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donna al primo trimestre
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L’emozione del test positivo probabilmente è una delle più forti che una donna possa provare: bastano le due lineette a far impazzire di gioia una futura mamma e un futuro papà. Ma passata la prima comprensibile euforia bisogna iniziare a prendersi cura di sé in modo più attento. Perché i primi tre mesi di gravidanza sono quelli più delicati e, talvolta, difficili. La stragrande maggioranza dei problemi relativi ad una gravidanza viene scoperta proprio in questo periodo iniziale. E bisogna sapere come affrontarlo nel migliore dei modi. Ce lo spiegano il professore Luigi Alio e la dottoressa Laura Giambanco, rispettivamente direttore e ginecologa dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia dell’Arnas-Civico di Palermo.

Laura Giambanco-Luigi Alio

Laura Giambanco-Luigi Alio

    Il primo trimestre è indubbiamente il più delicato. Perché?

    “Le prime settimane della gravidanza sono tra le più delicate per tanti motivi. Innanzitutto dobbiamo considerare l’impatto psicologico del sapere di diventare mamma. E’ un momento meraviglioso ma, contemporanemente, nascono ansie e aspettative… Andrà tutto bene? Sono pronta? E il lavoro? Dal punto di vista strettamente medico, nel primo trimestre dall’incontro di due cellule (ovocita e spermatozoo) si forma un individuo con tutti gli organi, tessuti e apparati che il corpo umano possiede! In pochi centimetri c’è un gran lavoro: cuore, cervello, sviluppo degli arti, ‘scelta’ sel sesso… E ovviamente qualcosa può andare storto con la comparsa di malformazioni o addirittura l’interruzione spontanea della gravidanza”.

    Quando una donna scopre di essere incinta, quali sono le principali "regole" cui deve attenersi?

    “Le ‘regole’ utili in gravidanza riguardano lo stile di vita in generale e ce ne sono alcune specifiche. Ovviamente è raccomandato smettere di fumare, non abusare di bevande alcoliche (sì a un bicchiere di vino, no a superalcolici e cocktail), fare attività fisica, mangiare sano. A proposito del cibo, vi sono degli alimenti da evitare in gravidanza se non si è mai venuti a contatto con il Toxoplasma Gondii (avete presente la cosidetta “malattia dei gatti”?): no a carni crude (compresi alcuni insaccati), particolare cura e igiene con insalata e frutta da mangiare con la buccia”.

    La prima visita dal ginecologo: in cosa consiste?

    “La prima visita è importantissima per stabilire se la gravidanza è da considerarsi a basso o alto rischio. Quindi è indispensabile un’accurata identificazione di alcuni fattori, per esempio gestosi o diabete in precedenti gravidanze, obesità materna, malattie della mamma, controllo della pressione sanguigna. Inoltre si dovrà effettuare un pap test se sono trascorsi più di 18 mesi dall’ultimo; la visita ostetrica (che non fa male al bambino, sfatiamo questo mito!) serve a svelare la presenza di eventuali anomalie dell’apparato genitale della donna o infezioni. L’ecografia, transvaginale, consente di confermare l’epoca di gravidanza, la sede corretta, il numero di embrioni (bambini) e la presenza di attività cardiaca”.

    Gli screening del primo trimestre: qual è la loro affidabilità?

    “C’è molta confusione circa gli screening del primo trimestre e la diagnosi prenatale, probabilmente generata da una non corretta pubblicizzazione delle metodiche. E’ necessario innanzitutto chiarire che gli screening, in quanto tali, non sono esami in grado di fare diagnosi, cioè dare certezza di anomalie del numero o della forma dei cromosomi. Sono, tuttavia, dei test non invasivi molto attendibili. Quindi è opportuna la loro esecuzione, in quanto in grado di identificare le gravidanze a rischio di anomalie cromosomiche e consentire l’esecuzione di ulteriori test come la ricerca del dna fetale circolante nel sangue materno o l’amniocentesi”.

    In caso di gravidanza gemellare, ci sono rischi in più?

    “Qualcuno sì, inutile negarlo. Ma ci sono notevoli differenze nell’ambito delle gravidanze gemellari: è importante la valutazione del numero delle placente e delle sacche amniotiche. La gravidanza monocoriale (con una placenta) impone controlli molto più ravvicinati per evidenziare tempestivamente l’inizio di complicanze temibili come la trasfusione di sangue da un feto all’altro”.

    Spesso non si pensa alla salute preconcezionale e probabilmente è un errore. Cosa fare prima di iniziare a cercare una gravidanza?

    “Grazie per la domanda! E’ vero, non tutte le future mamme sanno che il loro stato di salute preconcezionale può influenzare l’andamento della gravidanza! Smettere di fumare almeno sei mesi prima del concepimento garantirebbe l’eliminazione dei rischi relativi alle sigarette per il bambino, correggere uno stato anemico della donna e sospendere eventuali terapie con farmaci controindicati in gravidanza è anche fondamentale. Per quanto riguarda gli esami pre-gravidanza, è utile sapere se si è portatori sani di beta talassemia (due genitori portatori sani potrebbero dare alla luce un bambino affetto dalla malattia), se si è immuni alla rosolia, malattia infettiva che può comportare malformazioni del bambino quando contratta in gravidanza. Inoltre iniziare ad assumere acido folico è raccomandato da tutte le società scientifiche per la prevenzione dei difetti di chiusura del tubo neurale, la cosiddetta spina bifida”.