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donna indossa reggiseno allattamento
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Con ferretto o senza cuciture. Bianco o colorato. Con spalline larghe o a incrocio. A coppe apribili o foro centrale. Di cotone o fibre sintetiche. Visto quanti tipi di reggiseno allattamento ci sono? Probabilmente non ve lo aspettavate, eppure è così. Se cercate questo prodotto per la vostra valigia parto oppure per averlo pronto dopo la nascita, vi si aprirà un vero e proprio mondo. Che adesso esploriamo insieme per avere le idee chiare e trovare il reggiseno per allattamento che soddisfi tutte le vostre esigenze. Anche quelle apparentemente più difficili.

A cosa serve il reggiseno per allattamento

Di reggiseni allattamento si parla tanto. Da un lato, sentirete chi sostiene che non serve a niente, che anche dopo il parto il reggiseno normale va più che bene e che si tratta solo di una mossa commerciale per vendere di più. Dall’altro invece ci sono le “tifose” di questo capo di biancheria intima che lo trovano utilissimo e pressoché indispensabile.

Il reggiseno allattamento non rientra nell’elenco delle cose che una mamma deve avere ad ogni costo. In fondo, le nostre nonne e le nostre mamme non lo hanno utilizzato quando siamo nate noi e sicuramente non ci sono state ripercussioni negative sulla nostra crescita. Di contro però c’è da dire che il reggiseno allattamento offre alcuni vantaggi non di poco conto.

Durante la gravidanza e dopo il parto il seno cresce di volume. Grazie alle sue peculiarità (ad esempio, le spalline larghe), il reggiseno allattamento è un ottimo sostegno per evitare il cedimento della pelle che, a sua volta, potrebbe causare la comparsa di antiestetiche smagliature. Inoltre, alleggerisce il carico sulla colonna vertebrale, sulle spalle e sul collo, con innegabili benefici per la salute.

In secondo luogo, questo tipo di reggiseno facilita la vita alle mamme che allattano e che non devono spogliarsi o abbassare completamente la biancheria ogni volta che nutrono il loro bambino. L’apertura delle coppe infatti consente di essere pronte ad allattare in un attimo (un neonato affamato non può aspettare troppo!) e garantisce una certa privacy, per esempio quando si allatta fuori casa.

Insomma, non sarà proprio “vitale”, ma perché rinunciare alla comodità?

Quali caratteristiche deve avere un reggiseno per allattamento?

Non vogliamo scoraggiarvi, ma il periodo dopo il parto è abbastanza pesante, almeno finché non si crea una certa routine e i ritmi diventano meno frenetici e un po’ più regolari. Figuriamoci se dobbiamo stressarci anche per l’abbigliamento! In tutto ciò che facciamo l’obiettivo è “keep calm”! Ecco perché un reggiseno per allattamento deve prima di tutto essere confortevole, senza dare fastidio. Inoltre, deve essere:

  • Leggero: chi lo indossa non dovrebbe provare la sensazione di costrizione, ma piuttosto di sostegno, contenimento, comfort e sicurezza.
  • Con bretelle larghe ed elastiche: no alle spalline troppo strette (non devono lasciare segni sulla pelle) o troppo larghe (altrimenti scivolano). Sceglietele regolabili.
  • Con lati ampi: il reggiseno “fascia” bene tutto il petto.
  • Con coppe coprenti: significa che “abbracciano” completamente la mammella.
  • Dotato di inserti interni per le coppette assorbilatte: sono un accessorio molto utile perché permettono di assorbire eventuali fuoriuscite di latte materno. Per una maggiore igiene.
  • Regolabile in base alle misure del seno: la taglia può variare, ad esempio dopo qualche settimana dal parto potrebbe diminuire. Quindi conviene avere un modello che si può stringere o allargare.
  • Esteticamente bello: anche l’occhio vuole la sua parte, pure nel periodo complesso del puerperio, quando può capitare di non sentirsi molto attraenti. Quindi, perché non scegliere un reggiseno che sia gradevole, oltre che estremamente funzionale? I compagni ringrazieranno.

Quando comprare il reggiseno per allattamento

Se vi state chiedendo se c’è un periodo giusto per acquistare dei reggiseni da allattamento, la risposta è… ni! In questo caso, le scuole di pensiero sono due. Alcuni sostengono che sarebbe meglio comprarlo in gravidanza, così da metterlo già nel borsone per l’ospedale e utilizzarlo fin da subito. Altri invece ritengono che sia opportuno aspettare di aver partorito, in modo da poter prendere un reggiseno della misura corretta.

In effetti, è difficile dire quante taglie aumenta il seno in gravidanza: è un fatto molto soggettivo. Se però desiderate avere in anticipo il reggiseno allattamento, il consiglio è di prenderlo verso la fine della gestazione, magari quando manca un mese alla data presunta del parto. A quel punto, la taglia dovrebbe essere abbastanza “attendibile”. Non esagerate con le quantità: limitatevi ad un paio e poi prenderete gli altri dopo.

In caso di acquisto “post parto”, non abbiate fretta, ma aspettate 2-3 settimane. Dopo questo tempo – giorno più, giorno meno -, l’allattamento può dirsi avviato e il seno si è calibrato sulle necessità del bambino. Pensate che con la montata lattea (che corrisponde al momento in cui la produzione di latte materno diventa abbondante e regolare) il seno cresce parecchio, per poi invece tornare ad una condizione per così dire “normale”. A questo punto, la taglia del reggiseno allattamento sarà praticamente perfetta.

