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siringa lettore della glicemia per il diabete
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Il diabete in gravidanza è uno dei problemi più seri che una donna possa incontrare nel corso delle 40 settimane perché le conseguenze possono essere importanti, per mamma e piccolino. Facciamo il punto con il diabetologo Vincenzo Provenzano, presidente eletto della Società italiana metabolismo diabete obesità (Simdo).

Dr. Vincenzo Provenzano

Dr. Vincenzo Provenzano

    Dottore Provenzano, quanto è frequente il diabete in gravidanza e come si presenta?

    “Il diabete mellito che compare per la prima volta durante la gravidanza si definisce diabete mellito gestazionale. Si presenta con una frequenza variabile dal 3 al 10% di tutte le gravidanze, a seconda delle razze e delle etnie interessate; nei Paesi occidentali si attesta intorno al 6-7%. Interessa maggiormente le donne con età superiore ai 35 anni, soprattutto se è presente obesità pregravidica. Può comparire con uno o più dei seguenti sintomi: aumento della sete o del bisogno di urinare, infezioni frequenti (ad esempio cistiti), offuscamento della vista, aumento della fame. Talora, seppur presente, è asintomatico e viene diagnosticato solo dopo aver eseguito degli esami di laboratorio”.

    Quali sono i rischi che corrono mamma e feto?

    “I rischi materni correlati all'incremento eccessivo della glicemia sono rappresentati da polidramnios (incremento del liquido amniotico), parto prematuro, parto cesareo, ipertensione arteriosa, eclampsia. I rischi fetali sono rappresentati da macrosomia (peso alla nascita maggiore di 4-4,5 Kg), distocia della spalla, ipoglicemia neonatale, ittero, ipocalcemia, policitemia, distress respiratorio”.

    Quali accorgimenti a tavola si possono prendere per evitare l'insorgenza della patologia?

    “Gli accorgimenti più rapidi ed efficaci consistono innanzitutto nell'eliminazione di alimenti con zuccheri assorbiti rapidamente e responsabili del veloce rialzo dei valori glicemici (bevande zuccherate, dolci, gelati); sono da preferire, invece, alimenti integrali e ricchi di fibre come le verdure e gli ortaggi. In particolare, iniziare il pasto con un contorno di verdure aiuta a ridurre il senso di fame ed a contenere il successivo rialzo della glicemia. E' buona norma, inoltre, effettuare pasti piccoli e frequenti (5-6 al giorno)”.

    L'attività fisica può aiutare?

    “Sicuramente sì. A meno che non ci siano indicazioni ostetriche che obbligano al riposo assoluto, anche in gravidanza è consigliabile effettuare attività fisica moderata, ma regolare (passeggiare, nuotare). L'esercizio fisico aiuta a mantenere il peso forma consigliato e diventa tanto più importante quanto più elevato è il peso all'inizio della gravidanza”.

    L'importanza della curva glicemica in gravidanza: cos'è e perché è opportuno eseguire questo esame?

    “La curva da carico di glucosio (comunemente detta curva glicemica) è un esame che permette di diagnosticare la condizione di diabete mellito. Consiste nella misurazione della glicemia prima e dopo 60 e 120 minuti dall'assunzione di 75 gr di glucosio. Si effettua tra la 24° e 28° settimana o viene anticipata tra la 14°-18° settimana se sono presenti fattori predisponenti (pregresso diabete mellito gestazionale, obesità con indice di massa corporea maggiore di 30, eta' superiore ai 35 anni, etnie predisposte)”.

    C'è un collegamento tra diabete gestazionale e predisposizione del bambino a sviluppare la malattia?

    “Il bimbo che nasce da una madre geneticamente predisposta può essere predisposto anche lui ad avere il diabete mellito da adulto, soprattutto se è presente eccesso di peso. Ne deriva l'importanza di una corretta alimentazione sin da piccolo, sfatando l'errata convinzione popolare secondo la quale il bimbo paffuto è espressione di buona salute”.