Il dibattito è accesissimo da tempo e la diatriba tra parto naturale e cesareo è sempre viva, tra strenui sostenitori dell’una o dell’altra modalità. A prescindere dalle indicazioni del ministero della Salute che, da anni, si batte per far aumentare le percentuali dei parti naturali in tutto il Paese, ci si chiede: ma il parto cesareo, quando è davvero necessario?
Secondo molte donne è la soluzione più semplice: mi faccio addormentare, niente contrazioni né attese infinite per la dilatazione, 10 minuti e via, ho la mia creatura in braccio. Sul fronte opposto le contrarie: non ci penso neanche, devo farmi tagliare e anestetizzare? Meglio soffrire per 12 ore in travaglio. E in mezzo ci sono i ginecologi che comunque sono obbligati ad avere l’ultima parola.
Ogni donna in travaglio attivo implora di essere operata per mettere la parola fine alla sofferenza delle contrazioni. Capiterà anche a voi, probabilmente. Ricordate però che si tratta sempre di un intervento chirurgico, anche se ora spesso si utilizza l’anestesia spinale, e che per rimettersi in piedi dopo il parto cesareo ci vuole qualche giorno in più perché i punti tirano. Se però dovesse essere necessario per il bene vostro e del bambino stringerete i denti e sarete bravissime.
Quando si fa il cesareo?
Qualche anno fa, a causa delle percentuali altissime di cesarei registrate nel nostro Paese, l’Istituto superiore di sanità (www.iss.it) ha messo nero su bianco quali sono i casi in cui questo intervento non è solo consigliato, ma praticamente obbligatorio.
Secondo le linee guida dell’Iss, se non ci sono controindicazioni il parto naturale è sempre da privilegiare. Il cesareo è davvero necessario:
- in caso di sofferenza fetale;
- in caso di placenta previa (copre il canale del parto parzialmente o interamente);
- in caso di posizione podalica fino alla fine della gravidanza (nonostante siano state provate tutte le manovre esterne per cambiarla);
- se la mamma è diabetica;
- se si attende un peso del bambino alla nascita superiore a 4 chili e mezzo;
- se c’è il rischio di trasmissione materno-infantile di malattie infettive (Hiv, epatite B o C, herpes simplex).
Parto cesareo in caso di gravidanza gemellare
Se aspettate dei gemelli non è detto che il vostro destino sia quello del cesareo: ogni caso va valutato di volta in volta dal ginecologo. La stessa cosa vale anche se avete già avuto un taglio cesareo: non è detto che debba succedere di nuovo. L’importante è che la precedente gravidanza non sia troppo recente, che i cesarei non siano stati più di tre e che non ci siano altre cicatrici (tipo quella per l’asportazione di un fibroma di grosse dimensioni).
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