Reggiseno in gravidanza

Durante la gravidanza non c’è bisogno di usare reggiseni particolari, però noi suggeriamo di essere comunque molto attente ai segnali che manda il corpo, a come cambia e a ciò che si indossa. Quasi sempre, quando si aspetta un bambino, il seno diventa più florido già dalle prime settimane e per molte donne si tratta di uno dei principali sintomi di gravidanza. Grazie agli ormoni, la ghiandola mammaria aumenta di volume e cresce anche la quantità di tessuto adiposo. E non è difficile “prendere” qualche taglia in più.

Se il reggiseno classico dà fastidio, si può valutare l’utilizzo di un reggiseno gravidanza che sicuramente vi farà stare comode perché sostiene meglio il seno più abbondante. In genere, questi modelli hanno le spalline ampie e ganci sul retro morbidi e regolabili, in modo da poter seguire tutti i 9 mesi (o quasi) di dolce attesa. Ne trarrete sicuramente beneficio, anche nel caso in cui il seno sia anche dolente (altro “disturbo” piuttosto frequente).

Quanti reggiseni allattamento servono?

State serene, mamme: non occorre riempire il comò con 154 reggiseni allattamento, anche se avete tutte le buone intenzioni di dedicarvi a lungo a questa pratica così salutare sia per voi che per i vostri piccoli. Ne basteranno 3-4, così da averne alcuni puliti sempre a disposizione. Questa è la quantità giusta per assecondare anche la voglia (più che legittima) di cambiare modello in base a quello che indossate o a come vi sentite.

Tra l’altro, come abbiamo già detto, c’è un pratico escamotage per evitare di sporcare di latte materno la biancheria: le coppette assorbilatte. Usando quelle, l’igiene è assicurata, quindi non avete bisogno di sostituire il reggiseno più volte al giorno. Infine, quando li acquistate, ricordate che la misura potrebbe variare nel corso del tempo, a seconda delle varie fasi dell’allattamento. Quindi, se ne comprate troppi potrebbero non servirvi.

Reggiseno allattamento: che taglia prendere?

E arriviamo così al vero nocciolo della questione: che taglia di reggiseno per allattamento conviene prendere? Come ci si regola? Capite bene che questo è il motivo per cui vi abbiamo suggerito di acquistare la maggior parte dei reggiseni dopo aver partorito e dopo aver iniziato ad allattare, così da avere un’idea molto più precisa della taglia (1, 2, 3…) e della coppa (B, C, D…) che fanno al caso vostro.

La taglia è giusta se il reggiseno:

  • Non stringe lateralmente o sotto le ascelle.
  • Non si alza sulla schiena.
  • Non lascia striature sulla pelle.
  • È confortevole.
  • Sostiene bene.
  • Non è largo a livello della coppa (deve coprire la mammella e aderirvi completamente. Altrimenti il seno si muove e tende a “scappare”).
  • Poggia correttamente sullo sterno nel punto dove si uniscono le coppe, ma senza far male.

Provare fisicamente il reggiseno da allattamento è una strategia saggia, magari facendosi aiutare da una persona competente. Se riuscite, fate la prova prima di aver allattato, con il seno gonfio di latte. Così, sbagliare la taglia sarà proprio impossibile!

Quali tipi di reggiseni allattamento esistono?

In commercio ci sono varie tipologie di reggiseni allattamento. Alcune caratteristiche sono comuni a tutti, ad esempio le spalline ampie o la capacità di sostenere adeguatamente un seno importante come quello di una neomamma. Altre invece cambiano e adesso le passiamo in rassegna.

Il tipo di reggiseno allattamento più comune è quello con la coppa apribile. In genere, è agganciata alla bretellina con un fermaglio o un bottoncino che consente di sganciarla velocemente e richiuderla altrettanto facilmente. Dopo le prime volte, vedrete che sarete in grado di farlo con una sola mano.

Ci sono poi reggiseni che hanno un’apertura solo centrale, a livello del capezzolo. In pratica, si scopre solo quello. È un’ottima soluzione per le mamme con un forte senso del pudore e che amano la riservatezza. Un altro modello ancora si apre al centro, nel punto in cui si uniscono le coppe. Questo però significa restare quasi a seno nudo.

Un’altra differenza riguarda invece il ferretto: meglio con o senza? Sicuramente il ferretto offre un sostegno in più. È importante però che stia ben attaccato al torace e soprattutto che non faccia male. Inoltre, non deve conficcarsi nella pelle né schiacciare troppo: il rischio è quello di ostruire i dotti galattofori (quelli in cui scorre il latte), con conseguente mastite o ingorgo. Evitate il reggiseno allattamento con ferretto durante la notte: vi darebbe fastidio se allattate di lato e potrebbe pure essere doloroso.

I reggiseni allattamento possono differenziarsi anche per il tessuto di cui sono composti. Essendo un capo che sta a diretto contatto con la pelle, le fibre naturali sono quelle da privilegiare al momento della scelta. Sono traspiranti, ipoallergeniche, facili da lavare e resistenti alle alte temperature. Il reggiseno allattamento in cotone risponde a tutte queste necessità, quindi è senza dubbio quello da preferire. Seppure non naturale, la microfibra è un tessuto particolarmente “gettonato”, soprattutto perché è elastico, morbido e non si “allenta”.