altri sono simili. Tra i più comuni si possono riscontrare:

  • tensione mammaria, dovuta alle fluttuazioni ormonali;
  • irritabilitàe sbalzi d’umore, pure legati alla variazione degli ormoni;
  • affaticamento, spesso dipendente dalle richieste di cura del neonato;
  • dolori allaschiena;
  • crampi addominali.

Per alleviare questi fastidi, è importante curare l’alimentazione, mantenersi idratate e riposare quando possibile. In caso di sintomatologia particolarmente intensa, si può valutare con il proprio medico l’utilizzo di farmaci o integratori: ne esistono alcuni compatibili e sicuri durante l’allattamento al seno e il vostro medico saprà senz’altro indicarveli.

Quando si allatta si ovula?

La risposta a questa domanda non è semplice, poiché l’ovulazione durante l’allattamento può essere irregolare e difficile da prevedere, se non si riconoscono i segnali che anticipano la fase ovulatoria.

È però necessario sottolineare che in presenza di amenorrea da allattamento è comunque possibile ovulare, poiché l’ovulazione può precedere il primo ciclo post-partum. Questo significa che, anche se le mestruazioni non sono ancora tornate, esiste comunque una chance di concepimento, dunque attenzione! Se volete evitare una gravidanza ravvicinata, prendete tutte le precauzioni necessarie a livello di contraccezione.

Contraccezione e allattamento

Scegliere una contraccezione sicura ed efficace deve essere prioritario per le donne che allattano e non desiderano una nuova gravidanza. A questo proposito è essenziale sapere che non tutti i contraccettivi sono adatti durante l’allattamento materno, poiché alcuni possono influire sulla produzione di latte. I metodi di contraccezione compatibili includono:

  • contraccettivi progestinici come la minipillola, che è sicura durante l’allattamento poiché non interferisce con la lattogenesi;
  • dispositivi intrauterini (IUD), ormonali o di rame, anch’essi idonei in allattamento;
  • metodi barriera, come preservativi o diaframmi, che non hanno effetti sul latte in quanto impediscono l’ingresso degli spermatozoi in vagina tramite azione meccanica.

È ovviamente sempre consigliato parlare con il proprio ginecologo per scegliere il metodo contraccettivo più adeguato alle proprie esigenze durante il periodo di allattamento.

Fonti

  • La Leche League
  • International Lactation Consultant Association (ILCA)
  • Istituto Superiore di Sanità (ISS)

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.