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Coppia mette le mani attorno al pancione quasi fino al pavimento pelvico
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Pavimento pelvico, questo sconosciuto! Quante di noi sanno di cosa si tratta, quali sono i muscoli coinvolti e a cosa serve? Non molte. Eppure si tratta di una parte del nostro corpo molto importante, responsabile del nostro benessere sotto molteplici aspetti. E quando qualcosa non va (ad esempio se uno starnuto o una risata fa scappare un po’ di urina) non bisogna vergognarsi.

La gravidanza e soprattutto il parto sono momenti molto stressanti per il pavimento pelvico ed è quindi necessario un occhio di riguardo in più. L’Associazione italiana di ostetricia (A.I.O.) ha creato un gruppo apposito di ostetriche specializzate in pavimento pelvico. Trattiamo dunque questo tema con Lara Arduini, ostetrica laureata nel 2006, esperta in riabilitazione del pavimento pelvico e coordinatrice nazionale del GOIPP-AIO.

Lara Arduini

Lara Arduini

    Cos’è e a cosa serve il pavimento pelvico?

    “Il pavimento pelvico è l’insieme di muscoli e legamenti che chiude in basso il bacino. Ha tre importanti funzioni: sostenere gli organi (vescica, utero e retto) per evitare che prolassino, garantire la continenza di urine e feci, e non meno importante il ruolo che ha nella sfera sessuale (per avere una buona sensibilità e non sentire dolore durante i rapporti). È fondamentale sin da giovanissime avere percezione e cura di questa parte del corpo per mantenerlo in salute e per evitare quindi l’insorgenza o il peggioramento di disfunzioni perineali”. 

    Quando il pavimento pelvico è più sotto stress?

    “I momenti della vita più delicati e stressanti per il pavimento pelvico sono: attività sportive intense (il 50-60% delle sportive ha incontinenza urinaria da sforzo in età tra i 16-24 anni, soprattutto per sport come pallavolo, basket, corsa ecc), gravidanza e parto, menopausa (per il calo di estrogeni che influisce negativamente su muscoli, legamenti e trofismo delle mucose), chirurgia pelvica”. 

    Parliamo di pavimento pelvico e gravidanza…

    “Generalmente si sente parlare di pavimento pelvico solo al momento del parto per il rischio di lacerazioni perineali ma è importante sottolineare che la gravidanza già in sé debilita il pavimento pelvico per cambio di postura in iperlordosi che fa gravare tutte le pressioni addominali sulla parte anteriore (la più debole) del perineo, attività ormonale che rilassa il pavimento pelvico (in vista del parto), aumento di peso e quindi maggior pressioni sul perineo. 
    I rischi del parto sul pavimento pelvico non sono solo le lacerazioni muscolari ma anche la possibilità di danni nervosi e alle strutture di sostegno. Da qui l’importanza di fare una valutazione in gravidanza (fondamentale anche nel post parto) da un’ostetrica specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico e per giungere al parto (o anche un cesareo) con un pavimento pelvico in salute. Un pavimento pelvico in salute è fondamentale per sentire meno dolore in travaglio e per avere un periodo espulsivo più breve e con minor rischio di lacerazioni.
    La gravidanza è il fattore di rischio più importante sul pavimento pelvico (ma non possiamo pensare di non fare più figli). Se una donna fa un cesareo non è esente da problematiche di pavimento pelvico, come spesso si pensa: i danni muscolari e nervosi che ci possono essere possono scatenare incontinenza, dolore pelvico cronico, prolassi, stipsi ecc. e anche le donne con cesareo hanno affrontato la gravidanza (quindi cambio di postura, iperpressioni addominali sul perineo ecc)”.

    Dov’è il mio pavimento pelvico e cosa posso fare per capire se riesco ad attivarlo?

    “È la zona che poggia sul sellino della bicicletta. Posso prendere uno specchio per guardarmi meglio: è la zona che si trova tra la vagina e l’ano. Posso provare a toccare nella zona tra vagina e ano e provo a contrarre il pavimento pelvico. Come? È lo stesso movimento che faccio per fermare il flusso di pipì. Si chiama ‘pipì-stop’ ed è un test per capire se riesco a contrarre in modo efficace il pavimento pelvico. Ci tengo a precisare che è solo un test da praticare una tantum, non va eseguito come esercizio di routine perché aumenta rischio di infezione urinaria e altera i meccanismi fisiologici della minzione. Se ho un dito poggiato sul perineo e provo a contrarre sento un movimento verso l’interno e, osservando attentamente, vedo un’introflessione dei tessuti, il clitoride che si abbassa e le pareti della vulva che si avvicinano”.

