I primissimi giorni dopo il parto sono i più delicati: gli equilibri casalinghi vanno completamente ricostruiti e si viene catapultati in una dimensione tutta nuova, quella della vita a tre. Ma è tutto come ce lo siamo immaginato? È tutto facile, tra poppate, pannolini e urla in piena notte? E diciamoci la verità: eravamo davvero pronte ad affrontare tutto questo? Molto spesso la risposta è: no, non eravamo pronte a tutto questo.
E ora dunque che si fa? Ad esempio, si può mettere da parte la vergogna e ci si può far aiutare da qualcuno. Un’idea è quella dei corsi post parto. Il loro scopo è quello di dare una mano concreta alle coppie che si trovano a fare i conti con la nuova realtà: essere genitori. Quello proposto dall’associazione Georgia di Palermo vuole essere proprio questo: un valido sostegno a tante mamme e papà. QUI trovate il programma. Ne parliamo con la dottoressa Loredana Messina, psicologa, psicoterapeuta e presidente di Georgia.
Dr.ssa Loredana Messina
Ogni mamma idealizza in gravidanza il momento in cui stringerà il suo bambino tra le braccia. Ma quando si torna a casa non sempre tutto è rose e fiori come lo si immagina…
“Nell’immaginario collettivo le mamme e i papà pensano a un ritorno a casa felice, senza pensieri e senza grossi problemi e, in questo, i giorni di ricovero in ospedale hanno una sorta di funzione cuscinetto in cui la mamma vede solo l’aspetto positivo della gestione del bambino. Al contrario, il ritorno a casa, molto spesso, è costellato da ‘intrusioni’ e di ‘emozioni contrastanti’. Soprattutto se è il primo bambino, le mamme e i papà si ritrovano a dover gestire il loro piccolo senza conoscere ancora i ‘nuovi strumenti’ (pannolini, bagnetti e quant’altro) e di frequente non pensano che il loro essere genitori nasce con il loro bambino e che inizialmente è normale non sapersi muovere ‘spediti’”.
Tante mamme vorrebbero un “libretto di istruzioni” del neonato. Come possono essere sostenute?
“Se esistesse un libretto di istruzioni significherebbe che noi esseri umani siamo tutti uguali, ma la nostra bellezza è proprio l’unicità. Anche i nostri bambini sono unici e, se ci pensiamo bene, emerge soprattutto tra fratelli che, pur crescendo nello stesso ambiente familiare, hanno comportamenti e caratteri completamente diversi. Per tale motivo non possiamo avere un libretto delle istruzioni, ma sicuramente possiamo acquisire degli strumenti che rinforzano la nostra autostima come genitore e la nostra sicurezza”.
I familiari: che ruolo hanno? Come si possono gestire?
“I familiari hanno un ruolo fondamentale sia nel bene che nel male. Molto spesso in reparto vedo le nonne che si sostituiscono alle mamme giustificandosi con il fatto che ‘ha appena partorito’. Tuttavia, il sostituirsi e fare le cose ‘al posto di’ può avere effetti negativi che attivano insicurezze del proprio senso di essere mamma. Troppo spesso mi sento dire dalle mamme che non cambiano il pannolino al figlio ‘perché sono lente’ o ‘perché hanno paura di romperlo’. Le neomamma e i neopapà devono crescere insieme al loro bambino e devono lentamente prendere consapevolezza e dimestichezza del loro ruolo, mettendosi in gioco e alla prova, senza cullarsi del fatto che tanto ci sono le nonne a cambiare il piccolo o allattarlo. Credo che non si dovrebbe parlare di gestione, ma solo buon senso. Ognuno di noi dovrebbe avere il proprio tempo per mettersi in gioco, per ritrovare un nuovo equilibrio e per capire in che modo fare il genitore. Ricordiamoci che il nostro essere genitore è in continua evoluzione così come in continua evoluzione è lo sviluppo di nostro figlio e se già nei primi giorni non ci permettono di trovare ‘il nostro modo di essere genitore’ avremo non poche difficoltà anche dopo. La parola d’ordine è ‘rispetto’! Rispetto per i tempi delle neomamma e dei neopapà, rispetto della nuova famiglia che nasce, rispetto per i ruoli. I consigli delle nonne sono sempre ben accetti ma solo ‘su richiesta’”.
Talvolta c’è un po’ di vergogna a chiedere aiuto e collaborazione. Come superare questo atteggiamento?
“Spesso succede perché, senza rendersene conto, chi ci circonda ci rende insicuri e spaventati e questo ci fa chiudere sempre di più fino a non voler domandare aiuto per il timore di essere considerata una cattiva madre. Tuttavia, credo che questa richiesta diventa fondamentale ma solo per comprendere quanto perfetti siamo nella nostra imperfezione come genitore. Ci vuole tempo! E sentirsi dire ‘io ne ho cresciuti 3”’o peggio ‘io ho cresciuto te e so che non sei capace’ non è di supporto e sostegno. Io dico sempre che, nei casi fisiologici, ogni mamma e ogni papà sono la mamma e il papà perfetti per il loro bambino ma devono costruire un equilibrio nuovo a tre: piccolo, mamma e papà”.
Quali i suggerimenti per un ritorno a casa col neonato sereno?
“Per un ritorno a casa sereno non esiste una ricetta, ma do solo un consiglio: fate rispettare le vostre diversità e il vostro modo di essere e ricordate che il vostro compagno/marito può avere il compito cuscinetto con i familiari, quindi non pensate al bon ton o a chi si offenderà ma pensate al benessere vostro e del bambino per una completa serenità”.
Tra quello che consigliano i corsi preparto e la realtà quotidiana c’è una bella differenza. Da qui l’importanza di un corso dopo il parto. Perché può essere utile?
“I corsi preparto generalmente si concentrano sulla fase in cui il bimbo è in grembo e solitamente le informazioni si fermano al momento del parto. Tuttavia non avendo un libretto d’istruzione, come detto in precedenza, molti genitori si ritrovano in balia degli eventi e in balia di ‘Doctor Google’ che crea allarmismo e preoccupazioni inutili. Noi riteniamo che i corsi post parto, o - come io li definisco ‘incontri dei neonati’- siano utili per avere le informazioni base e gli strumenti più funzionali per attivare una genitorialità competente e soprattutto ‘la genitorialità dell’incerta certezza’. Come dico sempre, l’essere genitore è in continua evoluzione e la cosa importante è far comprendere alle nuove mamme e ai nuovi papà che è importante gestire le incertezze e le vicissitudini che l’esser genitore impone pensando che anche un genitore che chiede aiuto è bravo nel suo ruolo e che se il bambino piange è solo perché sta comunicando qualcosa. Le parole d’ordine sono: semplicità, fiducia e serenità. Questo è ciò che proponiamo e ciò che vogliamo co-costruire insieme ai neonati genitori”.
Cosa propone il corso post parto di Georgia?
“Il corso post parto che proponiamo vuole offrire degli strumenti pratici al genitore allo scopo di far vivere con serenità l’esperienza più bella della sua vita. Basta poco per infondere fiducia e rendere consapevoli è la nostra parola d’ordine. Gli incontri vengono tenuti da professionisti del settore, come ad esempio il ginecologo parlerà dei controlli da fare nel post parto o della contraccezione, lo psicologo si occuperà del benessere psichico ponendo l’attenzione sulla vita relazionale a tre o più e dei ruoli che essa impone, il pediatra darà informazioni pratiche su come gestire il bambino. Insomma, la raccolta di tutte quelle informazioni che se non abbiamo posto essere ansiogene trasformando qualcosa di fantastico in qualcosa di spaventoso”.