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Che il fumo in gravidanza sia una delle cose più nocive per il piccolo in arrivo è ormai cosa nota. Le sigarette, alla stregua di altre sostanze come l’alcol o le droghe, sono responsabili di diversi problemi di cui certamente avrete sentito parlare. Ma se ancora non avete abbandonato il vostro amato tabacco, vi diamo un ottimo motivo in più per farlo. Un recentissimo studio ha infatti confermato che il fumo nei 9 mesi di gestazione danneggia il buon funzionamento dei reni del bambino.
Quali sono i danni del fumo in gravidanza
Soprattutto nel primo trimestre, il fumo in gravidanza provoca una scarsa ossigenazione della placenta, con conseguenze non di poco conto. “I bambini crescono meno, c’è un maggior rischio di parto pretermine e anche di asfissia neonatale, che causa un danno neurologico”, spiega Lorenzo Vasciaveo, dirigente medico dell’Unità operativa complessa di Ostetricia e ginecologia del Policlinico universitario di Foggia.
Studio giapponese sul fumo in gravidanza
L’importante ricerca è stata condotta alla Kyoto University in Giappone ed è stata pubblicata sulla rivista Clinical Journal of the American Society of Nephrology. Gli scienziati hanno esaminato i dati relativi a campioni di urina di 44.595 bambini, un numero piuttosto consistente. Le analisi che sono state effettuate riguardavano lo stato di salute dei piccoli prima del parto e poi a 4, 9, 18 mesi e a 3 anni.
Dai risultati è emerso che il 4,4 per cento delle mamme fumava e il 16,7 per cento non aveva abbandonato il fumo in gravidanza. Nei figli di queste ultime donne si sono riscontrati i disturbi renali più consistenti, in particolar modo la proteinuria che consiste in un livello elevato di proteine nell’urina. Si tratta di un chiaro segnale di danneggiamento renale e di una ridotta funzionalità di questi organi. Ne era affetto l’1,7 per cento dei bambini con mamme fumatrici, l’1,6 di piccoli le cui madri avevano abbandonato il fumo in gravidanza e l’1,3 dei figli di non fumatrici.
Fumo in gravidanza e problemi ai reni
Secondo gli esperti giapponesi, l’abitudine alla sigaretta durante la gestazione era associata ad un rischio per i neonati maggiore di quasi una volta e mezzo di andare incontro a proteinuria, rispetto ai bambini che non erano stati esposti al fumo nei 9 mesi. Va sottolineato che questo disturbo può essere responsabile di malattia renale cronica in età adulta.
“È una pubblicazione molto recente – commenta il dottore Vasciaveo -, un lavoro piuttosto serio e corposo. Ciò che già si sapeva, ad esempio, è che il fumo è una sostanza teratogena: alcune malformazioni fetali possono quindi essere provocate dalle sigarette”.
Perché non si deve fumare in gravidanza
Insomma, se ancora non avete abbandonato le “bionde”, forse è il caso di pensarci con maggiore attenzione. E sarebbe meglio evitare le eccezioni, anche se magari vi è capitato di sentirvi dire che qualche sigaretta al giorno non è poi così dannosa anche con il pancione.
“Uno studio di qualche anno fa – afferma il ginecologo – sosteneva che chi fumava massimo tre sigarette quotidiane in gravidanza era paragonabile ad una donna non fumatrice. Questo potrebbe essere. Ma è pur vero che imporre ad una fumatrice di non andare oltre questo limite è molto difficile. In base alla mia esperienza posso dire che poche donne riescono ad arrivarci. Bisogna ricordarsi che l’abuso – di tabacco, come di altre sostanze – è nocivo. E non si va incontro solo al tumore al polmone, ma anche a tante altre patologie”.