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Sopravvivere ai parenti e alle visite a casa sembra cosa semplice, ma non sempre lo è. Appena fatto ritorno dall’ospedale il copione è sempre lo stesso: il citofono suona in continuazione, il telefono impazzisce, il via vai di persone è incessante. E poco importa se la notte precedente vi siete svegliate ogni due ore per allattare o se una colica del piccino vi ha fatto passeggiare in corridoio fino all’alba. Non fa nulla: la curiosità di conoscere il nuovo arrivato è troppa.

Bisogna solo rassegnarsi al proprio triste destino di non riuscire mai a stare soli col vostro bambino? Niente affatto. Con pazienza e buona educazione si ottiene tutto e la vostra casa non sarà invasa a tutte le ore.

Iniziamo proprio da qui. Ricevete per… “appuntamento”. Organizzate le visite a casa in modo da non affollare il vostro salotto: basterà dare orari diversi a pochi parenti o amici per volta. State serene: non è una mancanza di rispetto, anzi! Eviterete inoltre di far innervosire il vostro bambino e di farlo piangere disperatamente.

Potrà capitare (capiterà di sicuro!) che ad ogni visita sarete sommerse dai consigli più disparati e strani. Ovviamente quasi mai richiesti. . “Ai miei tempi i neonati dormivano a pancia in giù”, “Lo sterilizzatore? Non serve a nulla, basta l’acqua calda”, “Mettilo nel lettone e vedrai che si fa tutta una tirata fino a domani”. “L’allattamento a richiesta non esiste: poppate ogni tre ore e stop”.

Potrete sentirvi confuse e non capire quali suggerimenti sono veramente validi e quali invece no. Seguite quindi una semplice regola: ascoltate tutti i parenti con un sorriso, poi decidete con la vostra testa. Sarete voi a chiedere se ne avete davvero necessità.

Un ultimo consiglio a proposito di visite a casa. Chiedete aiuto a nonne, zie o amiche: se non riuscite a pensare a voi stesse, al bambino e anche a cucina, bucato, pulizia, cane o gatto chiedete di darvi una mano. Loro saranno felicissime e si faranno in quattro. Voi forse riuscirete anche a infilarvi sotto la doccia.