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Finalmente è arrivata la bella stagione: il sole è alto nel cielo, le giornate si allungano, i bimbi, anche i più piccoli, possono giocare all’aria aperta, correre sui prati, prendere a calci le onde del mare. Puro divertimento per loro, condizione di relax parziale per i genitori. Eh sì, perché dietro all’incanto dell’estate, si nascondono alcune insidie che possono rovinare giornate tanto idilliache ai bimbi in vacanza. Parliamo di meduse, api, vespe, ricci, insetti vari e, nei casi più gravi, di pesci velenosi.
Gli incontri ravvicinati che i bambini possono avere con questi animali non devono essere valutati sempre come estremamente pericolosi; piuttosto si tratta di situazioni fastidiose e dolorose che bisogna imparare a prevenire o, nel caso, curare con manovre veloci ed efficaci.
Bimbi in vacanza e meduse
Tutti noi, nel corso della vita, abbiamo avuto almeno una volta un incontro poco piacevole con le meduse e se già un adulto mal sopporta quel bruciore causato dal contatto con le vescicole urticanti situate nei tentacoli, immaginiamo che cosa può provare un bimbo dalla pelle ancora tenera e morbida. La parte “toccata” dal liquido che fuoriesce dalle vescicole brucia da matti. La pelle diventa rossa. Nei casi più gravi, possono subentrare forte nausea, vomito, vertigini, spasmi muscolari.
Che fare? Innanzitutto niente panico: fuori dall’acqua, bisogna verificare che sulla pelle non siano rimasti residui della medusa, se sì, bisogna toglierli sciacquando la parte con dell’acqua di mare per far diluire le tossine. Se non si dispone del gel astringente al cloruro d’alluminio (fondamentale per fermare il prurito e la diffusione delle tossine), bisogna evitare i rimedi fai-da-te.
Ad esempio l’ammoniaca, in ogni sua forma, per essere efficace dovrebbe essere applicata a una temperatura di almeno 40 gradi, quindi meglio evitare rocambolesche pipì di emergenza o stick appositi. A sostenerlo, diversi studiosi che invece suggeriscono, una volta a casa, di applicare una soluzione a base di bicarbonato e acqua proprio come disinfettante. E poi usare un gel d’aloe vera e una crema di calendula, ottimi rimedi naturali con azioni cicatrizzanti, antibatteriche e antinfiammatorie. Evitare al contrario creme al cortisone e coprire la parte colpita con garze sterili sia per non far entrare sabbia sulla zona dolente, sia per evitare l’esposizione ai raggi solari. Nei casi più gravi, meglio andare al pronto soccorso più vicino.
Bimbi in vacanza e ricci di mare
È chiaro: i bimbi in vacanza amano correre, sguazzare sulla battigia. È un loro sacrosanto diritto ma attenzione ai fondali marini bassi o vicino agli scogli. È lì che si possono “pestare” i ricci di mare i cui aculei sono molto molto dolorosi. Se capita, però bisogna estrarre gli aculei con una pinzetta o con un ago (possibilmente dopo averli sterilizzati) e poi pulire la parte con acqua ossigenata. Bendare il piede dopo aver applicato una pomata specifica ed evitare che sulla parte il piccolo guerriero carichi il peso del corpo.
Anche in questo caso, qualora la rimozione risultasse complicata, meglio rivolgersi ai medici dell’ospedale. Una strategia preventiva contro gli aculei dei ricci e per prevenire, in generale, incontri spiacevoli è far indossare al piccolo scarpette in gomma o sandalini adatti al mare che proteggono la pelle da brutti incontri.
Bimbi in vacanza e pesci velenosi
Nel Mar Mediterraneo, inoltre, ci sono anche molti pesci velenosi quali lo scorfano, il pesce ragno, la tracina, le razze. La loro forza è la capacità di mimetizzarsi nella sabbia o tra le rocce in acque anche molto basse. Tuttavia non si tratta di pesci aggressivi, però meglio evitare di toccarli o disturbarli. Il dolore che segue una loro puntura è lancinante. In questi casi, meglio rivolgersi ai medici non solo per evitare errori nell’estrarre le spine che potrebbero spezzarsi ulteriormente e andare ancora più in profondità, ma anche per aver prescritti antidolorifici e antibiotici. Questi ultimi sono necessari per evitare il rischio di infezione.
Bimbi in vacanza e insetti
Che cosa fare invece quando le punture ai bimbi in vacanza arrivano dal mondo degli insetti? Per proteggersi dagli “attacchi aerei” bisogna attivare in primis barriere fisiche come prodotti repellenti o zanzariere e vestiti adeguati. Le punture di api, vespe, calabroni, zanzare, tafani, pulci o formiche, in genere rappresentano un pericolo soltanto per chi è allergico al loro veleno; per gli altri i loro morsi sono innocui ma tanto fastidiosi. Per i bambini però è sempre consigliata grande cautela.
Che cosa consigliano gli addetti ai lavori? Come prima indicazione, specie se si prevedono vacanze in aperta campagna o lunghe passeggiate durante il tempo libero, bisognerebbe evitare indumenti dai colori particolarmente accesi e brillanti. Meglio indossare vestiti con maniche lunghe, pantaloni lunghi, calzini e scarpe chiuse. Allo stesso modo è sconsigliato profumarsi di tutto punto, in particolare con profumi forti. Utilizzare inoltre anche prodotti ad azione repellente e, se la zona è particolarmente infestata, tenere sempre degli insetticidi a portata di mano.
Non lasciare mai cibi di scarto all’aperto. Inoltre, ma questo è buon senso per adulti e bambini, evitare o fare molta attenzione quando si attraversano luoghi dove si vendemmia o si produce miele, dove insomma c’è la possibilità di incontrare nidi di api, vespe e calabroni.
Gli insetti, pungendo, iniettano sostanze irritanti presenti nella saliva; in alcuni casi, i più piccoli si sensibilizzano a uno di questi componenti e rispondono al morso con una reazione allergica. In generale, se la reazione è circoscritta, è sufficiente applicare una crema antinfiammatoria (anche non steroidea) o un prodotto post puntura di insetto. Se la reazione è intensa sono preferibili creme al cortisone da usare nel periodo acuto (o anche antistaminici in compresse, ma in questi casi è sempre bene consultare il medico).
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.