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Ostetrica con neonato in braccio
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Un “angelo”. Nella maggior parte dei casi è così che viene definita. Un “angelo” presente in tutte le fasi della nostra vita, ma in particolare in quella più importante per ogni donna: la gravidanza e il suo momento topico, cioè il parto. L’ostetrica ci sta vicino, ci accompagna su questa strada bellissima e a volte tortuosa, ci incoraggia in sala parto, ci conforta e insegna cosa fare nei primi complessi momenti di vita col neonato, a volte sul divano di casa nostra. E allora parliamo di ostetriche, dei loro ruoli e delle loro competenze. Lo facciamo con una di loro, Elsa Del Bo, Segretario internazionale AIO (Associazione Italiana di Ostetricia) e direttore delle Attività didattiche del Corso di laurea in Ostetricia dell’Università degli Studi di Pavia. 

Elsa Del Bo

Elsa Del Bo

    Dottoressa Del Bo, com’è cambiato nel tempo il ruolo dell'ostetrica?

    “In realtà il ruolo dell’ostetrica non è mai cambiato nel tempo sia da un punto di vista normativo che di responsabilità e competenze, piuttosto è cambiato il suo status sociale, ancor più dopo l’ospedalizzazione del parto avvenuta gradualmente dagli anni ’50 in poi. Certo che prima di allora l’ostetrica condotta operava sul territorio, ben integrata nella comunità con totale riconoscimento da parte di essa e dello Stato”.

    Per la donna in gravidanza l'ostetrica è un punto di riferimento fondamentale. Quanto è importante questa empatia e soprattutto come si crea?

    “L’ostetrica, da sempre con la donna durante tutte le fasi del suo ciclo vitale, rappresenta innegabilmente per lei un punto di riferimento in qualità di professionista della salute che acquisisce conoscenze durante il percorso accademico della laurea triennale, conoscenze applicate durante il percorso esperienziale del tirocinio professionalizzante. Se la gravidanza è fisiologica, l’ostetrica in autonomia e con propria responsabilità assiste la donna durante l’arco dei nove mesi. Se la gravidanza presenta delle complicanze, essa, nell’affiancare il medico ginecologo, comunque attua un counselling supportivo che si avvale dell’empatia quale abilità-chiave per far superare alla donna i momenti difficili. In realtà, ciò che si instaura è la relazione di fiducia in quanto l’ostetrica crea la condizione in cui la donna possa affidarsi a lei per fidarsi completamente di lei. In questo modo, è in grado di attuare un counselling assolutamente efficace in quanto personalizzato”.

    Quali sono le paure delle donne in gravidanza che vi trovate più spesso ad affrontare?

    “Senza dubbio la gravidanza, pur fisiologica, è una condizione di eustress e la componente ansiogena, generata anche dai cambiamenti ormonali, è comunque un fattore che stimola e motiva la donna a mantenere la propria salute e il proprio benessere attraverso comportamenti e stili di vita corretti. È assolutamente normale avvertire paure in gravidanza, soprattutto se è la prima; oltre alla paura del dolore del travaglio/parto le donne proiettano le loro ansie sul feto/neonato, sul fatto che sia sano oppure no”.

    Ci racconta del primo bimbo che ha fatto nascere?

    “Il primo parto da me assistito è stato emozionante per me giovane ostetrica, anche se le emozioni legate al miracolo della vita che si rinnova ogni giorno non abbandonano mai una ostetrica, compaiono e si manifestano in forme diverse, proprio perché le donne che assistiamo si aprono a noi con vissuti, passioni ed emozioni del tutto diversi in quanto personali”.

    Qual è la mission dell’AIO?

    “La mission dell’AIO è sostenere il confronto fra ostetriche e ginecologi al fine di  promuovere un progetto di sviluppo delle professionalità attraverso la ricerca, la formazione, l’attività editoriale”.

    Quali sono i compiti specifici di un’ostetrica?

    “Si parla di competenze, disciplinate da normative dello Stato, che connotano l’attività professionale dell’ostetrica con la donna, dunque non solo durante la gravidanza, il parto, il puerperio e l’assistenza al neonato, ma in tutti gli eventi riproduttivi e non, dalla pubertà alla post menopausa. Si consideri che gli ambiti di competenza sono l’ostetricia, la ginecologia e la neonatologia proprio perché gli ambiti disciplinari sono le Scienze Ostetriche, Ginecologiche e Neonatali”.

    Che tipo di rapporto deve esistere tra l'ostetrica e il ginecologo?

    “Il rapporto tra ginecologo e ostetrica è sicuramente di collaborazione, nell’ottica della multidisciplinarietà che contraddistingue l’équipe di ostetricia e ginecologia”.

    L’assistenza domiciliare nel post partum è fondamentale. Forse è il momento più delicato per una donna. Non tutte però possono beneficiare di tale importantissimo supporto. Non è un peccato?

    “La dimissione della puerpera dall’ospedale avviene sempre più precocemente, spesso la donna non ha ancora avuto la montata lattea e necessita di counselling da parte dell’ostetrica. L’assistenza domiciliare dell’ostetrica dovrebbe essere un servizio strutturato ed erogato nel contesto della rete ospedale-territorio oltre che un diritto della puerpera che deve soddisfare alcuni bisogni”.