Nel vasto ventaglio di disturbi e fastidi che a volte accompagnano la gravidanza, può capitare spesso di incappare anche in problemi di interesse odontoiatrico. Mal di denti, gengive dolenti e sanguinanti, carie, ascessi possono essere fastidiosi e molte mamme si chiedono se è possibile intervenire in maniera efficace, ma senza far male al piccolo. Risponde a queste domande l’odontoiatra e odontotecnico Giacinto Marra.
Dr. Giacinto Marra
Dottore Marra, in caso di gravidanza, quando inizia la prevenzione in ambito di denti e gengive?
“Il consiglio è di eseguire un controllo odontoiatrico preventivo, cioè prima di cercare una gravidanza. Se c’è un dente da togliere o una carie da curare, meglio farlo prima di rimanere incinta. Nel primo trimestre si verificano grandi modifiche ormonali e le gengive hanno recettori ormonali, quindi si gonfiano e possono far male e sanguinare. Inoltre, c’è una maggiore produzione di placca, quindi si verificano più gengiviti, parodontiti, carie. Se non viene fatta una valutazione clinica non è possibile dare consigli utili, poiché le situazioni variano da caso a caso. Quindi posso solo confermare, che se le gengive sanguinano è perché c’è una gengivite (da gravidanza?), quindi è opportuno recarsi dal proprio odontoiatra di fiducia che adopererà le cure del caso”.
E se invece si presenta qualche problema a gestazione iniziata, una donna incinta può sottoporsi alle cure dentistiche?
“Non ci sono rischi correlati. Gli anestetici non passano la barriera emato-placentare, quindi l’anestesia può essere fatta, così come le radiografie sono molto più leggere e si protegge la pancia. Ribadisco però che la prevenzione primaria è la strada migliore da seguire: fare un controllo prima della gravidanza e poi ogni tre mesi eseguire una corretta igiene orale (la classica pulizia dei denti, ndr). In questo modo siamo in grado di intercettare un eventuale problema precocemente, così da poter intervenire anche senza anestesia”.
Come si può gestire il dolore con i farmaci?
“Gli antinfiammatori si possono prendere, ovviamente sotto consiglio del medico, però per prudenza è meglio scegliere il paracetamolo, che in genere non crea problemi. A differenza dei messaggi lanciati da alcune pubblicità, se c’è già placca, i collutori non servono a niente, mentre possono essere utili per inibire l’adesione della placca ai denti, quindi prima che si presenti. Lo spazzolino è lo strumento principe per l’igiene orale e andrebbe usato per 3 minuti consecutivi e senza dentifricio”.
Come comportarsi invece con gli antibiotici in gravidanza?
“Vanno presi se prescritti dal medico, che sceglierà quello adatto alla gravidanza. È quindi auspicabile che poi venga preso e che la terapia sia fatta interamente, non sospesa appena il dolore diminuisce. È molto più rischioso gestire autonomamente un ascesso, piuttosto che assumere l’antibiotico. È infatti dimostrato che le gengiviti o le parodontiti non trattate possono portare a problemi gravi, come l’aborto o il parto pretermine. Questo avviene perché l’organismo è soggetto ad uno stato infiammatorio costante che non viene curato”.
Cambiamo argomento: la supplementazione di fluoro serve?
“Dieci anni fa veniva dato a tappeto, già dal terzo mese di gravidanza perché si pensava che avesse un ruolo nella formazione dei denti del bambino. Anni dopo è emerso che nel nostro corpo non ci sono depositi di fluoro, ma che viene espulso con i reni. La quantità sufficiente di fluoro la riceviamo dall’acqua e da alcune verdure. Una carenza di fluoro forse si è avuta dopo la seconda guerra mondiale, mentre l’abuso di compresse ha determinato casi di fluorosi”.
Un cenno ai nostri bambini: quando portarli dal dentista per la prima volta?
“Il primo controllo va fatto dopo i due anni e mezzo, cioè da quando si completano i denti da latte. Durante questa prima visita verifichiamo se ci sono fattori predisponenti a qualche problema, se già se n’è presentato qualcuno e se i bambini si lavano bene i denti”.