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Le infezioni delle vie urinarie sono frequentissime tra i bimbi, sia tra i più piccoli che tra i più grandicelli. A volte sono subdole e difficili da diagnosticare perché possono non dare sintomi. Altre volte invece questi sono molto sfumati e possono essere scambiati per qualche altra patologia. In genere, si tratta di disturbi che non devono preoccupare le mamme (anche le più ansiose). Però vanno assolutamente trattati per evitare che si trasformino in un problema più serio, come danni permanenti ai reni o insufficienza renale grave.
Cosa sono le infezioni delle vie urinarie
Sono infezioni che sono causate da agenti infettivi di vario genere. Solo in casi molto rari si tratta di forme virali. Interessano:
- reni;
- pelvi renale (è la parte del rene in cui viene raccolta l’urina prima di passare nell’uretere);
- uretere (il canale che collega la pelvi renale alla vescica).
- vescica (l’organo in cui si raccoglie l’urina);
- uretra (canale che mette in comunicazione la vescica con l’esterno).
Le infezioni precoci, quelle cioè che si verificano nel primo anno di vita del bambino, potrebbero indicare una malformazione delle vie urinarie, con conseguente ristagno di urina, proliferazione di germi e infezione. In questo caso, spesso la soluzione è un intervento chirurgico.
Chi colpiscono le infezioni delle vie urinarie
Dopo quelle alle vie aeree, queste infezioni sono le più frequenti in età pediatrica. Nei primi mesi di vita, sono più soggetti alle infezioni delle vie urinarie i maschi. In particolare, quelli che hanno una fimosi, ovvero il “pisellino chiuso”. Questa condizione comporta una più facile contaminazione da parte dei germi e quindi questi piccoli tendono ad ammalarsi più facilmente.
Nei bambini un po’ più grandicelli, la tendenza si inverte e sono le femmine a soffrirne di più. Ciò avviene perché hanno l’uretra più corta e più vicina al retto e anche perché la vagina non ha ancora un grado di acidità tale da distruggere i germi che colonizzano normalmente l’intestino.
Tipi di infezioni delle vie urinarie
Ecco la classificazione dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma:
- Batteriuria asintomatica: è la forma più leggera, con batteri non particolarmente virulenti. Come suggerisce il termine, il bambino non ha sintomi particolari. Viene quindi diagnosticata “per caso”, facendo un esame delle urine o una urinocoltura prescritti per altre motivazioni. Non richiede trattamento, a meno che non si tratti di bimbi immunodepressi.
- Infezione urinaria bassa sintomatica (cistite acuta): tra i sintomi, la febbre è poco frequente e generalmente inferiore ai 38°C, mentre prevalgono i disturbi ad urinare. Nel lattante la sintomatologia è in genere aspecifica, quindi non immediatamente riconducibile ad un problema urinario. Colpisce con più frequenza le femminucce in età prescolare. A volte, può essere presente sangue (anche coagulato) nelle urine (macroematuria) alla fine della minzione. Solitamente, i valori dell’esame del sangue che indicano uno stato infiammatorio (VES e PCR) sono normali o solo lievemente alterati. Se si fa un’ecografia, la parete della vescica può apparire leggermente più spessa.
- Infezioni urinarie basse ricorrenti: nel 14-25% dei casi si associano a reflusso vescico-ureterale, di solito di grado lieve. È un disturbo che si verifica quando l’urina torna indietro, verso il rene. Questo tipo di infezioni sono più diffuse tra le femmine e spesso sono associate a disfunzioni vescicali e dello sfintere uretrale esterno, vulvo-vaginiti, sinechie delle piccole labbra, fimosi, ossiuriasi (presenza di parassiti intestinali) e stipsi. Agli antibiotici è necessario accoppiare rieducazione minzionale e farmaci regolatori della muscolatura vescicale.
- Infezione urinaria alta o pielonefrite acuta (PNA): questa forma è caratterizzata in genere da febbre alta, spesso con brividi, talvolta dolore lombare o addominale. Spesso vi è una malformazione delle vie urinarie o una disfunzione vescico-sfinteriale. È auspicabile che la diagnosi sia molto veloce per iniziare il trattamento il prima possibile ed evitare danni importanti.
Sintomi delle infezioni delle vie urinarie
Come detto, i segnali di un’infezione di questo tipo possono variare o, talvolta, essere del tutto assenti. Nel neonato potrebbero presentarsi febbre e segni di infezione generalizzata, ittero persistente, vomito e diarrea, arresto e ritardo nella crescita.
Nel lattante e nel bambino piccolo, un segnale può essere la febbre senza cause apparenti, spesso con episodi continui e ripetuti che si risolvono senza cure particolari. Altre volte ci sono improvvisi rialzi della temperatura che durano 1-2 ore e poi scompaiono senza altri disturbi.
Altri sintomi possono essere:
- dolore addominale;
- ritardo e arresto della crescita;
- frequenti infiammazioni al sederino o ai genitali esterni (sono causate da un eccesso di ammoniaca);
- irritabilità;
- disturbi del sonno;
- inappetenza.
Più raramente si possono riscontrare i fastidi tipici della cistite, come difficoltà nella minzione, bruciori o sangue nelle urine.
Diagnosi delle infezioni alle vie urinarie
Per diagnosticare accuratamente il disturbo, sono necessari un esame delle urine, il controllo dei globuli bianchi nel sangue (quando sono alti indicano che c’è un’infezione in atto) e l’urinocoltura. Quest’ultima è importantissima perché è il test che permette di identificare quale batterio ha scatenato l’infezione. In base a questo verrà deciso il tipo di terapia più appropriato.
Per la raccolta delle urine si deve fare estrema attenzione alla sterilità e, nei neonati e nei bimbi molto piccoli, può essere un problema. Non è semplice come il metodo classico della pipì nel contenitore. In commercio ci sono appositi sacchettini adesivi che si mettono attorno ai genitali dei bambini, dentro al pannolino. Consigliamo di comprarne qualcuno in più perché non è detto che l’operazione vada a buon fine al primo colpo.
Esami più approfonditi potrebbero essere prescritti in caso di problemi ricorrenti o in altre circostanze decise dal medico. Tra questi l’ecografia renale, la cistografia minzionale o la scintigrafia renale.
Come si curano le infezioni alle vie urinarie
Prima di cominciare la terapia è indispensabile aver effettuato tutti gli esami del caso. Se si prende anche una sola dose di antibiotico prima dell’urinocoltura, il risultato potrebbe essere falsato. Se non si conosce il batterio responsabile dell’infezione, non ci si potrà curare in maniera corretta.
Si somministrano quindi antibiotici specifici, scelti in base all’antibiogramma. È un test che consente di individuare i farmaci più efficaci contro il germe individuato dall’urinocoltura.
Le informazioni pubblicate in questo articolo non si sostituiscono al parere del medico. Ti invitiamo a consultarlo in caso di dubbi o necessità.