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Papilloma virus
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Uno dei virus più diffusi al mondo nonché, purtroppo, possibile causa di tumori è il papilloma virus umano; estremamente contagioso, nei soggetti sani spesso non comporta alcuna conseguenza.

È tuttavia essenziale conoscere bene questo agente patogeno, attuare comportamenti corretti a livello di igiene personale, prevenzione e contraccezione in modo tale da dargli del filo da torcere qualora dovessimo incontrarlo durante la nostra vita.

Cos’è l’HPV

L’acronimo HPV sta per Human Papilloma Virus, ovvero virus del Papilloma Umano; è una famiglia, nota come Papillomaviridae, che comprende circa cento tipi di virus, alcuni più insidiosi di altri.

Il papilloma umano è molto diffuso fra la popolazione: nella maggior parte dei casi, l’infezione è transitoria e asintomatica. Se invece dovesse persistere, l’ospite andrebbe incontro ad alcuni sintomi visibili a livello prevalentemente epidermico (lesioni della pelle e delle mucose), a seconda del ceppo virale.

Alcuni di questi ceppi sono associati, purtroppo, all’insorgenza di alcuni tipi di neoplasie.

Quali sono i sintomi del papilloma virus

La sintomatologia correlata all’infezione da HPV è legata al ceppo che si è contratto; nella maggioranza dei casi, il papilloma virus si manifesta con i seguenti segni e sintomi:

  • verruche, soprattutto su piedi, mani e viso;
  • condilomi, o verruche genitali dette anche “creste di gallo”, escrescenze osservabili all’esterno o all’interno della vagina, intorno o dentro l’ano o sul perineo;
  • fastidio o prurito associato all’insorgenza delle verruche;
  • bruciore o disagio severo da contatto con gli indumenti intimi.

Come si prende l’HPV

La modalità di trasmissione più comune dell’HPV è quella che ha luogo per contatto diretto col virus contenuto nella saliva e nelle secrezioni genitali del soggetto infetto; ad oggi, quella per via sessuale è la tipologia di contagio più probabile nonché maggiormente diffusa.

È tuttavia possibile, ma più difficile, contagiarsi con il papilloma virus tramite contatto con tagli o abrasioni della pelle di chi ne è affetto, o toccando superfici sulle quali l’agente patogeno si è annidato; quest’ultimo caso, ad esempio, si può verificare nelle piscine o nelle palestre.

Cosa succede se ci si contagia con l’HPV

Contagiarsi con il papilloma virus è un evento comune fra la popolazione; come abbiamo già accennato, molto spesso ciò non comporta problemi, anzi spesso l’infezione passa totalmente inosservata dall’ospite.

In base al tipo di HPV, possono insorgere segni e sintomi, già descritti, come verruche o condilomi: patologie fastidiose, ma generalmente benigne e trattabili. Alcuni ceppi di papilloma virus, tuttavia, possono causare complicazioni ben più gravi alle donne e agli uomini che dovessero contagiarsi.

I rischi per la donna

La trasmissione per via sessuale dei ceppi oncogeni (cioè che potenzialmente possono provocare tumori) del virus HPV può provocare alcune serie conseguenze alla donna, quali:

  • lesioni preneoplastiche a livello di cervice uterina e genitali interni ed esterni: queste lesioni possono impiegare diversi anni per evolvere in neoplasie vere e proprie, per cui è essenziale la prevenzione e l’intervento precoce finalizzato a debellare l’infezione in atto;
  • lesioni neoplastiche: il papilloma virus, in alcuni suoi ceppi (in particolare il 16 e il 18), è purtroppo responsabile del carcinoma invasivo della cervice uterina. Eventualità rara ma possibile, questa forma tumorale è fra le più frequenti neoplasie ginecologiche nei Paesi sviluppati. L’Hpv può essere coinvolto anche nella comparsa di altri tumori a carico di ano, vagina, vulva e orofaringe.

I rischi per l’uomo

Per lungo tempo si è erroneamente creduto che i rischi derivanti dal contagio per via sessuale da HPV riguardassero le sole donne; invece, anche gli uomini possono incorrere in alcune conseguenze severe in caso di infezione da papilloma virus, quali lesioni neoplastiche a livello di ano, pene e cavo orale nonché, raramente, sviluppare infertilità.

Come si cura l’HPV

Una volta accertata l’infezione da papilloma virus, nei soggetti sani spesso il decorso è benigno, senza complicanze e con una risoluzione spontanea, anche se lunga, grazie all’intervento del sistema immunitario; una volta scomparsi i segni dell’infezione, come ad esempio le verruche, il virus HPV può comunque rimanere presente all’interno dell’organismo dell’ospite.

Se le lesioni e le varie manifestazioni del papilloma virus dovessero invece persistere, l’intervento medico è mirato in base alla loro natura:

  • nel caso delle verruche cutanee, se la guarigione spontanea dovesse faticare ad avvenire, potrebbe essere necessario ricorrere a trattamenti topici con creme antivirali o rimuoverle chirurgicamente in regime ambulatoriale;
  • nel caso dei condilomi genitali, l’intervento d’elezione è la loro vaporizzazione (la rimozione del tessuto malato tramite calore), o l’asportazione a mezzo laser; anche le creme a base di immunostimolanti si sono rivelate a volte utili con i condilomi da HPV, e sicuramente meno invasive;
  • nel caso di lesioni precancerose a carico della cervice uterina, si procede con l’asportazione selettiva delle parti colpite: tale intervento mira alla completa remissione della malattia nonché a preservare le capacità riproduttive della donna colpita dall’infezione;
  • nel caso di tumori dell’orofaringe (gola e primo tratto digestivo), si procede con la loro rimozione chirurgica; spesso si rendono necessari anche chemioterapia e radioterapia.

Vaccino contro il papilloma virus

Oltre alle normali pratiche di igiene personale nonché all’uso di dispositivi di contraccezione adeguati (ad esempio il preservativo), per prevenire il contagio da papilloma virus è consigliabile ricorrere a esami periodici di screening come il pap test e/o l’Hpv test (è la metodica più recentemente adottata con risultati molto soddisfacenti), e alla vaccinazione.

Disponibile in Italia dal 2006, la vaccinazione contro l’HPV è assolutamente sicura e offerta gratuitamente alle ragazze a partire dagli 11 anni. Negli ultimi anni viene proposta anche agli adolescenti maschi, visto che il contagio – soprattutto per via sessuale – può riguardare anche loro.

La vaccinazione viene somministrata in due dosi a distanza di sei mesi l’una dall’altra. In caso di ciclo vaccinale iniziato dopo i 15 anni, le inoculazioni previste sono invece tre. I vaccini anti-papilloma virus sono particolarmente efficaci e proteggono da nove fra i sierotipi più pericolosi, in grado di progredire verso forme tumorali gravi.

La vaccinazione anti-HPV può essere effettuata in allattamento. Non è, invece, consigliata in gravidanza.

Fonti

Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.