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I piedi piatti sono fisiologici, tutti i bambini li hanno. Poi, con la crescita, il piede assume la sua normale curvatura. Dunque quand’è il caso di preoccuparsi e di effettuare dei controlli specifici?

Due sono gli elementi a cui bisogna prestare attenzione specie quando i piccoli iniziano a camminare in modo spedito: la presenza di dolore e la difficoltà nel deambulare. Il processo di formazione del plantare, infatti, non è immediato: la volta (o arco plantare) si completa tra i cinque e i dieci anni di età. È necessario, però, monitorarne lo sviluppo.

Per capire se il bimbo ha bisogno sin dai 4 anni di una visita ortopedico-pediatrica, i genitori possono effettuare dei piccoli test osservando ad esempio le impronte che il bambino, scalzo, lascia sulla sabbia o controllare se il calcagno si piega verso l’interno (in questo caso occorre guardarlo, sempre senza scarpe, in piedi di spalle).

Il primo consiglio è quello di aiutare lo sviluppo di quei muscoli (dal ginocchio in giù) che servono anche a sostenere l’arco plantare; per fare ciò, ovviamente in assenza di dolore o affaticamento, l’attività fisica, anche semplicemente giocare all’aria aperta, è la soluzione migliore.

Durante il periodo di transito verso l’adolescenza è bene stimolare crescita e tono muscolare scegliendo uno sport tra nuoto, pallacanestro, bici, atletica. Gli esercizi specifici – camminare sulle punte, sui bordi laterali, sui calcagni, raccogliere oggetti da terra con le dita dei piedi, passeggiare senza scarpe sulla sabbia o sulla terra (in generale su terreni sconnessi) – rappresentano una stimolazione perfetta e completa, in particolare per i bimbi più piccoli.

Inoltre, mai far indossare le scarpe del fratello o della sorella maggiore perché ogni piede è diverso e ha bisogno di vivere in modo “naturale” l’adattamento alle scarpe.

In caso di piedi piatti, per quanto riguarda i plantari e le scarpe ortopediche, molte ricerche internazionali pubblicate su riviste di settore ne hanno sottolineato la scarsa efficacia: nei bambini piccoli, ad esempio, il plantare può aiutare soltanto la maturazione delle ossa del piede poiché, se la conformazione dei piedi preannuncia con chiarezza una situazione di piedi piatti, il plantare in sé non è in grado di curare tale condizione.

Solo nel caso in cui, entro i 10-12 anni di età, la correzione non è avvenuta in modo spontaneo e persiste una situazione dolorosa e di affaticamento, i genitori dovrebbero scegliere l’intervento chirurgico.

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.