È una vittoria incredibile per le donne che allattano al seno ciò che è stato stabilito da una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa di Palermo.
I giudici hanno accolto il ricorso contro l’università del capoluogo siciliano di un’aspirante logopedista che aveva partecipato al test per entrare nel corso di laurea a numero chiuso in Medicina. La donna, come si evince dall’articolo pubblicato su “La Repubblica”, aveva dovuto rinunciare ad allattare il figlio di appena sei giorni durante il concorso, nonostante avesse fatto richiesta di potersi allontanare per pochi minuti sotto la vigilanza di una componente della commissione.
Allattare o partecipare al concorso: per la ragazza la scelta era tutta qui. Nonostante il bambino così piccolo. Per la fretta di andare a sfamare il suo bimbo, la candidata ha risposto alle domande in pochissimi minuti, ma non è riuscita a superare il test di ammissione a Medicina.
Tuttavia il Cga le ha dato ragione e la giovane è rientrata dunque tra gli idonei al concorso. I magistrati affermano nelle conclusioni: “Lo stato di puerperio e l’allattamento comportano impegno e sforzo fisico e psicologico ed è compito dell’amministrazione, in osservanza al principio di eguaglianza dell’articolo 3 della Costituzione, approntare, nei limiti del possibile, ogni misura per alleviare gli oneri materiali e morali incombenti sulla donna”, senza alcuna discriminazione.