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L’ingresso nel mondo della scuola è un momento molto delicato per i bambini: nuove regole, tante cose da imparare, tante emozioni da vivere!
Può capitare però che con l’inizio della scolarizzazione i genitori notino alcuni segnali, campanelli d’allarme che potrebbero indicare una difficoltà nel piccolo studente. Lettere che si confondono, fatica ad apprendere l’alfabeto, molti errori nella lettura anche di poche, semplici parole: queste ed altre manifestazioni potrebbero rappresentare un quadro di dislessia.
Andiamo a scoprire cosa caratterizza questo noto disturbo specifico dell’apprendimento (DSA), come riconoscerlo tempestivamente e come comportarsi in caso di diagnosi di dislessia.
Cos’è la dislessia
La dislessia è un disturbo specifico dell’apprendimento che rende difficile leggere correttamente e fluentemente. Anche se può essere frustrante, è importante sapere che la dislessia non influisce sull’intelligenza, né ha a che fare con la volontà del bambino di imparare. Si tratta di un problema neurologico che riguarda la capacità del cervello di riconoscere e processare i simboli scritti.
Generalmente, la dislessia comincia ad essere notata da genitori e insegnanti con l’arrivo del bambino alla scuola primaria, quando si riscontrano alcune problematiche e rallentamenti nel processo di apprendimento della lettura.
Quali sono i sintomi della dislessia
La dislessia può manifestarsi in modi diversi a seconda dell’età. Ecco un’idea generale dei sintomi da tenere d’occhio.
Dislessia in età prescolare e scolare
Come abbiamo detto, l’ingresso nella scuola primaria può mettere in evidenza alcune difficoltà nel bambino dislessico precedentemente passate inosservate, come:
- problematiche nel riconoscere lettere e numeri: molti bambini hanno problemi con l’alfabeto, ma quelli con dislessia possono trovare particolarmente difficile memorizzare e individuare le lettere;
- pronuncia scorretta: potrebbero invertire suoni nelle parole o faticare a ricordare termini nuovi;
- difficoltà nelle rime: insieme ai giochi di parole possono risultare estremamente complicati;
- difficoltà nella costruzione delle frasi;
- problemi nell’apprendere e ricordare nuovi termini: spesso i bambini dislessici possiedono un vocabolario povero rispetto ai non dislessici;
- una brutta grafia;
- estrema difficoltà nell’imparare e mettere in pratica delle indicazioni scritte;
- elisioni o sostituzioni di lettere (ad esempio, scambiare a, d e la b);
- problemi legati al calcolo a mente.
Dislessia in adolescenza ed età adulta
Un quadro di dislessia passato in sordina durante la scuola primaria può tuttavia manifestarsi più avanti, includendo:
- lentezza nella lettura: anche se hanno imparato a leggere, gli adolescenti e gli adulti con dislessia leggono spesso lentamente e faticosamente;
- errori di scrittura: errori di ortografia persistenti e deficit nella scrittura sono comuni;
- problemi di memoria a breve termine: ricordare sequenze di informazioni, come numeri di telefono o liste di cose da fare, è complesso.
Cause della dislessia
Le cause esatte della dislessia non sono completamente conosciute. Alcuni recenti studi condotti dall’Università di Edimburgo hanno identificato diversi fattori genetici e neurobiologici che sembra svolgano un ruolo significativo nello sviluppo di questa condizione. Inoltre, anche l’ereditarietà gioca un ruolo importante: se uno dei genitori ha la dislessia, è più probabile che anche il bambino ne soffra.
Complicazioni
Pur non causando complicazioni di natura psicofisica, un quadro di dislessia, se non adeguatamente trattato o se trascurato, può portare a disagi in ambito sociale: un dislessico, infatti, potrebbe sentirsi in difetto rispetto a chi non ha il medesimo disturbo. Questo impatto sociale è riscontrabile sia nell’ambiente scolastico che nella vita di tutti i giorni:
- gli studenti con dislessia incontrano più ostacoli e possono faticare a tenere il passo coi loro compagni di scuola;
- a causa di un apprendimento più difficoltoso, il bambino o il ragazzo dislessico potrebbe sviluppare una bassa autostima;
- tutto ciò si ripercuote sul vivere quotidiano, causando al soggetto con dislessia ansia e stress.
Trattamento della dislessia
Non esiste una cura per la dislessia, ma ci sono molti modi per aiutare le persone a gestirla. Riconoscere i sintomi della dislessia precocemente è fondamentale per fornire ai bambini il supporto di cui hanno bisogno per avere successo: se sospettate che vostro figlio possa rientrare nella sintomatologia appena descritta, non esitate a consultare un professionista per un test per la dislessia. Ricordate che con il giusto aiuto e sostegno, i bambini con questa problematica possono raggiungere grandi traguardi.
Gli interventi mirati alla gestione della dislessia includono:
- educazione specializzata: programmi di lettura strutturati e multisensoriali, con progetti scolastici sviluppati ad personam tramite la collaborazione fra insegnanti, professionisti sanitari del settore (in genere logopedisti) e genitori;
- tecnologia assistiva: software di lettura e scrittura che aiutano a compensare eventuali mancanze;
- supporto emotivo: consulenze psicologiche e gruppi di sostegno per aiutare a costruire l’autostima e la resilienza.
Disturbi correlati alla dislessia
La dislessia può essere associata ad altri disturbi dell’apprendimento e condizioni come:
- disgrafia, ovvero la difficoltà di scrittura ed elaborazione dei testi scritti;
- discalculia, cioè problematiche relative ai numeri e al calcolo a mente;
- ADHD, ovvero il disturbo da deficit di attenzione e iperattività;
- disprassia, che comporta problemi di coordinazione fisica;
- difficoltà di memoria a breve termine.
Fonti
Smithsonian Magazine https://www.smithsonianmag.com/smart-news/scientists-identify-genes-linked-to-dyslexia-180980998/
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.