Con il suo gusto dolce-amaro, unico e particolare, il carciofo non ammette mezze misure: o si ama o si odia. Chi lo apprezza sa che, per esaltarne il sapore, può utilizzarlo in un sacco di modi e di preparazioni. La fantasia infatti è l’altro ingrediente da accoppiare a questo ortaggio, tipico della tradizione culinaria mediterranea. Oggi lo proponiamo sotto forma di pesto per portare in tavola tagliatelle irresistibili.
Cominciamo dalla pulizia dei carciofi. Vi consigliamo di indossare un paio di guanti in lattice, per evitare che le dita si anneriscano. Tagliate i carciofi in 4, eliminate la “barba” centrale e le foglie esterne (si chiamano brattee) più dure. Affettateli in fettine sottili e poneteli in una ciotola di acqua fredda in cui avrete spremuto un limone: questo escamotage farà sì che i carciofi non diventino neri prima della cottura.
In una padella tritate lo spicchio d’aglio e rosolatelo con un po’ di olio. Aggiungete i carciofi e insaporite. A seguire, unite un bicchiere di vino bianco e uno di acqua e fate cuocere a fiamma moderata e senza coperchio, così da far evaporare i liquidi. Aggiustate di sale e pepe e spegnete il fornello.
Portate ad ebollizione l’acqua per la pasta, salate e cuocete per il tempo riportato sulla confezione (se sono all’uovo, le tagliatelle sono pronte 4-5 minuti). Nel frattempo, mettete in un frullatore i carciofi, il formaggio grattugiato (scegliete parmigiano o pecorino a seconda delle vostre preferenze), i gherigli di noci e un filo di olio. Frullate fino ad ottenere la consistenza desiderata. Se il pesto è troppo denso, basta diluirlo con un cucchiaio di acqua di cottura della pasta.
Versate il pesto di carciofi in un piatto da portata, mescolate la pasta, spolverizzate con un altro po’ di formaggio e servite.
Le proprietà dei carciofi
Le varietà di carciofo coltivate nel mondo sono 90 e differiscono tra loro per dimensioni, sapore, presenza o meno di spine etc. È un prodotto molto diffuso nel bacino mediterraneo e deriva dal cardo. Gli italiani, gli spagnoli e i francesi sono i maggiori consumatori. Si presta a moltissime ricette ed è sempre stato considerato un alimento dell’aristocrazia.
I carciofi sono considerati vegetali particolarmente salutari perché hanno parecchie proprietà benefiche e nutrienti importanti. Sono ricchi di acqua, sali minerali (ferro, rame, potassio, calcio, fosforo), vitamine del gruppo B, antiossidanti e fibre. Inoltre, hanno pochissime calorie e praticamente 0 grassi, danno un buon apporto proteico, regolano la glicemia (quindi vanno bene anche per chi soffre di diabete), hanno effetto diuretico (e la cellulite ringrazia!) e proprietà digestive.
Tra i componenti “top” ci sono l’inulina e la cinarina. La prima previene e cura la stitichezza. Vive e si riproduce nell’intestino e rinforza le difese immunitarie. La cinarina invece contribuisce al buon funzionamento epatico perché è disintossicante, riduce il colesterolo e aumenta il flusso biliare. Il suo contenuto però si disperde con la cottura: per farne il “pieno” quindi bisogna mangiare i carciofi crudi (provateli ad insalata con olio, limone e scaglie di grana: sono buonissimi).
Se si soffre di alcuni disturbi (meteorismo, sindrome del colon irritabile, calcoli biliari, steatosi epatica etc.) o se si assumono farmaci (ad esempio i diuretici), prima di consumare carciofi è opportuno il parere del medico.
Curiosità sui carciofi
Ecco alcune curiosità sui carciofi:
- Gli egizi sono stati i primi consumatori.
- Nel Medioevo erano considerati afrodisiaci.
- Caterina de’ Medici li importò in Francia.
- Il nome deriva dall’arabo al-kharshûf, cioè cardo spinoso.
- Per togliere il nero che il carciofo lascia sulle mani, bisogna strofinarle subito con un limone, farina di cocco o acqua e bicarbonato.