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Sembra la cosa più semplice del mondo, ma in realtà scegliere dove partorire non è esattamente come ordinare al ristorante. Verrebbe automatico seguire i consigli dell’amica del cuore o della cognata, ma è un momento molto personale che solo voi e il vostro partner dovete condividere (insieme al ginecologo, ovviamente).

Il travaglio, il parto e l’inizio dell’allattamento sono carichi di emozioni che porterete con voi per il resto della vostra vita. Per questo è importante scegliere una struttura (pubblica o privata che sia) che possa aiutarvi a vivere questo momento con la serenità che l’evento comporta. Ma anche in totale sicurezza, per voi e per il vostro piccolo (anche se – è bene sottolinearlo – l’inconveniente può sempre accadere, in qualunque posto vi troviate).

Perché la scelta di dove partorire sia consapevole ponetevi alcune domande:

  1. L’ospedale è attrezzato per la donazione delle cellule staminali e/o per la conservazione autologa?
  2. È disponibile l’anestesia 24 ore su 24 in sala parto?
  3. Vi è la possibilità dell’assistenza di un’ostetrica privata ed è consentita la presenza del marito o di un parente durante il travaglio e il parto?
  4. Nell’ospedale è presente l’UTIN (l’unità di terapia intensiva neonatale)?
  5. È possibile durante la degenza scegliere il rooming-in, cioè la possibilità di tenere il neonato nella vostra stanza fin da subito e non in una nursery?
  6. Come sono attrezzate le sale travaglio (materassoni, palla, sgabelli, vasca per il parto in acqua, etc.)?
  7. Quando dista l’ospedale da casa?
  8. E’ fornito di pronto soccorso ostetrico?

L’elenco chiaramente è solo indicativo e serve solo a darvi qualche spunto di riflessione. Ricordate: l’ultima parola sarà sempre la vostra. 

Un aspetto importante nella scelta di dove partorire potrebbe dipendere da dove lavora il vostro ginecologo. E’ un privato che si appoggia a qualche struttura o vi ha seguite sin da subito in ospedale? Se desiderate che sia lui a far nascere la vostra creatura, la scelta sarà più semplice e quasi “obbligata”. Altrimenti, ricordate che qualunque ospedale pubblico vi accoglierà per partorire anche all’ultimo secondo. E’ un vostro sacrosanto diritto.