    Come capire se il proprio pavimento pelvico è in salute?

    “Devo fare una visita da un’ostetrica specializzata in riabilitazione del pavimento pelvico, no ai metodi fai da te. La postura e la respirazione influiscono in modo determinante sulla funzionalità del pavimento pelvico”.

    Quali sono i disturbi legati al pavimento pelvico? 

    “Qualche perdita urinaria con tosse, salti, starnuti, urgenza minzionale (dover correre al bagno per urinare), emorroidi, stipsi con difficoltà all’evacuazione, scarsa sensibilità o dolore rapporti sessuali, incontinenza ai gas eccetera. Quando insorgono lievi disfunzioni legate al pavimento pelvico significa che il pavimento pelvico è in sofferenza da tempo”. 

    Perché se ne parla poco?

    “Probabilmente perché si pensa che non ci sia niente da fare. Spesso le nostre mamme e nonne ci tramandano che, avendo dei figli e/o invecchiando, sono problemi che dobbiamo mettere in conto. Negli ultimissimi anni si fanno tantissimi studi scientifici sul pavimento pelvico (di tutte le età, dalle più giovani alle donne anziane) perché, dato l'allungamento notevole della vita, le donne si trovano a trascorrere parecchi anni con disfunzioni perineali invalidanti e le sale operatorie sono stracolme (con tutte le conseguenze degli interventi chirurgici che non sempre danno i risultati sperati, anzi, a volte peggiorano la situazione già esistente).
    Dobbiamo dire a tutte le donne che se ci prendiamo cura del nostro pavimento pelvico già in prevenzione (da esperti di riabilitazione perineale), possiamo stare bene tutta la vita, oppure avere disagi minimi. Essendone consapevoli possiamo ricorrere tempestivamente alla riabilitazione senza dover vivere in condizioni altamente invalidanti e che influiscono parecchio sulla qualità di vita”.

    Come avviene una visita specifica al pavimento pelvico?

    “Quando si fa una prima valutazione del pavimento pelvico, in una prima parte c'è un’accurata anamnesi (attività fisica, tipo di lavoro, vita sessuale, funzione minzionale con eventuali incontinenze e funzione defecatoria, assunzione di farmaci, patologie in atto ecc) seguita da una seconda parte di visita sia esterna che interna per valutare la funzione della muscolatura, la valutazione dei riflessi nervosi, la presenza di eventuali prolassi, la capacità di contrazione e rilassamento del pavimento pelvico ('stringi e lascia' ). Tutto ciò porta a capire per quale motivo ci sono le disfunzioni riferite oppure, in assenza di problematiche, a valutare lo stato di salute.
    L’ostetrica decide se è sufficiente attuare misure 'preventive' e insegnare un corretto stile di vita (minzione, defecazione, postura, contrazioni perineali nei momenti di sforzo: sollevamento oggetti pesanti, colpo di tosse, starnuto, soffio del naso ecc.) oppure se la situazione richiede una vera e propria riabilitazione che consiste in alcune sedute di terapia per riportare il più possibile le condizioni fisiologiche. In gravidanza la terapia è fisiochinesiterapia manuale perché non si possono usare correnti elettriche (TENS o elettrostimolazione muscolare ad esempio)”. 

    Ci sono differenze con una visita dal ginecologo?

    “Fare una visita ginecologica non è la stessa cosa della visita per il pavimento pelvico, si osservano aspetti completamente diversi, quindi è importante andare dal ginecologo ma è altrettanto importante fare una valutazione perineale, sono due cose diverse”. 

    Come si può trovare una professionista esperta in pavimento pelvico?

    “All'interno della Associazione Italiana di Ostetricia (A.I.O.) è stato creato il GOIPP (Gruppo ostetriche italiane pavimento pelvico) e da qualche tempo è stato istituito un albo di ostetriche specializzate in riabilitazione del pavimento pelvico (consultabile sul sito dell'A.I.O.) per cercare una professionista competente nella propria zona. Qualora non si trovasse un’ostetrica di zona si può scrivere o telefonare all'A.I.O. per richiedere informazioni. Il GOIPP ha anche appena pubblicato le raccomandazioni per ostetriche sul pavimento pelvico per aiutare le ostetriche ad affrontare questa tematica in linea con le ultime evidenze scientifiche”.