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Piatto di chiacchiere al forno
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icon_ricette_difficolt_ facile icon_ricette_durata 50 Minuti icon_ricette_quantit_ 6 persone

Ingredienti

  • 300 g farina 00
  • 50 g zucchero
  • 50 g burro
  • 2 uova
  • Un cucchiaio di acqua
  • Zucchero a velo q.b.

Oggi vi proponiamo la versione più salutare e light di un dolce molto apprezzato, le chiacchiere di Carnevale al forno. Per una merenda speciale o un fine pasto golosissimo.

Riscaldate il forno ventilato a 220°C. Iniziamo mettendo in una ciotola la farina setacciata, lo zucchero e un pizzico di sale, amalgamate per bene. Create un buco al centro delle polveri e mettete le uova, l’acqua e il burro ammorbidito. Impastate fino ad ottenere un composto omogeneo, liscio ed elastico. Se necessario potete aggiungere ancora un cucchiaio di acqua, ma non esagerate.


Mettete l’impasto in una ciotola e copritelo con la pellicola trasparente. Dopo averlo fatto riposare ì in frigo per 20 minuti circa, impastatelo di nuovo velocemente, stendetelo con il mattarello e poi se volete passatelo nella macchinetta per la pasta fresca. Se non l’avete, non preoccupatevi perché con il matterello riuscirete a renderlo molto molto sottile.


Con la rotella per i ravioli o con un coltello molto affilato tagliate dei quadrati o dei rettangoli, fate un taglio anche al centro e mettete le chiacchiere al forno su una teglia rivestita di carta forno. Cuocete le chiacchiere per pochi minuti, fino a che saranno asciutte e inizieranno a dorare.
Sfornate le chiacchiere, fatele raffreddare totalmente e spolverizzate con zucchero a velo.

La storia delle chiacchiere

L’origine delle chiacchiere risale all’Antica Roma. I “fritcilia” erano dolci fritti nel grasso di maiale che successivamente, nel medioevo, venivano serviti durante le “feste dei folli”. In epoca cristiana, nel periodo che precedeva la Quaresima, rimase la tradizione di preparare in grandi quantità queste frittelle, proprio come accade oggi nel periodo di Carnevale. 

Le chiacchiere furono “battezzate” così dal cuoco di corte della regina Margherita di Savoia. Alla richiesta della sovrana di preparare un dessert, il napoletano Raffaele Esposito preparò delle frittelle che chiamò chiacchiere.  

Curiosità sulle chiacchiere

Vi raccontiamo infine una divertente curiosità su questo dolce, amato da grandi e piccini, che è legata al suo nome. A seconda della regione in cui vengono preparate, le chiacchiere vengono chiamate in modo diverso. In Piemonte come in Liguria per esempio sono definite “bugie” o “risole”, in Lombardia si chiamano “gale”, in Emilia Romagna “sfrappole”, nel Lazio “frappe”, in Abruzzo “cioffe”, in Calabria “guanti”.

Insomma, paese che vai chiacchiera che trovi.